LOVE BLOSSOM
(Lies)

di Ellen


Parte 1

I've searched for pieces of myself,
Counting the endless nights all the while.
These feelings are becoming so certain
I almost lose myself.
Right now, without fail, I will walk forward, however far.1

Salito sull’aereo, fu subito accompagnato da una hostess al suo posto in prima classe. Gli si prospettavano tre lunghe ore di viaggio … troppo lunghe in quel frangente … si sistemò sul suo sedile vicino all’oblò, chiuse gli occhi e cercò di liberare la mente … non poteva certo dire di essere rilassato e lucido … anzi, tutto l’opposto … aveva una tale confusione in testa che al momento dell’imbarco, quando gli avevano chiesto il biglietto, non riusciva neppure a trovarlo … si era dimenticato totalmente dove l’avesse messo …
“Devo riacquistare lucidità al più presto … non posso arrivare ad Okinawa in questo stato … “
Si passò una mano sulla fronte e poi sugli occhi … erano più di settantadue ore che non chiudeva occhio … e come poteva riuscirci? … era volato da Balì a Tokyo con il primo volo che aveva trovato, subito dopo la telefonata del Dottor Gilmore … Era rientrato al Centro Ricerche e si era fatto spiegare nei dettagli quello che era successo e tutte le informazioni sulla missione che stava seguendo … tempo di prendere tutta la documentazione, rifare la valigia con abiti puliti e si era precipitato all’aeroporto di Narita, per prendere il primo volo che trovava … era stanco … confuso e preoccupato … molto preoccupato … tanto da non essere pienamente cosciente di sé …
Tirò fuori i fogli che gli aveva dato il Dottore e cominciò a riguardarli … quella missione non doveva assolutamente dare problemi … non era pericolosa e non doveva neanche essere una missione, in realtà … doveva solo assistere il Dottor  Maeda in un convegno scientifico, presso l’università di Okinawa … mesi prima, aveva seguito insieme a Maeda e a Gilmore una ricerca di ingegneria Biomeccanica, su protesi meccaniche compatibili con l’organismo umano … doveva essere lì come collaboratrice e assistente, per esporre i risultati ottenuti su una serie di esperimenti, svolti con un nuovo materiale che i due scienziati avevano progettato, ma qualcosa era andato storto … e ora … non avevano più notizie di lei …
“Dove sei finita? … che ti è successo? …”
Guardò fuori dal finestrino e vide il portellone dell’aereo chiudersi … anche l’ultimo passeggero era salito … ora bisognava aspettare solo il decollo …
Sentiva l’agitazione crescere a vista d’occhio … era già stufo di stare lì … avrebbe voluto essere già a destinazione … senza contare che doveva in qualche modo calmarsi … in quelle condizioni non avrebbe risolto nulla …
-Eccoti … credevo di aver sbagliato aereo … -
Joe si voltò verso la voce e vide Jet in piedi, di fronte a lui …
-Tu che ci fai qui? –
-Pensavi che ti avrei lasciato solo? … in questa situazione? … il Dottore mi ha avvisato e sono subito corso qui … -
-Ma … non eri a New York? .. –
-Sì … come tu eri a Balì meno di dodici ore fa … Sono sceso ora dall’aereo e fortunatamente sono riuscito a prendere il volo in tempo … ma per questo devo ringraziare il Dottore … se non mi avesse fatto trovare il biglietto già pronto, qui all’aeroporto … avrei avuto delle difficoltà … -
-Il Dottore non mi aveva detto nulla … non mi aveva avvisato che … -
-… che avesse avvisato anche me? … a dire il vero … so che aveva provato ad avvisare tutti, ma  gli unici raggiungibili siamo stati io e te in questo momento … Albert e Seven sono in una missione segreta in Irlanda … Chang, Geronimo e Punma sono in Africa in un villaggio sperduto … irraggiungibile con normali mezzi di comunicazione … io e te eravamo rispettivamente a New York e a Bali, in vacanza… e infatti … eccoci qui … -
-Capisco … -
-Spiegami cosa sai … Gilmore non è stato molto chiaro durante la sua telefonata … era fuori di testa … completamente … per un attimo ho pensato che avesse perso la mente, ma appena è riuscito a spiegarsi … ho compreso il suo stato … -
-Sì … anche quando ha chiamato me non era meno confuso … -
-Da quando è sparita? … -
-Dodici giorni … -
-Come è possibile? … perché ha aspettato così tanto ad informarci? … -
-Il Dottore credeva che fosse ancora da Maeda … era tranquillo … sapeva che c’era stato il convegno e che dopo, era rimasta a finire alcune ricerche con lui … non si era preoccupato del fatto che non si fosse fatta sentire … pensava che fosse molto impegnata e che non avesse trovato il tempo di chiamare, invece …  l’altro giorno, quasi avesse avuto un presentimento, Gilmore ha chiamato all’Università di Okinawa, chiedendo di parlare con lei … ma ha risposto Maeda … dicendogli che Françoise era partita già da molti giorni per tornare a Tokyo … -
-Quindi, è andata così … - soppesò le parole di Joe, prima di finire il suo pensiero … -Comunque … il Dottore mi ha lasciato interdetto … si sa che non è da lei non farsi sentire o avvisare quando c’è qualcosa … come gli è saltato in mente di non insospettirsi prima? … e di lasciare passare tutti questi giorni? – il suo tono nascondeva un velo accusatorio e aspro … che Joe preferì non aumentare …
-Sì, è andata così, ma … non so … forse, non voleva disturbarla … magari pensava che avesse bisogno di staccare un po’ dal lavoro al Centro Ricerche e che un posto nuovo … con gente nuova, le facesse bene …  - mentre lo diceva, sentiva qualcosa alla bocca dello stomaco … nervosismo e fastidio … un po’ perché l’idea che a lei potesse stare stretta la vita alla base, lo turbava, anche se … si rendeva conto che sarebbe stato normale …  una ragazza della sua età, non dovrebbe stare chiusa tra quattro mura, dalla mattina alla sera .. ma dovrebbe avere più vita sociale … uscire … divertirsi … ma era una cosa che un po’ lo “preoccupava”, anche se non lo voleva ammettere .. e un po’ perché … effettivamente , anche lui aveva pensato che il Dottore fosse stato troppo superficiale, ma forse, erano solo loro due troppo apprensivi con lei …
Jet lo guardò di sfuggita, come se volesse capire se pensava veramente ciò che gli aveva risposto, prima di chiudersi in sé stesso a riflettere e calasse il silenzio tra loro … entrambi guardavano nel vuoto, pensierosi e assenti … ormai erano già in volo, ma questo non li faceva sentire più tranquilli … non avevano idea di dove cercarla  … poteva essere ovunque … e soprattutto … non sapevano se stava bene …
Dopo alcuni minuti, Jet interruppe quel silenzio pesante sceso dopo le loro riflessioni…
-Come ti senti ? … - mentre pronunciava quelle parole era assente con la testa … era concentrato su altro … ma si rendeva conto che Joe, stava peggio di lui e che era meglio tirare fuori le loro emozioni, al fine di distendere i nervi … sempre che fosse una cosa possibile …
-Non lo so …  faccio fatica a raccogliere le idee e … a capire cosa sto sentendo … -
-Già … anche io … ma dobbiamo cercare di calmarci … sa badare a sé stessa … sicuramente sta bene … -
Joe non rispose … ma rimase a riflettere sulle ultime parole dell’amico …
“ … quanto vorrei che avessi ragione Jet … ma il fatto che non abbiamo più traccia di lei … mi preoccupa troppo … Françoise … non si sarebbe mai comportata così … ci avrebbe contattato in ogni modo … se fosse stata in grado di farlo …  “

Mentre volavano verso la prefettura di Okinawa, le menti dei due ragazzi avevano pensato a più possibilità … ma nessuno dei due aveva avuto il coraggio di esprimerle a parole … era come se avessero paura che a parlarne, si potessero realizzare .. o che potessero essere già concrete … il non sapere , certe volte, ferisce più del sapere …
Fu il viaggio più lungo che avessero mai fatto … quelle ore … poche, se considerate in rapporto alla vita di una persona … erano state le più lunghe ed estenuanti della loro vita … tre ore … il tempo di un Gran Premio … tra preparazione … corsa e premiazione … tre ore … una cena con gli amici … tre ore … la lettura di un libro … quante cose si possono fare in tre ore? … si può ridere … giocare … divertirsi con gli amici … andare a vedere un film … andare una serata in discoteca … innamorarsi … fare l’amore …  e cosa ancora? … Joe aveva pensato a tutte le cose che si potevano fare in quel breve lasso di tempo … e mentre loro erano lì, seduti su quelle poltrone ad aspettare di fare i conti con il destino, milioni di persone nel mondo stavano facendo una o più cose di quelle a cui aveva pensato … e lei? che stava facendo? …


“Ti prego … fai che non le sia successo niente … non posso e non voglio  neanche pensare che … potrei non rivederla … che non potrei più specchiarmi  nei suoi occhi cerulei, limpidi come il cielo d’estate … o non rivedere il suo sorriso … che splende ed illumina il mondo … “

 

Tre ore dopo, i due arrivarono nella prefettura di Okinawa …
-Ora che siamo arrivati da dove cominciamo? – Jet si rivolse a Joe, sperando che lui avesse qualche idea migliore della sua … visto che lui, a dire il vero, non ne aveva neanche una …
Il ragazzo rimase in silenzio … aveva lo sguardo perso … cercava di concentrarsi, ma era più forte di lui … nella sua testa, come flash che si intervallavano ai suoi pensieri, comparivano immagini di lei … mentre rideva … mentre parlava o li brontolava … mentre si occupava di Ivan …
Scosse la testa con forza … doveva allontanare il suo pensiero, se voleva ritrovarla … anche se era un paradosso , era l’unico modo ..
-Cominceremo da Maeda … andremo da lui e sentiremo cosa ha da dirci … quando l’ha vista per l’ultima volta e … qualcosa anche sulle ricerche che avevano fatto … non dobbiamo escludere niente … -
-Bene … allora, muoviamoci … prendiamo un auto a noleggio e andiamo all’università … -
Finite le pratiche per la macchina all’autonoleggio, si fecero spiegare la strada per l’università …
Quando vi arrivarono, si fecero  ricevere da Maeda …
-Dottor Maeda … piacere di conoscerla … siamo Joe Shimamura e Jet Link … il Dottor Gilmore le avrà parlato di noi … -
Maeda era un uomo sulla sessantina o qualcosa meno … alto e magro, con capelli brizzolati e occhiali … aveva un’aria autoritaria e un po’ burbera, ma  secondo quello che diceva Gilmore, era una persona molta affabile …
-Shimamura e Link … sì, ho sentito parlare di voi … e il mio caro vecchio amico Isaac mi aveva fatto sapere che alcuni dei suoi ragazzi sarebbero venuti a trovarmi .. ma non immaginavo proprio voi … -
-Dottor Maeda … conosce già il motivo che ci ha portato qui … vero?-
-Sì … Isaac mi ha spiegato … si tratta di Françoise … - rispose mentre il suo sguardo si incupiva e cadeva nel vuoto …
-Sì, Dottore … abbiamo bisogno di avere più notizie possibili per rintracciarla … -
L’uomo, richiamato all’attenzione dai due ragazzi, tornò presente e si mise a sedere nella sua poltrona … continuava ad avere un’aria pensierosa, nonostante li osservasse con attenzione … e dopo alcuni attimi di silenzio da parte sua, si rivolse a loro …
-Curioso … che siate venuti proprio voi due … comunque, vi darò tutte le notizie che desiderate … -
Jet e Joe si guardarono reciprocamente con la coda dell’occhio … che voleva dire con quell’affermazione Maeda? … sapeva qualcosa in particolare? …
Rimasero a parlare con lo scienziato alcune ore … sia del progetto che avevano seguito insieme a Françoise sia delle sue abitudini in quei giorni che aveva trascorso ad Okinawa e sia dell’ultima volta che si erano visti …
Stavano finendo di bere una tazza di tè nello studio del Dottore, mentre quest’ultimo stava finendo di illustrare loro, alcuni dettagli del loro progetto … erano seduti su due poltroncine di fronte a lui e muovevano nervosamente le dita sul tavolo … erano entrambi molto irrequieti e facevano fatica a seguire i ritmi dell’uomo … troppo lenti, rispetto alla fretta che avevano loro … ma le parole di Maeda li rallentò in qualche modo …
-Sapete … io sono un tipo molto solitario … non mi piace lavorare in gruppo … lo faccio solo con persone che reputo molto intelligenti e flessibili e che conosco … e questo, Isaac lo sapeva molto bene … quando chiesi il suo aiuto e la sua presenza al progetto, lui mi spiegò che non poteva allontanarsi dal Centro Ricerche, ma che sarebbe stato comunque felice di parteciparvi, anche se da lontano … avrebbe portato avanti il progetto in parallelo con il mio e mi avrebbe aiutato a svilupparlo  … ma questo poteva andare bene in un primo tempo … poi avrei avuto bisogno di lui e così mi disse che mi avrebbe mandato una persona che lo avrebbe sostituito … All’inizio, rifiutai la sua proposta … se non potevo lavorare con lui, preferivo farlo da solo, anche se ciò avesse comportato molti più problemi … ma alla fine mi convinse e mi mandò in aiuto Françoise … - fece un attimo di silenzio .. – Devo essere sincero … quando la vidi, pensai che Isaac fosse impazzito … mi aveva mandato una ragazzina … pensai poi, che forse era uno scherzo, ma appena iniziai a parlare con lei, dovetti ricredermi … Dietro alla sua bellezza e alla sua innocenza , si celava una persona molto intelligente … seria … affidabile e carismatica … in poco tempo aveva già capito come funzionava il mio progetto e si era fatta voler bene da tutti … pure dai miei allievi e tirocinanti .. era un piacere parlare con lei … affrontavamo i discorsi più svariati … e ogni volta, mi lasciava stupito di fronte alla sua conoscenza e al suo modo di pensare così aperto ed elastico … -
Jet e Joe si chiesero il motivo di quel monologo … ma soprattutto perché stesse raccontando loro quelle cose … sembrava quasi che Maeda pensasse che loro due non la conoscessero … ma poi capirono a cosa volesse arrivare e la cosa, in un certo senso, li stupì …
-Fu lei a parlarmi di voi … dei suoi amici … e anche degli altri che non sono qui con voi … Mi stupirono le espressioni che usò per voi tutti e in particolare … per voi due … l’affetto che emergeva da ogni parola, era quasi palpabile, tanto era forte … non mi era mai capitato una cosa simile … -
-Dottor Maeda … - Jet e Joe furono colpiti da quelle parole e senza accorgersi pronunciarono il suo nome all’unisono … Mi stupirono le espressioni che usò per voi tutti e in particolare … per voi due … l’affetto che emergeva da ogni parola, era quasi palpabile, tanto era forte … non mi era mai capitato una cosa simile fecero loro uno strano effetto … come se avessero avuto la sensazione di aver perso qualcosa di molto importante … così, all’improvviso … senza poter opporsi …
-Trovatela … in qualsiasi modo, trovatela … una persona come lei è un piccolo miracolo … non credo di aver mai incontrato qualcosa di così innocente e sincero in tutta la mia vita … -
-Stia tranquillo … la ritroveremo … anche se fosse l’ultima cosa che facciamo ..- le parole di Jet, forti e sicure, risonarono nel completo silenzio dello studio, come qualcosa di inderogabile …
Mentre si stavano avviando verso l’auto, l’uomo trattenne Joe per un istante …
-Joe … questo è il mio numero … se aveste mai bisogno, chiamatemi … in qualsiasi momento del giorno o della notte e … avvisatemi … sia che siano buone o brutte notizie … -
Prese il biglietto che gli porse il Dottore e annuì …


“ … sia che siano buone o brutte notizie … “

 

Without you I can't smile, tears don't even form.
I don't want to live anymore.
It's wrong, it pisses me off.
I feel like I'm going crazy thinking about you.
I can't see you even if I want to.2

-E’ tardi … sta già scendendo la notte … forse dovremmo fermarci a dormire qui … e poi, domattina, ripartire con le ricerche … magari … possiamo fermarci a mangiare qualcosa e fare il punto della situazione … che ne dici? –
Non sentendo risposta da Joe, si voltò un attimo verso di lui … era intento a guardare fuori dal finestrino dell’auto … aveva l’aria corrucciata e gli occhi stanchi … era assente, perso nei suoi pensieri e non solo … Jet ebbe la sensazione che fosse come indifeso in quella situazione … che neanche lui sapesse bene come affrontare questa cosa …  non aveva voluto neanche guidare … eppure, di solito, era lui che stava al volante … perché diceva che lo aiutava a riflettere più chiaramente … ma stavolta, neanche la sua passione, riusciva a fargli vedere oltre quella cortina di nuvole scure che li aveva circondati …
-Va bene … farò di testa mia … - il tono dei suoi pensieri assunse la forma di un sussurro e poco dopo si fermò vicino ad un ryokan … Joe si riscosse dai suoi pensieri…
-Come mai ti sei fermato? … -                                                                       
-Siamo entrambi stanchi … fra tutti e due non so quante ore di sonno perse abbiamo alle spalle … non credo che questo ci aiuti nelle ricerche … penso che sia meglio fermarsi a riposare … mangiare qualcosa … e magari farsi una doccia … dobbiamo schiarirci le idee … non possiamo andare avanti così … senza un’idea o un piano … -
-Idee? … piano?... e da dove potremo tirarli fuori? Non abbiamo nulla in mano … senza considerare che … in dodici giorni … le tracce che ci potevano essere … potrebbero essere svanite .. – la sua voce era scorbutica e sarcastica e Jet non riuscì più a trattenere il suo nervosismo …
-Se la pensi così … allora dimmi che dobbiamo fare?! … perché io non lo so! … non sei l’unico che non riesce a ragionare in questo caso !… non sei l’unico che ha la testa completamente vuota! … e non sei l’unico che sta male … - la sua voce si affievolì così tanto, su quell’ultima frase, che Joe fece fatica a sentirlo …
Erano seduti in auto … entrambi guardavano davanti a sé con occhi spenti e tristi … quando Joe, all’improvviso, interruppe quel silenzio frustrante ..
-Hai ragione … abbiamo bisogno di riposare un po’ … non riusciamo a ragionare chiaramente … - e dicendo così scese dall’auto e si diresse verso l’entrata del ryokan … sembrava che si fosse riscosso,  ma Jet non ne era convinto, anzi …  rimase così, ad osservarlo mentre entrava nell’edificio e pensò tra sé e sé che, purtroppo, in quella occasione, non era la stanchezza che non li faceva ragionare  … e prendendo coscienza di questo, scese anche lui e lo raggiunse …

 

-Tomoe? Tutto bene? … come va? -
La ragazza si guardò attorno … era un po’ spaesata e intontita per i farmaci … negli ultimi giorni aveva avuto spesso degli attacchi terribili di mal di testa e le medicine che le avevano prescritto, la scombussolavano completamente … erano a tal punto forti , che appena li assumeva, le veniva un tale sonno che si addormentava in piedi … ed era successo anche in quella occasione … si era appoggiata un attimo allo stipite della porta e, senza poterselo neanche impedire, le si erano chiusi gli occhi e si era addormentata …
-Tomoe … vai a dormire … non ti preoccupare … ci penso io qui … - Miku le sorrise dolcemente, accarezzandole una guancia e lei annuì con fatica …
-Grazie Miku … domani farò io chiusura … scusami … -
-Non ti preoccupare tesoro … - e dicendo così, iniziò a chiudere il negozio e a pulire gli ultimi tavoli, mentre l’amica si diresse a fatica verso la propria camera … aveva bisogno di distendersi … non ce la faceva neppure a fare le scale, da quanto sentiva la testa, le palpebre e le gambe pesanti …


A fatica riuscì ad arrivare nella propria stanza … non riusciva a tenere gli occhi aperti … quei farmaci erano veramente forti, ma erano l’unica cosa che riuscivano a placare quei dolori fortissimi … chiuse la porta dietro di sé e poi si gettò sul letto … e così come era, si addormentò profondamente … in un sonno senza sogni …

 

Fra tutti e due non avevano una bella cera … erano riusciti a dormire qualche ora, ma era stato un sonno agitato … molto irrequieto … e da quando si erano alzati, avevano scambiato appena alcune parole … era come se anche le loro stesse voci, dessero loro noia … ma quando arrivarono in auto, dovettero decidersi a rivolgersi parola …
-Quindi? … come ci muoviamo? … -
-Giriamo con l’auto … e magari fermiamoci a chiedere a giro … siamo facilitati dal fatto che Françoise  non passa certamente inosservata … -
-Cioè … non abbiamo un piano … ci comportiamo come due perfetti imbecilli e vaghiamo nel nulla !… - disse con un velo di ironia sarcastica e un sorriso amaro sulle labbra …
-Se hai altre idee … son ben accette .. – Joe gli rispose bruscamente … anche se aveva un tono e un’aria assente, in quella risposta c’era rabbia …


-No … no ho altre idee … almeno non per il momento … - e dicendo così, mise in moto ed iniziarono a vagare per la città … Si fermarono e più volte, camminarono per le strade, fermando la gente e chiedendo se avessero visto una ragazza che corrispondesse alla sua descrizione …

 

Era già pomeriggio inoltrato e Joe si fece assalire dallo sconforto .. nessuno che avesse dato loro un indizio … nessuno che l’avesse vista … e questo non era un buon segno …
-E’ possibile che nessuno l’abbia notata? .. – Jet era nervoso … astioso e irritante allo stesso tempo … non aveva pazienza , ma non aveva neanche altre idee …
Joe rimase in silenzio, fissando il fondo della sua tazza di caffè vuota, senza rispondere alla domanda dell’amico … poi, come se fosse un automa, la sua bocca si aprì … neanche lui seppe dire per quale meccanismo pronunciò quelle parole, ma lo fece e ne rimase stupito …
-Se nessuno l’ha notata … è semplicemente perché non è qui … dobbiamo spostarci … magari uscire dalla città  e andare verso l’interno … -
Jet alzò gli occhi verso di lui … -So di non avere buone idee in questo momento, ma … ribadisco … girare a vuoto e a caso … non credo che ci aiuti … siamo in lotta contro il tempo, senza sapere nulla … non ce lo possiamo permettere … -
-Ribadisco anche io … se hai idee migliori, le proponi … altrimenti è questo …  - si accorse di aver assunto un tono sgarbato e secco, ma non riusciva a controllarsi …


Stranamente l’altro non obbiettò … e questo fece riflettere Joe sul loro stato mentale … si stavano comportando entrambi in modo anomalo … e contro il loro normale carattere …

 

-Buongiorno, signora Takada!-
-Buongiorno, Tomoe! –
La signora, una donna sulla cinquantina e vestita di tutto punto con abiti eleganti, entrò nel negozio e diede un’occhiata generale intorno a sé …
-Vedo che oggi vi siete sbizzarriti con i dolci! Ci sono più varietà del solito!- sorrise bonariamente la donna …
-Beh, sì … domani è domenica e … si vendono più dolci!-
-Certo! Di domenica sono tutti a casa … dai più grandi ai più piccini! E tutti, nessuno escluso, son golosi!- la donna si mise a ridere ed iniziò ad ordinare ciò di cui aveva bisogno … l’ordine era lungo e nel frattempo crebbe la fila, nonostante Miku cercasse di servire tutti rapidamente! … Quando la signora Takada terminò i suoi acquisti, le due ragazze si trovarono il negozio semivuoto … da ogni punto di vista!
-Ogni volta che la signora Takada viene a fare la spesa, crea una fila lunghissima!-
-Sì, però … svuota anche gli scaffali! Compra tanta di quella roba, che con un suo acquisto, facciamo l’incasso di una settimana!-
-Già, è vero! Credo che sia la più benestante di tutti qui .. –
Miku e Tomoe iniziarono a fare la lista della roba che doveva essere preparata per ripristinare la vendita … una volta completata, dovevano portarla nel retrobottega,dal babbo e dalla mamma di Miku, che erano rispettivamente il fornaio e il pasticciere del posto!
-Per fortuna, oggi non ci sono troppi clienti da servire ai tavoli … non avrei retto pure a quelli!  -  si guardò a giro e sbuffò … -Certo che … non c’è mai nessuno di nuovo … sempre le solite facce! … i soliti idioti che ci fanno la corte … le solite nonnine a spettegolare sulle nostre gonne troppo corte … i soliti bambini che ci vengono a fare gli occhi dolci per avere un pezzo di dolce gratis … e così via … che noia! Ma non succede mai niente di nuovo?!-
L’altra rise, guardando la faccia contraddetta dell’amica … - … che vorresti che accadesse? … -
-Non so … magari, che entrassero da quella porta due bei principi! … due … così ne abbiamo uno a testa e non dobbiamo litigare!-
-Mi sembra giusto! Due! – e scoppiò a ridere ..
-Dai, Tomoe! Non essere sempre così seria! Sogna ogni tanto!-
A quelle parole la ragazza si intristì … le sue notti erano sempre prive di sogni … i farmaci che le davano, la intontivano così tanto che non ne faceva, oppure non se li ricordava … e questo , in un certo senso, la disturbava … svegliarsi la mattina e avere tabula rasa in testa, non era una bella sensazione e senza sogni poi … era così deprimente … era una sensazione difficile da spiegare … ci aveva provato a parlarne … anche con il dottore che la seguiva, ma sembrava che non riuscisse a spiegarsi … senza parlare poi, di quei flash … in genere precedevano sempre una crisi emicranica … erano immagini … frammenti di volti … ma offuscati, senza tratti … e ogni volta le procuravano una strana sensazione, che non avrebbe saputo come descrivere … se negativa o meno … comunque, era molto confusa e indefinita …
-Tomoe, tutto bene? – Miku la stava guardando preoccupata … era sempre molto premurosa nei suoi confronti …
-Sì, tutto bene … -
-Sicura? … -
-Sì .. stavo solo riflettendo su quello che hai detto … sui due principi ! –
-Dai, non prendermi in giro! –
-Dico sul serio!Cercavo di immaginarmeli! –
-Davvero?! – rimase stupita …
-Sì! E tu?  -
-Io … a dire il vero … no … -
-Dai, dimmi come dovrebbero essere!Sono curiosa di sapere se li abbiamo immaginati allo stesso modo!-
-Beh … uno sicuramente biondo … con gli occhi azzurri … no, aspetta … verdi! … e l’altro … moro … con gli occhi … azzurri! Che ne dici? –
-Ma hanno entrambi gli occhi chiari!? Uno con gli occhi scuri? – mostrò disappunto per scherzo, solo per stuzzicarla! anche se …
-Scuri? … non saprei … a te piacciono molto gli occhi scuri? –
-Non saprei … perché me lo chiedi? – Tomoe rimase un po’ spiazzata da quella domanda .. già, perché aveva fatto quella osservazione? …
-Così … visto che mi avevi fatto osservazione sugli occhi chiari … E tu, invece come li avevi immaginati? -
-Era così, per dire! Comunque … sì, più o meno uguali ai tuoi!- rise .. -E sentiamo un po’ … su che destriero vorresti che arrivassero? –
-Non saprei … magari su una bella auto! Magari sportiva! Tipo … una Ferrari ! –
Tomoe scoppiò a ridere .. – Ma i principi azzurri non arrivano su un bel cavallo bianco?! –
-Quelli di una volta! Ora si sono aggiornati! Hanno delle belle auto sportive! E se ti devono scrivere una dichiarazione d’amore non usano più le lettere cartacee, ma le mails!O ancora meglio, gli sms!– le fece l’occhiolino, incurvando le labbra in una risatina di quelle che la dicevano lunga …
-Fammi indovinare … tipo la Ferrari GTE o la Bugatti Veyron !E prediligono gli sms perché c’è meno da scrivere!-
-Giusto! – scoppiò a ridere Miku, vedendo l’amica chiudere gli occhi e scuotere la testa rassegnata di fronte ai suoi discorsi!
All’improvviso, sentirono un rumore di clacson e si voltarono assieme verso il punto da cui proveniva … ma era solo il clacson del vecchio e scassato furgoncino del postino …
Le due si guardarono … - Dalla serie … il postino suona sempre due volte!-


-Tomoe! – la rimproverò fintamente, scoppiando poi a ridere a crepapelle!

 

Starless night, I won’t look back on the shadow of my past
I want to feel your warmth
Tears are falling down; even when I'm lost
I won't let go of your hand.3

 

Era passato un altro giorno e le loro ricerche non avevano dato frutti … ed era giunta di nuovo la sera … triste e buia …
“Luna nuova … forse non è un caso  se manca la luna proprio ora … lei non c’è … e proprio come lei, ora è nascosta chissà dove … ”
Joe sedeva nell’onsen naturale dell’albergo, con la testa reclinata all’indietro e osservava il cielo … era solo … Jet era andato a dormire … o almeno , così aveva detto … faceva fatica a crederci … in quello stato … 
Chiuse gli occhi … aveva voglia di vederla … sì, ne sentiva il bisogno … sospirò … se solo avessero avuto un solo indizio da cui partire … se solo … qualcuno l’avesse vista …
Alcuni attimi dopo giunse un altro ospite del ryokan ed entrò anche lui nella sorgente naturale … lo salutò e poi gli rivolse parola …
-Mi scusi signore … anche lei è qui in vacanza? –
Joe lo guardò un po’ stupito … non sapeva il perché, ma non si aspettava che gli parlasse …
-No … non sono qui in vacanza … mi spiace … -
-Ah, mi scusi … non volevo disturbarla … è la prima volta che vengo in questa zona e … mi chiedevo cosa ci fosse da vedere … Devo essere sincero : non mi sono documentato … volevo venire via alcuni giorni  per riposarmi e … sono venuto qui … ma senza un’idea … Così, quando l’ho vista, ho pensato che forse conoscesse il posto … mi scusi ancora … -
-No, non si preoccupi … mi spiace solo non poterla aiutare … A dire il vero … avrei bisogno anche io di conoscere il luogo … -
-Come mai, se posso chiederle? –
Rimase un attimo in silenzio … non poteva certo raccontargli le ragioni del suo viaggio … si doveva inventare una buona scusa, ma in quel momento ne era a corto..
-… ecco … -
-Mi scusi … non volevo essere impertinente … Non importa che mi risponda … -
L’uomo gli sorrise e si mise da una parte, senza aggiungere altro … scese il silenzio  e per alcuni minuti Joe rimase come stordito … a riflettere  …  ma si riscosse e pensò che fosse meglio andare a letto e provare a chiudere gli occhi per qualche ora … magari avrebbe cominciato a vedere più chiaramente le cose … e magari avrebbe recuperato parte del suo cervello, di cui era sprovvisto da quando aveva ricevuto la telefonata di Gilmore … così salutò l’altro ed uscì …
-Buona notte … -
-Buona notte …  e se posso permettermi … al di là del motivo che l’hanno spinta da queste parti, se ha modo … nella strada verso Ginowan, vi è un piccolo paese, molto accogliente : le persone sono molto gentili e anche se non c’è niente da vedere, è un bel posto da visitare …  inoltre si può bere uno dei migliori tè del Giappone !… Ci vada … vedrà che la aiuterà a rilassarsi un po’ … -
Joe rimase un po’ spiazzato dall’ultima affermazione dell’altro ospite … non doveva avere proprio una bella cera e soprattutto, gli si doveva leggere in faccia la sua preoccupazione e il suo nervosismo …  Gli sorrise cordialmente, cercando di fare finta di nulla, ma non aveva il tempo di perdersi in sciocchezze come quelle … non aveva il tempo di distrarsi !... ma certo non poteva farne una colpa al suo interlocutore, che era ignaro della situazione, e glielo aveva suggerito …

-La ringrazio … è molto gentile a dirmelo … se avrò modo … ci andrò … grazie ancora!- e così dicendo se ne andò … tornò in camera … la luce era spenta e Jet era voltato da un lato … forse dormiva veramente … forse, almeno lui, quella notte avrebbe dormito …

 

Parte 2

-Buongiorno, Miku! –
-Buongiorno, Tomoe! – le due si guardarono un attimo, osservando i reciproci abbigliamenti … e poi si misero a ridere …
-Si vede che è domenica! –
-E’ vero! … ci mettiamo i vestiti della festa! – rispose divertita Miku, che indossava un vestitino morbido, a maniche lunghe con una fantasia a fiori, color petrolio, un paio di parigine fino a sopra il ginocchio e di colore simile al vestito e un paio di scarponcini scuri, alti fino a metà gamba. – Tomoe? Che ne pensi? Come mi sta? Me lo ha regalato la mamma qualche tempo fa … ma era ancora troppo leggero … ora mi sembra adatto … - le chiese seria e con aria ansiosa!
L’amica la guardò da testa a piedi con un cipiglio di disappunto e le disse … -Stai malissimo! – e poi rise, notando il repentino cambiamento di espressione di Miku … che diventò paonazza!  - Dai, sto scherzando! Stai benissimo! Ma che domande mi fai?! –
La ragazza la squadrò e arrabbiata la brontolò … -Sei la solita dispettosa! Mi prendi sempre in giro! Uffa! -  mise il broncio indispettita mentre Tomoe finiva di raccogliere i capelli in una coda …
-Certo che lo faccio! Sei troppo insicura di te!Devi smetterla! Sei bellissima!-
- E io come faccio a crederti?! Prima mi dici che sto malissimo e poi che sono bellissima! – incrociò le braccia al petto e la guardò accigliata ..
-Permalosa! E ora smettila! E andiamo! O perderemo il pullman per Okinawa!- la ragazza si girò verso l’amica, sorridendole dolcemente e la prese per una mano, trascinandola fuori di casa …
Raggiunsero la fermata dell’autobus e si misero ad aspettare in silenzio … era una tranquilla giornata di primavera:il cielo era limpido, l’aria fresca e leggera e il sole splendeva alto tra le nuvole bianche …
-Tomoe? –
-Dimmi … -
-Come stai? … -
-Bene … perché me lo chiedi? –
-Così … l’altra sera … stavi parecchio male … - Miku la guardò, nei suoi occhi vi era di nuovo quella preoccupazione … così strana … che lei stessa non capiva …
-Miku … stai tranquilla! Lo sai! E’ normale … ogni tanto capita … e il dottore ha detto di non preoccuparsi … sono solo banali emicranie … -
-Lo so … però … -
-Miku! Smettila di preoccuparti! Sto bene! Pensiamo solo ad andare a divertirci! Oggi è il nostro giorno libero! Svaghiamoci e non pensiamo ad altro! –


-Va bene … hai ragione … -  la ragazza la guardò un’ultima volta e cercò di sforzarsi di non essere in ansia … effettivamente, fisicamente non dava segni che stesse male … anzi, sembrava essersi ripresa velocemente, ma … 

 

Un’oretta dopo erano arrivate ad Okinawa …
-Che bella giornata! –
-Già! Siamo state proprio fortunate! E’ una bellissima giornata di primavera! Dovremo andare a fare un giro nel parco di Okinawa a guardare i ciliegi in fiore!-
-Sì … casomai prima di tornare a casa … ora andiamo a fare shopping!!! –
-Ovvio! E’ l’unico giorno che abbiamo per farlo! Quindi … pronti … attenti … via!!!-
Tomoe la riprese per la mano e la trascinò verso il quartiere dello shopping più trendy per le ragazze della loro età …
Giravano con gli occhi spalancati e le facce estasiate di fronte a quei negozi dalle vetrine così grandi e colorate … ogni tanto si fermavano davanti a qualcheduna di esse e appiccicavano il naso al vetro, a rimirare qualche bel vestito o accessorio da favola …
-Certo che … siamo proprio sceme!-
-Hai visto come ci hanno guardato male, prima? –
-Ci credo! Ti sei spiaccicata contro il vetro della vetrina e non volevi più andare via!-
-Ma avevo un buon motivo! –
-Quale? – disse scettica di fronte all’espressione divertita dell’amica ..
-Non hai visto che bel vestito?! Era l’abito dei miei sogni! –
-Sì … come tutti i precedenti che abbiamo visto nei negozi prima! – la derise scherzosamente …
Tomoe si guardava a giro … non c’era niente che la colpisse particolarmente … a dire il vero … non aveva molta voglia di fare shopping … anche se il suo armadio richiedeva qualche aggiunta …
-Tomoe! Dobbiamo fare shopping! E’ la nostra missione di oggi!-
-Missione?! –


-Sì! La mamma ci ha intimato di comprarci qualcosa! … possibilmente di carino e femminile!Tu, in particolar modo! – la guardò un po’ storto … - Quindi … andiamo al centro commerciale e rinchiudiamoci lì, fino a stasera! Fino all’ora in cui passa l’ultimo pullman per casa! E non voglio sentire né ma né sé!– e dicendo così si incamminò, non aspettando neppure la risposta dell’amica che non poté far altro che seguirla senza obiettare …

 

Passarono alcune ore tra i negozi, riuscendo a fare qualche acquisto carino  e prima di tornare a casa, si fermarono a prendere una bibita nel parco di Okinawa , come si erano proposte ad inizio giornata …
-Ma che meraviglia sono i ciliegi in fiore! Non trovi Tomoe? – Miku alzò il volto verso il cielo e inspirò profondamente l’aria profumata dai fiori appena dischiusi …
-Sì … - la ragazza li guardava … erano senza dubbio uno spettacolo bellissimo … ma le sarebbe piaciuto ricordarsi altri hanami … oltre a quello … e improvvisamente il suo sguardo si fece mesto e pensieroso.
-Tomoe!Non mi ero accorta dell’ora! E ‘ tardissimo! Dobbiamo andare o perderemo l’ultimo autobus! – gli occhi di Miku si erano posati casualmente sull’orologio del giardino, che battevano le sei … l’ultima corriera stava per partire e loro erano placidamente sedute su una panchina a rilassarsi …
Mentre l’amica era ancora assorta nei suoi pensieri, le rispose distrattamente .. -Sì, andiamo …  - si alzarono e di passo svelto si diressero verso la fermata …

 

Stavano ritornando verso Okinawa, senza alcun indizio … senza aver saputo nulla … era sparita .. non c’erano tracce di lei … avevano girato in lungo e in largo, chiedendo e richiedendo … ma niente …
“Dove diavolo sei? … “
Joe stava guardando con sguardo perso tra la gente, mentre erano fermi al semaforo e Jet stava attento alla strada …
Avevano deciso di tornare in città … le ricerche a nord erano state deprimenti … nessuno che li avesse potuti aiutare … niente di strano … anche le ricerche negli ospedali non avevano dato risultati, senza contare che … oggi erano andati vicini dal prendersi a botte … Quando Jet aveva proposto di fare una ricerca anche negli obitori, Joe non ci aveva più visto  e gli aveva risposto molto male … tanto che Jet lo aveva preso per il colletto della giacca, attaccandolo al muro e intimandogli di darsi una calmata, perché altrimenti gli avrebbe dato una bella lezione … ma poi, dopo una serie di scambi di parole poco garbate, si erano calmati … anche se la tensione era rimasta alta …
Alla fine, decisero di comune accordo di tornare in città e fermarsi lì per la notte … per poi ricominciare le loro ricerche verso la parte sud …
Joe stava ancora guardando la gente che passava sguaiatamente per le strade, quando una figura attirò la sua attenzione … era una ragazza dai capelli biondi, in piedi di spalle, alla fermata dell’autobus … i capelli erano legati di lato e aveva un cappellino … era alta e dal fisico morbido … diverso da quello delle donne orientali … indossava una felpa grigia con il cappuccio e un paio di shorts di jeans su delle calze scure e dei scarponcini scuri … ebbe una strana sensazione … non sapeva dire il perché, ma qualcosa lo turbò … qualcosa di strano … sentì il cuore accelerare e senza pensarci, aprì la portiera dell’auto in movimento e scese giù … sentì solo la voce di Jet che gli urlava di fermarsi …
Corse verso la ragazza e l’afferrò per un braccio, girandola verso di lui …
-Françoise! … - ma la voce gli morì in gola … quando la ragazza si voltò, lo guardò di sbieco … i suoi lineamenti erano orientali … aveva gli occhi a mandorla … e i suoi capelli erano chiaramente tinti … -Mi scusi … io credevo …  - la ragazza ritrasse il braccio, stizzita e se ne andò … lasciandolo come un ebete, in mezzo al marciapiede, sotto gli occhi interdetti della gente che passava …
-Ma che diavolo combini? Ma sei impazzito? – Jet lo raggiunse infuriato … -Ti sei gettato dall’auto, proprio mentre stavo ripartendo! – la sua voce lo riscosse dai suoi pensieri, riportandolo con i piedi per terra … o quasi …
-Io … -
-Io, cosa?! Razza di idiota! Non ne posso più di te! Riprenditi! Lo vuoi capire, che finché sarai uno zombie che cammina, non combineremo mai niente? Non la ritroveremo, se continuiamo di questo passo! – Jet gli urlò contro, in malo modo, attirando l’attenzione dei passanti che rallentarono a vedere cosa stava accadendo …

 

-Muoviti Miku! Perdiamo il pullman!Corri!! –
-Sto correndo! E’ che non riesco a starti dietro!- disse l’altra con il fiatone e le borse in mano …
Montarono per un pelo sull’autobus … prendendolo al volo e rischiando di rimanere ad Okinawa …
-Per un soffio! –
-Sì, per un soffio! – disse l’altra con il cuore in gola per la corsa  … - Sai? Dovremo cominciare a fare un po’ di sport … mi sento un po’ fiacca … - Miku si mise a sedere su uno dei sedili, respirando ancora a fatica … Tomoe la guardava dal sedile davanti, ridendo divertita … - Ma perché tu non hai il fiatone e io sì?!? – disse mugolando contrariata …
-Forse perché io sono partita comoda … in scarpe da ginnastica e tuta! Mentre tu ti sei vestita tutta in tiro! – disse ridendo.
-Spiritosa! Guarda che quella strana sei tu! Di domenica ci si veste bene e si va a giro! Non ci si mette in tuta, come fai tu!- le fece la linguaccia mentre Tomoe rideva divertita, guardando le sue guance rosse e il volto ancora stravolto per la maratona improvvisata!
Si erano appena sistemate sulle poltrone e avevano appoggiato le borse nel vano portaoggetti quando lo sguardo di entrambe cadde fuori … al di là del finestrino … Aveva un suo fascino, vedere la città andarsene dal vetro dell’autobus , ma quella volta era diverso … era un po’ come perdere una parte di sé …

 

One day when the light is glowing
I’ll be in my castle golden
But until the gates are open
I just wanna feel this moment (ohhh)
I just wanna feel this moment (ohhh)
I just wanna feel this moment4

 

Fu un attimo … un istante che durò quanto l’eternità … i suoi occhi nei suoi … il profondo e intenso marrone incontrò il limpido ceruleo … per caso … inevitabilmente … si fusero … come era successo anni prima … su una spiaggia … in un posto lontano … oscurità e luce si incontrarono … e i loro cuori iniziarono a battere in un modo diverso …
Per un istante Joe rivisse quel momento … era uguale ad allora … la stessa sensazione di infinito … la stessa sensazione di calore e dolcezza … di innocenza e purezza … qualcosa che non aveva mai toccato nella sua vita prima di quel momento  … qualcosa di così candido che cambiò inesorabilmente la sua anima …

Fu un sussurro … debole … sofferente … e gioioso allo stesso tempo …
- Françoise … - la gola gli bruciava … sentiva la bocca secca … e guardò quegli occhi che aveva cercato disperatamente in quei giorni … che aveva avuto paura di non rivedere … e rimase così … imbambolato … fermo in mezzo alla strada … guardando quell’autobus passargli accanto e andarsene via …
Si riscosse e fece per corrergli dietro, ma Jet lo fermò.

-Fermo! Dove pensi di andare? – si girò verso di lui, con occhi spalancati …

-Jet … ho visto Françoise! Era lì! Sul quel pullman! –

L’altro lo guardò … l’espressione era scettica ed esaurita …

-Certo … come no! Come quella ragazza di prima alla fermata!O come l’altra di stamani … Ma non te ne rendi conto che stai perdendo la testa?-

-No, non mi sto sbagliando questa volta! Fidati! Era lei! L’ho guardata negli occhi!-

Continuò a guardarlo allibito  e poi scosse la testa rassegnato  … - Forza … andiamo … abbiamo già fatto divertire tutti abbastanza … - e indicò con lo sguardo i passanti che si erano fermati ad osservarli discutere alla fermata …

-Non capisci! Era lei! Ti dico che era lei! Devi ascoltarmi! Dobbiamo seguire quell’autobus!- il tono della sua voce si alzò, tremando e manifestando tutta la sua concitazione …

-Io non seguo proprio niente! … sono stanco del tuo comportamento assurdo e delle tue visioni … è tutto il giorno che ti sembra di vederla … e poi non è mai lei!Basta!Sono stanco … vado a cercare un posto dove fermarsi per la notte e poter mangiare qualcosa … se vuoi venire con me, bene … altrimenti … rimani pure qui … e insegui tutti i fuochi fatui che ti passano davanti … - e dicendo così, ritornò in auto …

“Era lei … ne sono sicuro … non mi sono sbagliato … non è possibile … “

Guardò in direzione del pullman, ma non si vedeva più … si girò a guardare Jet che gli lanciò un’occhiata turpe … così, senza capire bene neanche lui, come un automa andò verso l’auto, ma prima di montarvi, chiese ad una delle persone che erano ad aspettare la corriera ..

-Mi scusi … il pullman che è appena passato … dove è diretto ? … -

-Verso Ginowan … -

-Grazie … -

“Ginowan … “

 

Right from the start
You were a thief
You stole my heart
And I your willing victim
I let you see the parts of me
That weren't all that pretty
And with every touch you fixed them5

 

-Tomoe? … tutto bene? –

-Sì … - la ragazza sembrava assente … con la testa fra le nuvole …

-Sicura? … sei strana … fino a qualche minuto fa eri così sorridente … e ora … sembra che tu abbia visto un fantasma … -

-Tranquilla … - rispose distrattamente … - Non ho visto nessun fantasma … semmai … ho visto l’infinito … - disse con un filo di voce … Miku la guardò … non capiva cosa stesse dicendo …

-Che vuoi dire? … l’infinito? !–

Non le rispose … aveva lo sguardo perso a guardare fuori dal finestrino, nel buio della notte … era come se fosse su un altro pianeta … in un’altra dimensione … se avesse dovuto spiegare, in quel momento, le sarebbe risultato difficile dire cosa aveva provato quando i suoi occhi avevano incrociato quelli di quel ragazzo … ma la risposta che si avvicinava di più era … l’infinito …
Rimasero in silenzio per il resto del viaggio … Miku la osservava … forse si preoccupava veramente troppo … in fin dei conti, non stava male … il suo sguardo era distante, ma per il resto era tutto normale … non sembrava avere uno dei suoi attacchi di mal di testa … Avrebbe dovuto calmarsi … sì, decisamente …

Mentre scendevano e si avviavano verso casa, Tomoe guardò in cielo …

-Come è buio stasera … -

-Beh … è luna nuova … e qui da noi, non c’è una grande illuminazione … però, si possono vedere tutte le stelle e le costellazioni!-

-Sì … è vero … ci sono le stelle … - constatò pensierosa e non troppo convinta … non era la risposta che cercava … almeno non in quel momento …

 

I'm alone
I had no destination
But you gently held my hand6

 

Joe non riusciva proprio a toglierselo dalla mente … era lei … sicuramente … non poteva essersi sbagliato!… ci aveva pensato tutta la notte … aveva ripensato così tante volte a quello che era successo, che gli sembrava di essere ubriaco … tanto la testa era messa sotto pressione … Non chiuse occhio … come poteva? Doveva convincere Jet a seguirlo a Ginowan! … doveva farlo per forza! … era lei … e ora si trattava solo di trovarla!

Ma Joe non pensò … non rifletté su quello che era successo veramente … forse era troppo felice e si era lasciato trasportare dall’emozione … forse … non aveva neanche pensato a inseguire il pullman … quanto ci avrebbe messo a trovarlo usando l’accelerazione? … attimi … pochissimi attimi … ma non l’aveva fatto … come appunto, non aveva pensato ad un fatto … se era lei … perché non aveva fatto niente per scendere da lì e raggiungerli? … eppure, ne era sicuro … lei lo aveva visto … si erano guardati negli occhi … per alcuni istanti, ma era successo … ma allora perché era andata così?

Quando arrivò l’alba Joe svegliò Jet …

-Alzati … dobbiamo andare … -

-Cosa ? … - aveva ancora la bocca impastata dal sonno … e gli occhi semichiusi … si alzò a sedere sul letto sbadigliando svogliatamente .

-Preparati … partiamo … per Ginowan … -

Joe stava finendo di asciugarsi dalla doccia e aveva preso gli abiti … il suo sguardo era diverso … sembrava aver ritrovato quella forza che lo aveva sempre contraddistinto … sembrava essere tornato quello di prima …

-Ma che stai farfugliando? Io non ho più intenzione di seguirti … d’oggi in avanti … ognuno seguirà la strada che reputa più adatta … non ho più voglia di girare come un’idiota … come una trottola senza controllo … mi sono stufato … - si alzò dal letto … era ancora assonnato, ma piano piano stava riprendendo coscienza …

Joe lo guardò … -Vestiti. - fu l’unica cosa che gli disse mentre gli diede le spalle e finì di indossare i propri abiti ..

Jet sentì la rabbia crescere in modo esponenziale e fece per alzarsi … gli voleva dare una bella lezione, questa volta … ieri si era trattenuto, ma oggi … ne aveva le tasche piene di lui e delle sue idiozie senza senso … ma non fece in tempo … non se lo aspettava  quella reazione da parte dell’amico .. e non seppe neanche lui bene come andò la cosa, ma si ritrovò sbattuto contro il muro da Joe … come il giorno prima aveva fatto lui …

-Ora … tu vieni con me … e andiamo a riprendercela … - le sue pupille erano dilatate mentre aveva inchiodato i suoi occhi in quelli di Jet … quest’ultimo non ebbe neanche modo di reagire … o meglio … non ne ebbe il coraggio … non l’aveva mai visto così … no … quello sguardo … era di ghiaccio … imperscrutabile … e impenetrabile come la notte più buia …

-Va bene … - fu l’unica cosa che riuscì a pronunciare in quell’istante …

 

 

A dry breeze is blowing
The city is getting cold
I wonder how many seasons have passed
Without even a sound?7

 

Se il buongiorno si vede dal mattino … quello non era sicuramente uno dei migliori…

Quando Tomoe aprì, vide ad aspettare fuori dal negozio, per entrare a fare colazione,  quei tipi del cantiere e sospirò rassegnata  mentre li vide entrare con la grazia di un branco di elefanti in una cristalleria …

-Tomoe … sono di nuovo quei tipi … forse è meglio chiamare papà .. – disse esitante e spaventata Miku, stringendosi inconsciamente al braccio dell’amica..

-Miku … stai tranquilla … lascia tuo padre in pace … sta finendo di sfornare il pane per oggi … rischia di bruciare tutto per quei ceffi … -

-Sì, ma .. –

-Stai tranquilla … non ci possono fare niente … ci penso io a loro … - rispose la ragazza, mettendole una mano sulle sue, tremanti e fredde, per rassicurarla …

-Tomoe … chiamiamo almeno la mamma … -

-No … ce la possiamo cavare bene da sole … Siamo in negozio … non possono fare niente di che … al massimo … dire qualche battuta come sempre .. –

Miku annui anche se non era molto convinta … quei tipi la intimorivano … erano rozzi e volgari … e il loro modo di guardarle era veramente imbarazzante … sembravano che le spogliassero con gli occhi … per non parlare delle battute oscene che facevano …

Tomoe si mise al bancone del bar e si preparò psicologicamente ad affrontarli … quell’aria da spacconi era veramente insopportabile … ma provò a far finta di nulla … riuscì anche ad abbozzare un sorriso … finto come poche cose al mondo … ma sempre meglio di nulla …

-Buongiorno … -

-Buongiorno, bamboline … -

-Che desiderate per colazione? –

-Beh … a parte te e la tua amica … non saprei … tu cosa hai da propormi? … - disse il tipo ridendo …

-Abbiamo del buon pane al miele … o delle torte appena sfornate … -

-Uhm … pane al miele … o torte appena sfornate … non so … io rimango della mia idea … Che ne dite ragazzi? Non sono meglio le bamboline? – lui e i tre in sua compagnia sghignazzarono …

Tomoe fece finta di non sentire, mentre Miku finiva di servire gli altri clienti , anche se, si vedeva che era palesemente a disagio …  -L’ultima torta sfornata è quella alle mele … se volete ci posso aggiungere un po’ di crema … -

-Torta di mele con crema … sembra molto invitante … ma non succulenta quanto te … bambolina … - continuò, guardandola in quel modo indecente … che ormai usava ogni volta che la vedeva …

-Quattro fette di torta alle mele con crema, allora? –

-Va bene … torta di mele … con crema … -

-E da bere? Caffè o tè? –

-Caffè … molto nero … e senza zucchero … - disse fissandola senza ritegno …

Tomoe preparò l’ordine e con mani un po’ tremanti gliele portò … sentiva salire la nausea … mentre preparava i piatti si era accorta benissimo che tutti e quattro la guardavano … fissando il suo fondoschiena e il suo seno … si sentiva estremamente a disagio, ma non voleva darla vinta a quei tipi e poi … se fosse crollata lei … Miku si sarebbe spaventata … la sua amica era troppo emotiva per affrontare una cosa simile …
Appena gli servì la colazione si sentì leggermente meglio … il peggio lo aveva superato … avevano poco tempo per fare colazione … li aspettavano al cantiere lì vicino … venivano da Okinawa per lavorare al nuovo edificio della banca … e per fortuna non tutti i giorni … sospirò …

-Delizioso il modo in cui sospiri bambolina … chissà come sono i tuoi gemiti … - piegò la bocca in un sorriso … che a lei parve disgustoso ...  non provò neanche a controbattere … era decisamente meglio far finta di non sentirli …

Rimasero pochi minuti, ma sarebbero stati i più lunghi della giornata per le ragazze ... e quando se ne andarono, trassero un sospiro di sollievo … nonostante le ultime frasi che dissero quei tipi  e che le tramortirono …

-Bamboline … quando vi viene voglia di divertirvi … venite a cercarci … vi portiamo a fare un giro nel bosco … -

-Sì … nel bosco … almeno non vi sente nessuno urlare … a parte noi … - disse un altro prima di andarsene …

Miku ebbe un urto di vomito … e Tomoe fece fatica a trattenersi anche lei … ma ormai il peggio era passato … o almeno era quello che continuava di ripetersi ogni secondo che passava …

Un’ora dopo, avevano cominciato a rilassarsi e avevano allontanato dalla mente quell’episodio sgradevole ad apertura … avevano aperto la porta per fare entrare i tiepidi raggi del sole di primavera e il buon profumo dei ciliegi in fiore …
C’era il sole e a parte l’episodio del mattino, poi era andato tutto bene … avevano acceso anche la radio e avevano iniziato a canticchiare tra un momento di pausa e l’altro …

-Il lunedì mattina c’è sempre poca gente … -

-Fanno il rifornimento il sabato e gli basta … almeno per oggi … poi domani vengono a prenderlo … -

-Eh sì … hai ragione … a parte i ragazzini che vanno a scuola e passano a prendere qualche dolce … non c’è nessuno … uffa … non succede mai niente! –

-Miku … non dire così … ti vorrei ricordare cosa è successo stamani … - la rimproverò distrattamente, mentre un brivido la attraversò da capo a piedi al solo ricordo …

-Non me lo ricordare … non so come tu abbia fatto a servirli !… io gli avrei dato di stomaco addosso … con tutte le cose disgustose che hanno detto … -

-Non avevo alternativa … comunque … come dice una canzone … But be careful what you wish for 'Cause you just might get it 8… -

-Eh? … non essere così disfattista! Dai … rimane ancora valida la mia idea … -

-Quale? –

-Quella dei due principi!Uno biondo e uno moro! – disse, ridendo spensierata e cancellando subito dalla propria mente, il brutto episodio del mattino …

-Ah, già … avevo rimosso! … due! Sennò litighiamo! –

-Eh! Ovvio! Lo sai … a me non piace smezzare! – disse, continuando a scherzare …

-Sì … lo so! Ma neanche a me! Tuttavia … potrei anche sacrificarmi … e lasciarlo a te … se per caso se ne presentasse uno solo! –

-Sì, certo … come no?!?E chi ti crede?! – le fece la linguaccia, suscitando in Tomoe una risata cristallina e spensierata!

Si appoggiarono con i gomiti sul bancone e appoggiarono il mento sulle mani incrociate, mettendosi a guardare fuori dalla vetrina la gente che camminava tranquilla …

-Uffaaaaaaaa … non succede mai niente! – sbottò all’improvviso Miku, facendo trasalire l’amica che era assorta in alcuni pensieri …

-Miku!La smetti di spaventarmi?!- la rimproverò,  mentre l’amica se la rideva per lo spavento che le aveva procurato! … ma ad un certo punto, smise di ridere e spalancò la bocca … Tomoe seguì il suo sguardo e vide cosa aveva attirato la sua attenzione  … proprio di fronte a loro, stava passando una grossa auto … molto elegante e costosa …

-Tomoe? … hai visto? … che macchina era? … non ho mai visto niente di così imponente e lussuoso … -

-Mi sembrava un  suv … e dal marchio sembrava una Maserati … -  anche lei aveva spalancato la bocca dallo stupore … un auto del genere non si era mai vista da quelle parti …

-Maserati ? … è una marca nota? –

-Più che nota … è una tra le più care in assoluto … che fa auto solo di un certo standard … -

-Ah … - fu l’ultima cosa che riuscì a dire Miku …

Dopo il primo momento di scombussolamento si ripresero entrambe …

-Tomoe? … secondo te, di chi era? … -

-Non saprei … nessuno da queste parti ha un auto simile … -

-Sarà di qualche visitatore … -

-Probabile, anche se … chi mai potrebbe venire in un paesino piccolo e sperduto come il nostro? … -

Gli occhi di Miku si illuminarono … - Forse … un principe! Anzi, due! –

Tomoe la guardò di sbieco … come faceva a sognare sempre ad occhi aperti?!

-Miku! Sì realista! –

-Dico sul serio! Potrebbero essere i nostri due principi! –

Tomoe scosse la testa rassegnata e scoppiò a ridere …

-Non ridere! Dico sul serio! Potrebbero essere loro! Ci pensi? … sono venuti a prenderci! –

-Sì … per portarci ad un istituto di salute mentale!- continuò lei ridendo …

-Spiritosa! Perché non riesci mai a sognare ad occhi aperti?! Per una volta! E quell’auto … non puoi dirmi che non sia una buona scusa! –

La ragazza smise di ridere … già … perché non poteva mai sognare? … neanche ad occhi aperti? … almeno in quel modo … in quello avrebbe potuto … avrebbe potuto sognare di quegli occhi … quelli in cui si era persa per qualche frazione di secondo ...
Chissà se li avrebbe mai più rivisti …

 

Parte 3


I’m only thinking about you again today
I can’t sleep, I miss you
Will you warmly and tightly hug me?
Oh ma boy (yes lady)
I really love you (you make me crazy)
Why don’t you know my heart? You really don’t know
I’m only looking at you baby9

 

-Ci fermiamo anche qui a chiedere? … - la voce di Jet era atona …

-Sì … questo paese è molto piccolo … faremo veloci, ma saremo sicuri di non aver tralasciato niente al caso … - sospirò …

Si fermarono nell’unico parcheggio che avevano trovato e scesero d’auto … non si erano parlati molto da dopo che erano usciti dall’albergo … anzi … non avevano proprio aperto bocca, se non per dire l’essenziale …

Sbuffò … -Che posto ! Non c’è niente … - avrebbe voluto dire a Joe tutto quello che pensava di lui e della sua idea, ma … si tratteneva … aveva deciso di rimandare … magari in un posto più adatto … anche se quello era abbastanza disperso …!

-Andiamo … parliamo e chiediamo a giro … - Joe non sembrava essere assolutamente titubante … anzi,  sembrava molto sicuro … forse troppo, per i gusti del suo amico , ma lui era certo … non si sbagliava  e ora si trattava solo di trovarla … si trattava di avere ancora un po’ di pazienza … stava bene … l’aveva vista … quindi, non c’era da preoccuparsi … avevano un punto fermo, che per lui era fondamentale : il fatto che stesse bene e con quello,  riusciva ad affrontare la situazione e l’attesa …

Si guardarono intorno … era veramente piccolo quel centro urbano … non c’erano molti negozi e anche le auto erano poche … Quando erano scesi dalla loro, notarono gli sguardi perplessi dei passanti .. non erano abituati a macchine simili … la loro Maserati Suv era effettivamente un mostro imponente ed opulento, ma non sapevano quanto e dove dovessero viaggiare ed era meglio farlo comodi e senza problemi …

-Quindi? … che si fa? … -

-Chiediamo … -

-Certo … tu la fai semplice … guarda come ci guardano! … sembriamo degli alieni ai loro occhi !… -

-Non sono abituati ad auto come quella che hai noleggiato … e al nostro abbigliamento … -

-Eh, certo … mica pensavo di venire in un posto sperduto come questo ! … non so neanche se hanno la luce e l’acqua corrente, qui?! –

-Non esagerare … -

-Secondo me … non hanno neanche il telefono … comunicano con i piccioni viaggiatori … - rispose sarcastico e infastidito da quella situazione che per lui era incomprensibile …

-Jet … smettila … siamo sempre in Giappone … -

-Sì, quello del medioevo! … - si guardò a giro … non ne era proprio sicuro … cominciava a dubitare che non avessero fatto un salto spazio temporale! …

Joe tirò fuori il cellulare e cercò nella galleria fotografica una foto di Françoise … voleva mostrarla a qualche passante … magari qualcuno l’aveva vista …
-Mica penserai veramente di trovarla qui? Vero? … - gli chiese mentre lo vide cercare la foto …

-Perché no? … potrebbe essere ovunque! Anche qui! – Jet lo guardò scettico … e mentre lo vide avvicinarsi ad una signora per chiedere informazioni, il suo sguardo cadde su un volantino per terra …

Da Nozomi : il miglior tè della prefettura di Okinawa! … dolci e pane appena sfornati a qualsiasi ora del giorno !

Raccolse il foglio da terra … Nozomi … in giapponese ha più significati  … speranza … desiderio … raro … Non sapeva perché, ma quel volantino aveva attirato la sua attenzione …

Stava ancora fissando il foglio quando Joe gli si avvicinò ...-Che stai guardando? … -

Jet gli porse l’opuscolo … lui lo lesse e percepì una strana sensazione … qualcosa di indefinito, che non avrebbe potuto descrivere, ma che forse anche Jet aveva sentito … altrimenti, non avrebbe raccolto quel foglio e non glielo avrebbe fatto vedere …

-Che ti ha detto la signora ? … - si riscosse improvvisamente …

-Niente … sono riuscito a fermare l’unica persona che non era di qui, ma di un paese vicino e tra l’altro … solo di passaggio … quindi non conosce neanche il posto … -

-Ottimo … la nostra solita fortuna … - disse digrignando i denti arrabbiato ...

-Hey … perché non andiamo in questo posto? … sicuramente sono del luogo … forse … ci sapranno dire qualcosa … - e gli porse il volantino … Jet annuì … non sapeva perché, ma all’improvviso fu pervaso da una strana sensazione … forse, poteva essere veramente una buona idea …

Risalirono in auto … questa volta fu Joe a voler guidare e lasciò a Jet il compito di dargli indicazioni …

Pochi attimi dopo, si fermarono davanti al negozio … Nozomi

-Ci siamo … avrei detto che ci avremmo messo ore per arrivarci! Dato l’immensità di questa città! … se così si può chiamare … - ribadì acido …

-Jet … datti una calmata … -  e mentre spegneva il motore,  percepì di nuovo quella sensazione di prima … L’amico non gli rispose, ma il fatto che non lo avesse fatto, gli sembrò strano e così, si girò verso di lui e notò il suo sguardo … sconvolto? … perplesso? … forse entrambi … cercò il punto che aveva attirato la sua attenzione e allora, la vide … era lei … non c’era dubbio … ora che la vedeva così vicina e per più di qualche istante, ne ebbe la conferma … l’avevano trovata! …

Jet deglutì a fatica … - Avevi ragione … era lei … - fu l’unica cosa che riuscì a dire … Non ebbero idea di quanto tempo ci misero a riscuotersi da quello stato, ma appena si ripresero,  scesero entrambi dall’auto … incuranti delle facce stupite dei passanti …

Quando misero piede nel locale … avevano il cuore in gola e l’adrenalina nelle vene … ma la loro gioia si gelò rapidamente, appena sentirono l’altra ragazza chiamarla …

-Tomoe! Vieni a darmi una mano! C’è la nuova sfornata! –

-Sì, arrivo subito! – rispose la ragazza sorridendo, prendendo le ultime tazze dai tavoli e mettendoli su un vassoio …
Rimasero senza parole … Tomoe … no, non si poteva chiamare così … quella era Françoise … ne erano sicuri …

Nessuna delle due si era accorta della loro presenza … fino a quando Miku non si voltò e il suo volto assunse un espressione indecifrabile, sbiascicando qualcosa di simile ad un buongiorno … ma fu abbastanza per riscuotere anche l’amica, che si voltò a vedere chi salutava l’altra  …

 

I can’t wait, my heart is already in danger
The moment I saw you again, I’m automatic
This kind of feeling is still on and on and on again
In just one moment, I get a flashback to that time again10



“Anche l’ondata di nonnini del mattino è scongiurata!”

 … pensò sorridendo, mentre toglieva le ultime tazze …

“In fondo … non sta andando poi così male la giornata …”

Non fece in tempo a pensarlo, che vide il volto di Miku assumere uno sguardo esterrefatto … era diventata di mille colori … aveva assunto tutte le sfumature possibili dal bianco al rosso … dalla variante più chiara a quella più scura … e se non avesse pensato di esagerare, avrebbe potuto giurare che avesse assunto anche una a pois!! Si girò a vedere cosa avesse provocato una tale reazione in lei e capì …

Cercò di darsi un contegno e raggiunse l’amica al banco, dandole una piccola gomitata per farla riprendere … senza però ottenere grandi risultati …

-Miku … - le sussurrò, dandole una botta leggermente più forte, ma che fece cadere all’altra tutto ciò che aveva in mano … Tomoe spalancò gli occhi e aprì la bocca sconvolta, vedendo la distesa di dolci per terra …

-Miku! – disse mentre si piegava a raccogliere la teglia con tutto il suo contenuto,  finito sul pavimento ed ormai da buttare via … la ragazza la guardò smarrita e poi, facendole un grande sorriso, le disse a voce bassa … - I nostri principi !… uno biondo e  uno … va bene anche se non è moro! -

Tomoe la guardò e, sospirando rassegnata, scosse la testa … ma come faceva a pensare ad una cosa simile dopo il disastro che avevano combinato?! E ora come avrebbero fatto senza la sfornata di pranzo per il pomeriggio?!

Raccolsero alla meglio la roba per terra … scottandosi più volte, visto che i dolci erano appena usciti dal forno  e mugolando ogni tanto, qualche ahia a denti stretti, in modo che i due non le sentissero … ma avrebbero giurato che le avevano sentite, eccome! E non solo … avevano visto anche la triste e imbarazzante scena! … A quel pensiero, Miku si alzò di scatto, lasciando Tomoe per terra a raccogliere gli ultimi resti … sembrava una bambolina a molla!Quella dei cofanetti, che quando apri il coperchio, esce fuori … eh, sì … ciò che videro Jet e Joe in quel preciso momento, fu proprio quello!

 -Salve! – esordì all’improvviso, con voce tremante, ma quasi urlando … e suscitando le risate dell’amica per terra … che le tirò l’orlo della gonna per farle segno di calmarsi … - Come posso aiutarvi? – chiese ai due, facendo uno dei sorrisi più grandi e sinceri che avesse mai fatto … e a pensarci bene, probabilmente, un sorriso ad ebete come in quel momento, non lo aveva mai fatto! Ma d’altronde non aveva mai visto due così! … o meglio … non aveva mai visto due principi …!

I due ebbero un attimo di esitazione … sembravano sconvolti … probabilmente li avevano spaventati con quella scenetta grottesca, tra le peggiori di qualche film  trash-comico di serie b! … decisamente … non  avrebbero dovuto mai fare le attrici comiche ! … semmai drammatiche!… intanto Tomoe se la rideva sotto il bancone e Miku le diede una botta con il piede, facendole perdere l’equilibrio e facendola cadere con il sedere per terra !

“Ahia! Che male! … il mio povero sedere!Ma questa me la paghi Miku!”

… ma quello sarebbe stato il minimo : i dolci raccolti, le si erano rovesciati addosso e nel togliere la panna dai vestiti si era sporcata ancora di più … alzò gli occhi al cielo sbuffando …

“E mi ero messa anche i pantaloni nuovi!Non è giusto!!! Proprio ora!”

Bel battesimo di fuoco gli aveva fatto fare!

 

All’improvviso, sentì Miku che le sussurrava tra i denti di alzarsi e di muoversi … così, senza pensarci, si alzò di scatto … troppo di scatto!E batté una gomitata contro un cassetto del bancone … vedendo le stelle e tutta la via lattea! … Mugolò un ahia, trattenuto, ma udibile benissimo dai presenti !… Alla fine, un po’ accartocciata, riuscì a rimettersi in piedi e senza pensarci, si scostò con la mano una ciocca di capelli che le era andata sul viso … Purtroppo, a quel gesto, notò che Miku si era accigliata e aveva roteato gli occhi all’in su! Capì allora, che c’era qualcosa che non andava e senza pensarci le chiese irritata … - Che c’è?! – l’altra chiuse gli occhi e scosse la testa disperata, bisbigliandole : -Ma li vuoi far fuggire subito?! Almeno dagli il tempo di conoscerci!!! –
Tomoe sbatté le palpebre incredula, non capendo cosa avesse combinato … lei non aveva fatto nulla e non era la responsabile di quel disastro! Quindi era inutile che la brontolasse! … o almeno sperava!

-Guardati allo specchio!- le suggerì, gelandole il sangue … A quel punto, anche se non sapeva, poteva immaginare e voleva sprofondare !… sì, ma sarebbe stato ancora poco per la figuraccia che stavano facendo! … i loro principi sarebbero scappati a gambe levate, prima ancora di presentarsi! E considerando la faccia sconvolta che avevano … era probabile che accadesse a breve …!
Si guardò allo specchio : aveva la panna sul viso! … arrossì e con un panno pulito se la tolse rapidamente dal volto …
Era una scena degna di una candid camera …! Se non che, lo era solo per le due ragazze … perché per i due “principi” non lo era davvero ! …
Si diedero una rapida occhiata reciproca , ridendo leggermente come due sciocchine … per lo meno, avevano una faccia accettabile, visto come erano conciate addosso! Per il resto, infatti, potevano essere scambiate per due bignè viventi alla panna!

 

-Salve! In cosa possiamo aiutarvi? – esordì sorridente anche lei … desiderando però, di diventare invisibile …
Miku le diede una botta … -Quello lo avevo già detto io!- le disse bisbigliando …

-Non è il momento di puntualizzare! – le rispose stizzita … anche perché … cos’altro poteva dire?! … e proprio a lui, che non pensava di rivedere !… e che quando lo aveva riconosciuto, il suo cuore aveva mancato un colpo, lasciandola senza fiato …

Si guardarono negli occhi di sfuggita e sentì improvvisamente le guance avvampare…

“Mio Dio … è proprio lui !… ed è qui davanti a me !… il destino!”

Ma Tomoe perse di vista una cosa in quel momento … ovvero che a questo mondo non esistono le casualità, esiste solo l'inevitabile … e lui, era il suo inevitabile destino, anche se ancora non lo sapeva …

“Speriamo di non averlo spaventato con questa ridicola scenetta  … almeno non troppo!Accidenti a Miku e alla sua esuberanza … a anche alla sua emotività!”

 

The moment I saw you unexpectedly one day
I fell in love in first sight and my eyes went around
Even I didn’t know I was going to be like this
Love has come to me, lonely me11

 

-Salve … ecco noi … volevamo una tazza di tè … - Jet non riuscì a capire bene come avesse pronunciato quelle parole … faceva fatica a pensare e a raccogliere le idee … e sicuramente Joe era nel suo stesso stato, se non peggio ! … Non riusciva a girarsi verso di lui perché il suo sguardo si era fissato sulle due ragazze … anzi,  a dire il vero, su una in particolare … 

-Una in due?! – Miku li guardò perplessa, mentre Tomoe abbassava la testa imbarazzata e la scuoteva rassegnata …

-Ma no! Ne vogliono due! Una a testa!- le suggerì a bassa voce …

-Ah, sì!Certo! Che sciocchina!Lo prepariamo subito! – rispose … e fece segno a Tomoe di aiutarla, ma una andò in una direzione e l’altra in quella opposta … risultato : si diedero una testata reciproca!… sotto lo sguardo allibito dei due …

-Miku! –

-Tomoe!-

-Stai più attenta!-

-Io?! Tu!-

-Guarda che hai combinato?!-

-Ma sei hai fatto tutto te!- le disse l’altra arrabbiata!

-Stiamo facendo una figuraccia! Smettila! –

-Non è colpa mia!!- mugolò contrariata.

E mentre le due continuavano a discutere imperterrite, su chi fosse la colpevole di tutto, sotto gli occhi sconvolti dei due ragazzi, Jet e Joe non sapevano cosa pensare … era lei? … o forse no ?… si dice che al mondo ci sono dei nostri sosia … forse … forse … era la sua sosia?

Joe non ci poteva credere … ci doveva essere qualcosa di sbagliato in tutto ciò … quella era Françoise … non Tomoe o come cavolo l’aveva chiamata l’altra !… quella … era lei ! … non poteva essere diversamente … anche se aveva i capelli sistemati in un altro modo e non aveva il suo cerchietto … anche se … indossava  jeans a vita bassa e una maglietta attillata che lasciava poco spazio all’immaginazione … anche se rideva e scherzava con l’amica ed era serena … anche se … sembrava diversa con quel filo di trucco sul viso … non gliene importava nulla! … quella era Françoise !.. la loro Françoise !… la sua Françoise …

Come se Jet avesse intuito il suo turbamento e che stesse per partire in quinta, lo fermò e lo obbligò a mettersi a sedere … era contraddetto … perché lo aveva fermato?
Vide gli occhi dell’amico fissarsi nei suoi …

-Stai calmo … e non dire nulla … - la sua voce era intransigente … non ammetteva repliche, proprio come la sua quella mattina …

-Calmo? … e come posso esserlo?! – esclamò sull’orlo di una crisi di nervi …

-Non ti accorgi? … lei non ci ha riconosciuto … -

-E quindi?! – non riusciva proprio a fare due più due … esattamente come il giorno prima, quando l’aveva vista di sfuggita … aveva riperso di nuovo il contatto con la realtà … continuava a non fare e a non pensare le cose giuste … non se ne accorgeva, ma era così coinvolto in tutta quella storia che si stava comportando esattamente come una persona comune persa in un bicchiere d’acqua … Il giorno prima, avrebbe risolto tutto in un attimo: sarebbe bastato usare l’acceleratore per raggiungere l’autobus, ma non l’aveva fatto e questo perché, si era completamente fatto travolgere dalla situazione, dimenticandosi completamente la sua natura di cyborg …

-Ci possono essere più ipotesi … e bisogna vagliarle tutte … - disse lentamente …     - Primo … è in copertura per qualche motivo a noi sconosciuto, ma … per quanto io abbia stima di lei … o è diventata al pari di Seven! o è un’ipotesi poco credibile! … Secondo … non sa veramente chi siamo … - si fermò e lo guardò … - … e se non lo sa … possono essere due i motivi … o non si ricorda di noi! o  non è lei! … - a quest’ultima affermazione vide Joe trasalire … sapeva già che quell’ultima possibilità l’avrebbe esclusa a priori,  ma doveva essere presa in considerazione …

-No, non può essere! Non può essere un caso! Non qui! – rispose , cercando a fatica di non urlare …

-Invece … sì … può essere … non possiamo escludere nessuna ipotesi! E ora calmati! E fai parlare me, che sono poco più lucido di te! E forse,  evitiamo di combinare qualche guaio …  – vide Joe digrignare i denti in senso di dissenso, ma poco gli importava in quel momento visto che lui aveva perso la lucidità … e così continuò per la sua strada …

 

-Miku vai te! –

-Io?Perché proprio io?Sono la più emotiva! E se mi casca tutto di nuovo come prima? Che figura ci faccio?!Vai tu!-

-Capirai!Ormai! Se non si sono spaventati prima, ora non si sconvolgono più davanti alla tue cadute di stile!Quindi vacci tu!-

-No!Vacci tu! Sei tu quella più sicura tra le due!-

-No , no … vacci tu! Prenditi la responsabilità di tutto quello che hai combinato!Sei stata tu a chiedere due principi!-

-Eh, sì … e hai visto che principi? … sono usciti da una fiaba! Sono bellissimi! Non sembrano neanche veri! … aspetta un attimo … - si fermò e riprese fiato sconvolta    - … non è che sono … voglio dire … -

-Miku! Ma che stai dicendo? Ma li vedi?Ti sembra possibile? Sprigionano virilità da ogni poro!!-

-Dici? … non è che poi, abbiamo una brutta sorpresa?!-

Tomoe la guardò con occhi increduli, portandosi una mano alla testa …

-Basta dire sciocchezze! Muoviti! Che il tè è pronto e si fredda!-

-Tocca proprio a me? … e se poi mi cade tutto? … se glielo rovescio addosso? –

-Vai! E sbrigati!E … non colpire come tuo solito! – le disse prendendola in giro.
Miku la guardò di sbieco … l’aveva fregata … e ora? … forza e coraggio, si disse tra sé e sé mentre prendeva la roba …
Si avvicinò ai due : teneva il vassoio, con la teiera e le tazze, con due mani, ma le tremavano entrambe, vistosamente … e si augurò di non rovesciare tutto addosso a loro! Sennò addio , principi!

Tentava di sorridere e fare finta di nulla, ma si rendeva conto che doveva risultare ridicola! Finalmente, pose il vassoio sul tavolo e diede un’occhiata all’amica … e vide Tomoe trarre un piccolo sospiro di sollievo, mentre era ancora intenta a pulire il disastro che avevano combinato !

Tomoe aveva incrociato le dita per Miku! Aveva mandato lei … era meglio … decisamente meglio … lei era molto poco presentabile in quello stato … per di più le faceva malissimo il gomito … la botta che aveva tirato prima, era stata più forte del previsto  e come se non bastasse, sicuramente, le sarebbe venuto pure un bernoccolo a causa dello scontro con l’altra!

“E poi?! … no, dico … altro? … stamani i maniaci … e ora i principi!?! E poi Miku, dice che non succede mai niente! Ma io glielo avevo detto di stare attenta a ciò che desidera che potrebbe realizzarsi! Ed ecco che è successo veramente! … “ sbuffò … per l’ennesima volta! Non sapeva più quante volte lo aveva fatto in quei pochi minuti … ma come darle torto, dopo quella serie di figuracce tremende?!

Povere ragazze! E loro che volevano solo due principi! … anzi : era Miku che li voleva! Tomoe era scettica in merito …  anche se poi, dopo averli visti, l’idea dell’amica non era più così malvagia : due principi per due cenerentole! Forse avrebbe potuto rivalutare la cosa … soprattutto dopo che si era accorta che era il tipo del giorno prima … Ne era sicura: aveva riconosciuto subito quegli occhi scuri in cui si era persa e aveva visto l’infinito …

“Certo .. come se fosse possibile vedere l’infinito! … ma cosa vado a pensare?! … eppure … io l’ho visto … ne sono sicura … ” e mentre passava un’ultima volta il panno per pulire il disastro fatto, le fu impossibile non pensare a ciò e senza volere alzò gli occhi verso di lui,  rimanendo ferma a guardarlo … ma si voltò anche lui e la guardò a sua volta … ciò la intimidì e distolse lo sguardo velocemente, leggermente imbarazzata per essere stata scoperta a fissarlo …

“Tomoe! Non ti sembra di aver fatto già abbastanza figuracce per oggi?! Basta! E soprattutto, non essere sfacciata! Non guardarlo!”

Rialzò lo sguardo, questa volta verso Miku … e la vide … Quella sciocchina della sua amica era rimasta in adorazione accanto ai quei due, con il vassoio tra le braccia … ad abbracciarlo!

“Oh, mamma! Miku! Che stai facendo?! Vieni via di lì!”

Alzò gli occhi al cielo, disperata … peggio di così, non poteva andare! … ma mai dire mai!

-Miku!- la chiamò … -Miku! … - la richiamò … - Miku! – alzò la voce, destando l’attenzione anche dei due ragazzi …

L’amica si girò, contraddetta … - Che c’è?!- esordì l’altra stizzita …

Tomoe rimase senza parole … come poteva dirle di venire via di lì?! Come poteva dirle che si era fermata in adorazione di quei due?E che non stava facendo una bella figura?!

-Miku! Vieni a banco! C’è gente! – disse la prima cosa che le venne in mente … ma peccato che non c’era nessuno nel negozio … a parte loro quattro … !

Miku si voltò a guardarsi intorno e rispose ingenuamente …  -Gente?!? E dove la vedi?! Siamo solo noi! – e mentre lo diceva si accorse cosa le voleva far capire la ragazza! … sentì aprirsi una voragine sotto i suoi piedi … ora aveva proprio esagerato! E scappò, letteralmente, dal tavolo di Jet e Joe !

“Ecco … se avevamo una possibilità … ce la siamo giocata!”

Quando si trovò l’amica di fronte, la guardò e scosse la testa rassegnata …

-Scusa … non me ne ero accorta …  - sbiascicò sottovoce la colpevole!

 

Per paradossale che fosse … Jet e Joe non fecero assolutamente caso ai disastri di quelle due … erano troppo impegnati a riflettere su cosa stava accadendo … avevano dei pensieri seri loro due! … al momento,  almeno era così …

Joe guardò Jet  e l’altro cercò di sostenere il suo sguardo …

-Quindi? .. –

-Quindi cosa? –

-E’ lì! Prendiamola e portiamola a casa! Cos’altro?! –

-Ti va di scherzare?! Vuoi rapire una persona?!-

-Rapire?! Stai scherzando tu! Quella è Françoise! – disse categorico.

-No. Quella non è Françoise. E più la guardo e più me ne convinco.-

Joe sentì il sangue gelarsi nelle vene … che cosa voleva dire Jet? …

Notò la sua perplessità … e continuò … - Quella  … ora come ora … non è Françoise. E se riuscissi ad osservarla con occhi oggettivi … te ne accorgeresti anche tu … -

Il ragazzo si voltò nella sua direzione e poi abbassò lo sguardo … inspirò profondamente e si voltò a guardarla nuovamente … la osservò … mentre parlava … mentre metteva le cose a posto … mentre si rimetteva a posto le ciocche ribelli che le ricadevano sul viso … era lei , ma non sembrava lei … e allora un dubbio lo assalì … se veramente non fosse lei? Se fosse veramente la sua sosia? … era una bassissima probabilità, ma … se fosse stato così … lei dove era? .. si appoggiò stancamente contro la sedia  e chiuse gli occhi .. sentì lo sguardo di Jet su di sé … ma non aveva voglia di guardarlo … aveva solo voglia di urlare … cosa diavolo stava accadendo? Quella era follia! … follia pura …

-E ora calmati … - gli disse Jet distogliendolo dai suoi pensieri … - … e ragioniamo. Anzi, iniziamo a ragionare! Visto che per ora abbiamo lasciato il nostro cervello in ferie! Pensiamo al da farsi … - si zittì e inconsciamente le diede uno sguardo … - … dobbiamo capire … se è lei oppure no … se è lei …  bisogna capire il motivo per cui non ci riconosce … se non è lei … dobbiamo sbrigarci ad andarcene e a trovare quella vera … -

Lo guardò con uno strano sguardo  e Jet ebbe la sensazione che la testa di Joe fosse già da un’altra parte … che non lo ascoltasse … che avesse chiuso le comunicazioni ..

-Hey?! Mi ascolti? … cerca di stare calmo … lo so che non è una cosa che ti risulta semplice … ma fallo … e basta! –

-Mi stai chiedendo l’impossibile … te ne rendi conto? –

-No. Non ti sto chiedendo l’impossibile … sei solo tu, che la vedi una cosa impossibile … e se tu non ci arrivi … devo pensarci io! … io non posso non vagliare tutte le possibilità … non ho voglia di morire per un tuo errore di valutazione! … sei troppo coinvolto … e se non te ne rendi neppure conto .. è meglio che prenda io le redini della situazione … -

-Quindi … cosa vorresti fare? … -

-Ci fermeremo alcuni giorni … tre al massimo … e faremo finta di nulla … faremo finta che non sia lei e la osserveremo … e alla fine decideremo che cosa fare … -

-Fare finta che non sia lei … che vuol dire? … -

-Quello che ho detto … considera che tu l’abbia incontrata ora … per la prima volta … che sia una ragazza come tante … e come tale trattala, però … intanto ne studieremo il comportamento e faremo delle ricerche … per cercare di capire cosa è successo … -

-Ti rendi conto di quello che stai dicendo? … -

-Sì, ma a quanto pare tu non stai ancora realizzando in che problema ci troviamo …- lo sguardo che Jet diede a Joe fu più che eloquente … e quest’ultimo non si oppose più, ma si limitò a fare ciò che gli aveva consigliato …

Nel frattempo il negozio si era riempito … gente che comprava pane e dolci oppure che rimaneva a fare uno spuntino … a base di caffè o tè e torte …

Rimasero lì,  nel locale e la tennero d’occhio per tutto il tempo … era strano … era come se la guardasse per la prima volta … Joe osservava i suoi modi di fare … le sue reazioni … le sue espressioni … gli sembrava così diversa … e si chiese se per davvero, potesse essere solo la sua sosia … più o meno vistosamente, controllarono ogni suo gesto, tentando di mescolarsi agli altri clienti … ma con scarsa riuscita …

Si fece quasi ora di chiusura e loro erano ancora nel locale … Joe fissava taciturno e cupo la sua tazza di tè semivuota … che era rimasta tale per tutto il pomeriggio … mentre Jet era riuscito a distendere i nervi, leggendo il giornale e concentrandosi su di lei  …

-Bene … e ora diamoci da fare … - a quella frase Joe alzò lo sguardo verso di lui … cosa voleva fare? … la faccia di Jet era improvvisamente mutata .. da seria aveva assunto un ‘espressione più serena e vispa … si alzò e andò verso il bancone … si avvicinò alla cassa per pagare e le due ragazze smisero di parlottare tra loro … Miku diede una gomitata a Tomoe e le bisbigliò … -Vacci tu a questo giro!… io ho già messo del mio per oggi!- controvoglia la ragazza si diresse verso la cassa e cercò di sorridere nel modo più naturale possibile …
Si ritrovarono occhi negli occhi … e Tomoe rimase impressionata dall’intensità del suo sguardo … la guardava con una sicurezza tale che arrossì e abbassò il suo … e mentre lei gli porgeva il conto, Jet le parlò …

-Sai … non dovresti tenere bassi quei tuoi bei occhioni celesti … è un peccato … hai uno sguardo così profondo e limpido, che fai un torto  al mondo … - le disse mentre pagava … - Per non parlare che … le tue guance rosse come mele sono veramente carine … - lei arrossì ancora di più, mentre Miku era rimasta a bocca aperta … Jet poi,  rivolse lo sguardo verso quest’ultima e le sorrise … facendola sciogliere come ghiaccio al sole … si girò per andare via … o meglio:  fece finta di andare via, perché  poi si fermò intenzionalmente ...

-Scusate .. ci potreste dire, se qui vicino, c’è un albergo o una pensione? … o comunque un posto dove dormire per qualche notte ? … -
Le due rimasero come imbambolate … no, non ce la potevano proprio fare! E Jet, guardando i loro volti, e intuendo i loro pensieri, gli sfuggì una risatina ..

Alcuni attimi dopo si ripresero e balbettando, farfugliarono che a un kilometro da lì c’era un piccolo ryokan a conduzione famigliare e che se volevano, potevano dire che li mandavano il padrone del locale …

-Ok … grazie! Siete state molto gentili e … simpatiche … Magari ci vediamo domani  per colazione! – e fece loro l’ occhiolino … mettendole, definitivamente, ko …

Mentre uscivano, Joe lo squadrò …

-Perché ti sei comportato così? … Che diavolo ti è saltato in mente?-

-Così come? … -

-Sai bene cosa voglio dire .. – chiuse la portiera dell’auto e mise in moto.

-No … non so affatto cosa vuoi dirmi … - gli rispose laconico, mentre si metteva comodo nel sedile e chiudeva gli occhi … e un sorriso gli si dipingeva sulle labbra.

-Quale è il tuo piano? … -

-Mio piano? … - continuò a ridere sottecchi …

-Jet … mi sto innervosendo … e sai bene, che ho i nervi a fior di pelle e che non sono sicuramente la persona con i nervi più saldi di questo mondo … quindi … dimmi cosa vuoi fare !… -

-Tu non mi ascolti quando parlo, vero? … te l’ho ripetuto per buona parte del pomeriggio … cosa c’è che ti sfugge? ... – rimase un attimo in silenzio, aspettando una risposta da Joe, ma lui non disse niente … - Ok … te lo ripeto con altre parole … facciamo finta di essere due uomini in viaggio … se vuoi di lavoro … siamo soli … non portiamo anelli … siamo in un posto sperduto e un po’ di compagnia non la disdegniamo  … casualmente … incontriamo due ragazze …  per quanto ne sappiamo e, in base al loro comportamento imbranato, direi single … due belle ragazze … che sono visibilmente attratte da noi … per non dire altro! … e a cui, se chiedessimo di farci compagnia, sicuramente , ci direbbero subito di sì … Perciò, se non ti sei dimenticato come fare a corteggiare una ragazza … il resto lo sai già … o vuoi che ti dia qualche lezione di seduzione? -

-Corteggiare? Lezione di seduzione? … ti va di scherzare? …  sei fuori di testa … -

-No. E considerando che tu non hai idee migliori non puoi che accettare … -

Rimase in silenzio … guidava e guardava la strada di fronte a sé, ma i discorsi di Jet non riusciva proprio a digerirli …

-Anche se non sei d’accordo … è uguale … non abbiamo alternative … tranne rapirla … ma se prendiamo la persona sbagliata, la traumatizziamo a vita … quindi … questo è … e se hai tanti problemi … tu prenditi l’amica … io mi occuperò di lei … -

A quell’ultima frase, Joe inchiodò in mezzo alla strada … per fortuna non era trafficata … Jet riaprì gli occhi repentinamente  e si voltò verso di lui …

-Sei impazzito a inchiodare così? Volevi ammazzare qualcuno? –

-Che hai detto? … -

Jet lo guardò … facendo finta di non capire e gli ridisse che era impazzito ad inchiodare così …

-Smettila! … te l’ho già detto … non mi provocare … ma soprattutto … non provare ad avvicinarti a lei … - la sua voce divenne dura … molto dura, tanto che il modo in cui lo disse suonò come un ordine …

-Perché? … altrimenti che succede? … - lo provocò … voleva vedere fino a che punto si sarebbe spinto …

-Non mi provocare … lo sai … se mi arrabbio non mi controllo … -

-E secondo te ho paura? … dimentichi forse che ero un teppista anche io? … ragazzo, tu mi sottovaluti … - rise amaramente .. - … non mi interessa cosa dici … se ti poni problemi, lo farò io …  se tu non hai il coraggio di arrivare a lei … come d’altronde non ce l’hai mai avuto … è un tuo problema … questa volta si tratta di scoprire cosa è successo … non è un gioco … -

-Ma non è portandotela a letto che scopri cosa è accaduto … -

-E chi ti ha detto che me la voglio portare a letto? … comunque, non penso che dovrò spingermi tanto in là … se è questo che ti fa paura … e ora andiamo … mi sono annoiato di stare a parlare con te … -

In modo quasi automatico, rimise in moto l’auto e ripartì … qualcosa però, l’aveva urtato e non erano state tanto le parole di Jet, quanto il suo comportamento … ormai lo conosceva bene e conosceva quel suo modo di fare … quello che aveva avuto con lei nel locale … e non gli era piaciuto per niente …

Arrivarono al ryokan e Jet volle prendere due camere separate … e questo innervosì ulteriormente Joe …

-Perché hai voluto prendere due camere separate? … - gli chiese mentre si dirigevano  verso le loro stanze …

Jet si fermò … era davanti a lui, teneva le mani nelle tasche dei pantaloni e gli dava le spalle … - Boh?! … forse perché voglio portarmi a letto una delle due ragazzine e mi scocerebbe  farlo proprio di fronte a te … in particolare se si tratta della biondina … - gli rispose con noncuranza, fregandosene altamente se lo aveva ferito o meno …

Joe rimase di sasso, immobile e senza parlare … il suo sguardo si incupì e strinse i pugni, tanto che sentì la pelle lacerarsi, mentre l’altro riprese a camminare verso la sua camera, senza considerarlo, e vi entrò, accennando appena ad un piccolo saluto... e di nuovo, Joe dimostrò di comportarsi come una qualsiasi persona, travolta dalla situazione …

 

Parte 4

Stava finendo di indossare il pigiama, quando sentì bussare alla porta …

-Chi è? … -

-E chi sarà mai? ! –

Sbuffò … aveva perso il conto di quante volte lo aveva fatto quel giorno … ma ormai..

-Perché ti riesce tanto difficile rispondere ad una domanda così semplice?!- le disse mentre apriva la porta e la faceva entrare …

-Ma perché ? Secondo te chi poteva essere?! Uno dei principi?!–

Tomoe arrossì all’allusione e anche al pensiero, ma cercò di far finta di niente e richiuse la porta. Si diresse verso il letto e vi si mise a sedere a gambe incrociate, guardando interdetta e con espressione rassegnata l’amica!  
Miku non apprezzò molto il suo sguardo, perché la conosceva e, in genere, voleva dire che disapprovava e che  considerava che stesse agendo in modo inappropriato … per non dire sconclusionato!

-Perché mi guardi? –

-Perché sei qui? –

-Non hai risposto alla mia domanda! –

-Neanche tu … e siccome, sei tu quella che si trova in camera mia e non viceversa, sarebbe più carino che rispondessi alla mia, di domanda! … -

-Noiosa … come se non capitasse mai?! –

-Sì, è vero … ma in genere è perché mi vuoi parlare … -

Miku si avvicinò al suo letto e ci salì sopra … si mise a sedere di fronte a lei, imitando la sua posa …

-Beh … ecco … mi chiedevo ... se non pensassi a quei due di oggi anche tu … - arrossì e abbassò gli occhi …

-Miku … non vorrai dirmi che … ti piacciono quei due ?! … -chiese sconvolta … e anche un po’ con la coda di paglia …

-Perché?! Mi vorresti dire che a te non hanno fatto né caldo né freddo?!?-

-Miku … per favore !… quei due … non fanno per noi! … figurati se quelli perdono tempo con due ragazzine come te e me … hanno di meglio! – ma mentre lo diceva, una parte di sé,  si augurò l’opposto …

-Ma perché dici così? … a me sembrava che anche a loro  interessassimo … -

-Miku … va bene sognare .. ma li hai visti? Hai visto su che auto girano? Hai visto che abiti portano?  … quelli frequentano minimo delle modelle … non certo due ragazzine di campagna come noi! … - ribadì, cercando di nascondere il suo sconforto all’altra : era necessario che non si illudessero e che rimanessero coscienti dei fatti …

-Ma Tomoe … perché dici così? … l’abito non fa il monaco … sembravano simpatici … e tranquilli … non si sono comportati come quei quattro di stamani … - mugolò con il broncio.

-Beh, certo … sono più raffinati e hanno classe … non te lo dicono direttamente, sono molto più sottili … ma in fondo vogliono la stessa cosa …  e stai sicura … che non è il tuo cuore … - le disse aspramente … e ora perché stava parlando così? … non sapeva perché stesse dicendo quelle cose   … non le avevano fatto nulla … ma qualcosa , in lei , di molto profondo e viscerale, la fece reagire in quel modo  …   forse, non voleva semplicemente veder soffrire l’amica … o forse, era solo un monito per sé stessa … - … dei tipi del genere … ti comprano con i soldi … ti illudono con il lusso … e poi … una volta che si sono presi ciò che vogliono, se ne vanno … - e mentre lo diceva, il suo sguardo si fece assente e triste …
Attimi dopo, si riscosse e guardò Miku : gli occhi dell’amica erano diventati lucidi e alcune piccole lacrime si erano affacciate all’angolo esterno di essi … tentava di reprimerle, per non piagnucolare come una bambina, ma faceva fatica  … e forse, avrebbe voluto anche controbattere, se solo avesse avuto la forza di non scoppiare a piangere nel farlo …

Tomoe si rese conto di averla ferita con quelle parole, ma era meglio così … non voleva che si facesse delle false illusioni e che si lasciasse circuire da loro … altrimenti, dopo, avrebbe sofferto molto di più … In questa maniera, l’avrebbe perlomeno preparata, anche se … in cuor suo, si sentiva combattuta e sperava che non fosse così … sperava di sbagliarsi e sperava che fossero veramente due principi, senza colpa e senza macchia …

-Tomoe … dici davvero? … pensi che … non interessiamo  loro? Neanche un po’?- chiese con un filo di voce tremante …

-Miku … io non posso essere nelle loro menti, ma … è probabile che … a loro non importi di noi … almeno in quel senso … gli uomini pensano in modo diverso dalle donne … lo sai …  - dopo aver pronunciato quelle parole, rimase in silenzio  … ebbe la forte sensazione di aver esagerato e di aver calcato troppo la mano … e, come per scusarsi, le chiese timidamente se voleva rimanere lì con lei … -Miku … se vuoi … stanotte, puoi dormire qui con me … - … si era subito pentita per quello che aveva fatto … in fondo, non c’era motivo di infrangere i suoi sogni così, in malo modo … o forse, non erano i suoi che voleva spezzare, ma i propri …
La ragazza la guardò, ancora demoralizzata per ciò che le aveva detto, ma alla fine annuì debolmente e si distese sul letto, appoggiando la testa sul cuscino e chiudendo gli occhi … aveva il volto amareggiato … e si sentiva piccola piccola …
Tomoe spense la luce e si sdraiò accanto a lei: con gli occhi rivolti al soffitto, cominciò a pensare a quei due … I loro volti e i loro sguardi si alternavano nella sua mente come il ritornello di una canzone … ma non capiva il perché … senza contare che ora erano entrambi nei suoi pensieri …

“Quei due sono una sorta di holic nella mia mente … speriamo solo che non lo diventino anche per il mio cuore … allora, sarebbe un vero problema … ”

Quella idea la agitò e la distolse dalla realtà,  tanto che trasalì, quando sentì Miku appoggiare la testa sulla sua spalla e accoccolarsi a lei … inconsciamente, si voltò a guardarla e la vide cadere lentamente in un sonno profondo …  la cosa la distrasse, ma solo per un attimo, perché la sua mente tornò subito a loro, a quello che aveva detto all’altra e, in particolare, a quegli occhi scuri e profondi …

Dopo averlo rivisto, aveva avuto una strana sensazione: come se quella non fosse stata la prima volta che si erano incontrati e ciò, non era legato a quello scambio di sguardi del giorno prima … c’era altro, ma non capiva … Come non capiva il suo strano comportamento: era sicura che anche lui l’avesse riconosciuta, ma  … aveva fatto finta di niente e non si era neanche avvicinato a lei … neanche una parola … Pensò allora, che forse si era lasciata trasportare dall’immaginazione … che forse si era illusa che in quella frazione di tempo, in cui i loro sguardi si erano incrociati, anche lui avesse provato la stessa cosa , ma probabilmente non era così …

“Probabilmente … mi sono immaginata tutto … quella sensazione  … era stata solo una mia fantasia … che stupida … come mi sono potuta illudere che … fosse bastato uno sguardo? … che fosse stato importante anche per lui ?… “

Chiuse gli occhi … era arrabbiata con sé stessa,  per essere stata così frivola e, senza accorgersene, alcune lacrime le bagnarono il viso … stanca di tutta quella tensione, alla fine si addormentò anche lei e tutto svanì … come ogni notte, nel suo sonno, regnava il buio assoluto e anche quella notte non fu diversa, o quasi … perché, proprio mentre stava per cadere nelle braccia di Morfeo … in quel punto, dove sogno e realtà si incontrano e si fondono, vide un paio di occhi scuri … profondi e dolci … che la guardavano con amore …

 

 

What’s your name? What’s what’s your name?
You know my name, you know my name
What’s your name? What’s what’s your name?
You know my name, you know my name

The door opens and you enter coolly
What’s your name? How old are you?
Where do you live?
Let’s have a drink and talk
What’s your name? How old are you?
I’m not an easy girl12

 

Quando la mattina si svegliò, Miku stava dormendo ancora, placidamente accanto a lei … così, cercando di non fare rumore, si alzò e andò a prepararsi …
Si diresse al suo armadio e diede un’occhiata generale ai suoi abiti …

“Bene … oggi è uno di quei giorni che non mi piace nulla di quello che ho … “

Passò in rassegna ogni capo e alla fine decise di mettersi un paio di pantaloncini di viscosa morbida beige, con una maglia bianca e larga, dallo scollo tondo e una stampa di una ballerina stilizzata di nero e rosa … una paio di scarponcini dello stesso colore, con alcune piccole borchie a disegnare il contorno di una stella e infine una bella collana con un bel pendente. Finì di sistemarsi i capelli in una bella treccia alla francese laterale e si truccò appena le guance e le labbra …
Una volta pronta, si guardò allo specchio …

“Sarei curiosa di sapere perché mi sono messa così in tiro … “

E mentre rifletteva sulla scelta dei suoi abiti e aspettava che Miku si svegliasse, aprì la finestra, per far cambiare l’aria in camera … Si affacciò fuori ad inspirare l’aria fresca del mattino e vide la loro auto … rimase stupita … quei due erano tornati veramente …

“Sì, certo … ma mica per noi … non illuderti … le fiabe sono solo per i bambini … non fanno parte della realtà … e soprattutto non esistono Cenerentole …  “

Rientrò e si appoggiò con la schiena al muro … incrociò le braccia al petto  ed iniziò a pensare, ma fu distratta da un rumore … Miku si era svegliata e la stava guardando ancora con occhi assonnati … e sbadigliando la salutò …

-Buongiorno … Tomoe … -

-Buongiorno Miku … dai, svegliati e vai a preparati … che abbiamo già la fila alla porta … -

-Di già?! Ma la gente non può fare colazione a casa propria?! – brontolò , gettandosi nel letto sotto le coperte …

-Dipende … -

-Dipende da cosa? … - le chiese dalle profondità del letto!

-Dipende dalla gente … se magari sono due tipi di passaggio da queste parti … -

Miku si scoprì e si mise a sedere sul letto … e la fissò …

-Che vuoi dire ? … -

-Niente … tranne che i tuoi due clienti preferiti, sono già fuori ad aspettare! – le disse ridendo … qualcosa in lei era cambiato nuovamente : la vista della loro auto l’aveva fatta vacillare e anche un po’ sperare …
Quel suo alternare di sentimenti ed emozioni opposti, la turbava … si sentiva terribilmente instabile emotivamente,  ma non sapeva cosa fare e quindi, valutò l’idea  di assecondare, almeno un pochino , Miku! … in fondo,  non era giusto tarpare i sogni dell’amica … e  forse, per una volta, poteva farsi contagiare anche lei dal suo ottimismo … ma proprio in quel momento, un brivido l’attraversò .. ..

“Spero di non sbagliare ad assecondare Miku nelle sue fantasie … sognare ad occhi aperti … non so se sia un bene … soprattutto in questo caso … “

-I due principi? –

-Sì, proprio loro! – le sorrise dolcemente, vedendo il volto dell’amica illuminarsi di gioia a quella notizia!

-E potevi dirmelo prima! Mi sarei alzata subito! Vado a prepararmi!- e dicendo così, scese dal letto, stirandosi  con soddisfazione per la buona notizia avuta …
Gli occhi della ragazza ricominciarono a brillare  nuovamente di gioia e buon umore e mentre il suo sguardo cadeva involontariamente su Tomoe, le sfuggì una risatina … -Ma lo sapevi già che sarebbero venuti?- sottintendendo palesemente al suo abbigliamento e, tutta allegra, corse in camera sua a prepararsi … lasciandola senza parole e imbarazzata, a fissare il punto dove era lei fino ad un attimo prima!

Parecchi minuti dopo si presentò in camera di Tomoe, saltellando tutta felice …
-Che ne dici? … ti piace come sono vestita?- si girò verso di lei … si era messa una minigonna a balze rosa e una camicetta bianca …

-Sì, tu stai bene con tutto, Miku! – ma a vederla vestita e sorridente così, cominciò subito ad avere dei dubbi sulla sua scelta … forse, non era stato un bene darle corda..

-Dai, Tomoe! Rispondimi seriamente … - da quella affermazione capì, che il suo discorso della sera prima, non l’aveva neanche sfiorata … e cominciò a pensare di aver creato un mostro!!!

“Miku … sei senza speranze! … speriamo bene … speriamo che i tuoi sogni non si trasformino in incubi e che … i suoi occhi scuri, non mi abbiano mentito …  “

-Stai bene … ma ora andiamo!- 

Mentre scendeva le scale interne del negozio, pensò che, effettivamente, Miku aveva avuto ragione a tirarle quella frecciatina  prima … perché , neanche lei, si era proprio trascurata quel mattino … si era anche ricordata di truccarsi! … erano già due giorni che lo faceva, senza un vero motivo … o meglio, forse quel mattino c’era un perché..

-Miku? Vai tu ad aprire? .. – le disse, sorridendole …

-No … è meglio che vada tu … non vorrei cadere proprio davanti a loro e finire a gambe all’aria proprio con questa mini gonna!Sai che sono imbranata! –

-No, che non lo sei! Ti emozioni e basta! Comunque … era meglio se ci andavi tu lo stesso! – e mentre si avviava verso l’entrata, sentì Miku che accendeva la radio  e le venne da ridere … lo faceva sempre quando era nervosa per qualche motivo …

Quando aprì la porta, si trovò i due ragazzi davanti … uno più bello dell’altro … uno in giacca e cravatta e l’altro semplicemente in camicia … doveva ammettere che quei due, trasudavano carisma, virilità e sensualità in maniera esagerata … forse anche troppo … soprattutto per lei e Miku … Senza accorgersene sospirò e a quel gesto, vide  il tipo con i capelli rossi sorriderle sensualmente … arrossì’ ma cercò di darsi un contegno e li salutò cortesemente … mentre entravano e si sistemavano al bancone davanti a loro..

“E allora ditelo che vi divertite a vederci sciogliere alla vostra presenza?!… vi siete messi, pure di fronte a noi!Odiosi principi!”

Ritornò dietro al banco e fece segno a Miku di prendere le loro ordinazioni … ma Miku sembrava imbambolata … era di nuovo in adorazione e lei scosse la testa sconsolata … soprattutto quando vide il tipo con i capelli rossi ridere divertito …

-Miku … - le si avvicinò e le diede un pizzicotto sul fianco per svegliarla  ..

-Ahia! Tomoe! Mi hai fatto male! Perché mi hai dato un pizzicotto?!?-

L’altra roteò gli occhi al cielo e sbuffò … ma era possibile che ogni volta fosse la solita storia?!

“ Se si comincia così dal mattino … siamo messi bene!Arrivarci a sera!Un’utopia!”

Facendo finta di non averla sentita, la spinse leggermente con un fianco di lato e chiese loro cosa volessero per colazione …

-Per me … un bel caffè … e una fetta di torta … - rispose Jet allegro, facendole un bel sorriso,  mentre Joe si incupì visibilmente al gesto dell’amico e abbassò gli occhi, evitando di guardarla …
Ma Tomoe non interpretò nel modo corretto quel suo comportamento : la sensazione che percepì lei, fu quella che la sua presenza lo infastidisse … E il tono con cui le disse cosa voleva, non fu proprio dei più cortesi e questo contribuì a diminuire  le sue speranze …
Rimase spiazzata e dispiaciuta dal suo comportamento, tanto che sentì una fitta al cuore, ma si impose di fare finta di niente e di non fargli capire che l’aveva ferita … sgretolandole i suoi fragili sogni …
Preparò i piatti e li portò  ai due ragazzi, dipingendo un finto sorriso sulle sue labbra, a mascherare la sua delusione … tutto questo mentre Miku metteva distrattamente i dolci apposto, facendone cadere ogni tanto qualcuno a terra … continuando così, rischiavano di ridursi come il giorno precedente, ovvero senza prodotti da vendere! … Non ce la poteva proprio fare !… era troppo emotiva e quei due l’avevano stregata completamente! …
Tomoe, vedendola così persa, cercò di arginare la cosa, andando a darle una mano, ma non fece in tempo a girarsi per mettere qualche dolce in vetrina, che sentì quelle sgradevoli voci …

-Buongiorno, bamboline … siamo tornati! –

“ Oh, no … Ci mancavano solo loro! Ora sì, che siamo a posto!”

La ragazza si girò e si costrinse a sorridere forzatamente a quei quattro …

-Buongiorno … -

I quattro storsero un po’ il naso, vedendo Jet e Joe a sedere nei posti che usavano loro di solito … ma senza alzare un polverone si spostarono, scalando di alcuni posti, rispetto al solito …

 Si misero a sedere e tra una risatina e l’altra la fissarono … -Allora? Stamani non mi chiedi cosa voglio per colazione, bambolina? –

Tomoe si irrigidì visibilmente, gli sguardi di quei quattro erano veramente disgustosi e viscidi  … ma si fece coraggio e si impose di comportarsi normalmente … - Che cosa posso servirvi? –

-Uhm … vediamo … io mi accontento anche di te bambolina … sei abbastanza dolce … dovresti soddisfarmi … -
Lei rimase allibita di fronte a quella affermazione e la sua espressione non passò inosservata a nessuno dei presenti … generalmente, non erano così diretti però, quel giorno non doveva essere proprio tra i più tranquilli, evidentemente … Infatti il tipo, senza troppe premure e vedendo il suo volto sconvolto, rincarò la dose … - Ho quindici minuti per la colazione … ci dovrebbero bastare per divertirci … - le disse , mentre i suoi amici ridevano e sghignazzavano … ma una voce attirò la loro attenzione e li distrasse …

-Quindici minuti? E che te ne fai? … a te basta molto meno … dieci secondi … direi, a guardarti ad occhio e croce … - Jet parlò senza troppi peli sulla lingua, suscitando il disappunto nei quattro e soprattutto in quello che aveva parlato così finemente, perché punto sul vivo della sua virilità! E si sa … un uomo certe cose non le tollera!Soprattutto se è un rivale a dirgliele …

-Che hai detto damerino? – chiese grugnendo come una bestia …

Jet voltò la testa verso di lui e ridendogli in faccia, glielo ridisse … il tipo si innervosì e scattò in piedi per fronteggiarlo,  ma lui non si scompose … rimase impassibile e, mentre si alzava anche lui con calma, lo guardò con uno sguardo che avrebbe pietrificato chiunque … anche il peggiore dei bulli e infatti, pure lui non ne rimase immune …

-Ragazzi … andiamo … è tardi … questa mattina niente colazione … - e mentre usciva, si girò un’ultima volta verso di loro …

-Non pensare che finisca qui … pel di carota … e voi, bamboline … non vi preoccupate … torneremo … -

Miku si strinse impaurita a Tomoe  e per la prima volta, da quando quei ceffi venivano nel loro negozio, la sentì tremare anche lei  e la cosa la turbò profondamente …

Dopo un attimo di stordimento, Tomoe si riprese e recuperò il suo autocontrollo, che aveva avuto un notevole smacco quella mattina, e si rivolse a Jet …

-Grazie per essere intervenuto in nostro soccorso … -

-Figurati … non ho fatto niente di speciale … e poi … i tipi come lui … li conosco fin troppo bene … - disse mandando giù l’ultimo sorso di caffè … - … sono solo tutto fumo e niente arrosto, soprattutto se c’è qualcuno che dimostra di non essere intimorito dal loro  atteggiamento … - le sorrise e la guardò intensamente …
Tomoe sentì il cuore mancarle un battito … quello sguardo le toglieva il fiato e la turbava … sentiva i brividi lungo la schiena e la gola secca … Era difficile per lei capire quel vortice di emozioni … non aveva mai provato niente del genere … almeno che lei si ricordasse …

-Comunque … sei stato molto gentile … grazie di nuovo … - balbettò a fatica, cercando di deglutire normalmente …

Di tutta risposta le sorrise , questa volta dolcemente, e le porse la mano … - Il mio nome è Jet Link … ma potete chiamarmi Jet … -
Esitante, allungò la mano e gliela strinse … e per un attimo rivide quei flash … quei volti scuri … fu una frazione di secondo … ma rimase  come gelata … scosse debolmente la testa, come per allontanare quei frammenti di memoria e poi sorrise debolmente al ragazzo …

-Il mio è Tomoe Nozomi e .. puoi chiamarmi Tomoe! –

-Bene … piacere di conoscerti … Tomoe … - rimasero un attimo così … mano nella mano a fissarsi … e la cosa fece sorridere Miku … ma poi si staccarono e Jet presentò il suo amico … -E questo è il mio … collega … Joe Shimamura … - Joe annui e le salutò appena … lasciando tutti un po’ interdetti …

-Shimamura? … ma è un cognome giapponese … -notò prontamente Miku …

-Beh, sì … ha origini giapponesi il mio amico … infatti è molto taciturno, come potete vedere! – disse scherzando per sdrammatizzare il comportamento cupo dell’amico … ma siccome la situazione non migliorò, fece buon viso a cattivo gioco e si presentò anche a Miku … la quale arrossì visibilmente …

-Piacere di conoscerti … io sono Miku Nozomi … Miku per gli amici … -

-Piacere mio … Miku … - finite le presentazioni, le due ragazze dovettero lasciare i loro amici ed occuparsi dei clienti che avevano iniziato ad affluire …

 

 

(I don’t know why)
Why are you torturing me so much?
(I don’t know why) Why don’t you know me?
(I don’t know why) Why do I like you so much?
Because of this person, this love, I could die – let’s go13

 

La mattinata era volata via e senza accorgersene nessuno, era quasi giunta l’ora di pranzo e i due erano ancora lì …

In un momento di calma, mentre Tomoe era andata a prendere delle cose dietro, Miku si avvicinò a loro e prendendo coraggio, rivolse loro parola …

-Ma voi che lavoro fate? … -

-Eh … beh … diciamo che abbiamo un lavoro di grande responsabilità … -

-Ma lavorate assieme? –

-Sì … purtroppo sì … - rispose Jet sarcastico, mentre Joe lo guardò di sbieco, irritato per la sua battuta …

-Ah, capisco … siete come me e mia cugina!-

-Cugina? … - Jet alzò un sopracciglio, nascondendo un certo disappunto alla notizia..

-Sì, Tomoe! Lei è mia cugina e la mia migliore amica!- rispose sorridendo dolcemente, senza sapere il colpo che aveva inferto loro …

-Dici sul serio? … - mentre pronunciava quella domanda si accorse del suo tono scettico, ma ormai gli era sfuggito …

-Sì … perché? … - Miku lo guardò un po’ stupita, come se non capisse cosa ci fosse di strano e la cosa lo agitò … la notizia era veleno mista a miele per i loro animi … e Jet pensò tra sé e sé che la cosa non stava prendendo una bella piega … la faccia della ragazza era troppo sincera … non sembrava che facesse finta …

“E ora chi glielo spiega a quella testa calda di Joe che Tomoe forse non è veramente Françoise? … uhmmmm …. “ si portò una mano alla fronte e sentì subito il panico assalirlo … anche se gli sembrava impossibile quella possibilità, doveva ragionare lucidamente e cercare di valutare ogni cosa, al di là delle emozioni, delle sensazioni e dei loro desideri … purtroppo però, quella  non sembrava una messa in scena …
Così cercò di indagare ulteriormente, senza destare troppa attenzione … -Beh, diciamo che non vi somigliate troppo … usando un eufemismo !… -  azzardò a ribattere, augurandosi che Joe mantenesse i nervi saldi … e non buttasse tutto il locale all’aria!

-Ah, per quello! – rise … - Mia cugina è stata adottata … per questo ha i lineamenti occidentali! – rispose tranquillamente, con una naturalezza estrema …  che li gelò visibilmente, mentre la lama della verità, affondava in loro, in modo doloroso … Si stava facendo sempre più probabile la possibilità che fosse solo una sosia e i due sentirono il terreno aprirsi sotto di loro … in particolare Joe, che sentì una voragine afferrarlo e trascinarlo nelle profondità più oscure della sua anima …

Cercarono di nascondere i loro volti confusi e sconvolti, mandando giù una generosa quantità di caffè … come se ciò li potesse veramente aiutare a calmarsi! Ormai si erano convinti che la caffeina li potesse tranquillizzare, ma forse si erano dimenticati le basi della chimica !…

-A proposito … - Miku interruppe il filo del loro pensiero … - … questo pomeriggio saremo chiusi per inventario … - disse tristemente, al pensiero che non li avrebbe rivisti …

Jet la guardò turbato , ma al contrario di Joe, che ormai aveva smesso di dialogare con la propria testa, pensò rapidamente a qualcosa  e poi le sorrise … -Bene! Allora, magari vi va di accompagnarci a fare un giro da queste parti! O andare ad Okinawa, se vi va!- … tanto valeva accorgersi subito, se stavano dietro alla persona sbagliata .. in fondo, neanche lui riusciva ad accettare che Tomoe non fosse la persona che cercavano …

-Oh, sì! Sarebbe magnifico! Verremo volentieri!- rispose tutta felice e quando la cugina rientrò, le corse in contro tutta contenta, rischiando di farle cadere di mano un vassoio pieno di dolci appena sfornati! … doveva essere proprio un suo vizio!

-Miku, stai attenta! Non vorrai bissare la scena di ieri pomeriggio!- la ammonì .

-Scusami Tomoe! Ma non vedevo l’ora di dirtelo! –

-Cosa? … - disse distrattamente mentre sistemava il vassoio in vetrina …

-Che questo pomeriggio abbiamo un impegno!-

-Ah, sì?! E con chi, di grazia?! –

E mentre Miku non stava più nella pelle di dirglielo, Tomoe fu attraversata da una strana sensazione …

“No … ti prego non dirmi loro! … Li hai rimorchiati, per davvero?!?Come hai fatto?!“ non riusciva a rendersi conto se era felice o disperata, perché l’agitazione che l’aveva assalita, l’aveva travolta completamente!

-Con Jet e Joe! Ci hanno invitati a fare un giro ad Okinawa! Ed io ho accettato!- era felice come una bimba …

“Era strano che non l’avessi fatto, Miku! Ma come hai potuto accettare un loro invito?!? Montare in auto con dei perfetti sconosciuti … è da folli! Non possiamo farlo!Neanche se fossero veramente dei principi!”

-Miku! Ma … non possiamo … -

-Sì, siamo libere!C’è l’inventario e noi non siamo contemplate! – la guardò con occhi sorridenti e supplichevoli … la sua solita espressione da bimba ingenua !…

“Perché ti sfuggono sempre le cose evidenti?! … in che modo te le devo far capire?Non possiamo andare a giro con due che non conosciamo! E se invece di essere principi fossero lupi cattivi?!”

Tomoe guardò Miku e poi Jet e Joe … quest’ultimo continuava ad evitare il suo sguardo e lei si rattristì … ma vide il sorriso dolce e intrigante dell’altro e il suo cuore iniziò a battere più forte …  e alla fine …

-Va bene … se ci tieni tanto … andremo … - disse a voce bassa, per niente convinta della cosa … ma come si era fatta convincere così rapidamente ad accettare?!

-Che bello!!! Non vedo l’ora!!! Grazie cuginetta! Ti voglio bene!- e le saltò al collo, abbracciandola …
I due ragazzi, vedendo la scena, si intenerirono e sorrisero a vederle così … perfino Joe !… E proprio in quel momento, gli loro occhi di Tomoe si incrociarono con quelli di lui e lei ebbe come la sensazione di fare un salto nel vuoto … furono solo alcuni istanti perché lui, rapidamente, riabbassò lo sguardo … evitandola di nuovo … e gettandola nuovamente nello sconforto più totale … Non si capacitava come quel tipo avesse un tale ascendente su di lei e la rendesse così fragile, ma a quanto pare era proprio così e lei non riusciva ad opporsi al suo cuore …
Calmata la cugina, che aveva saltellato come un grillo per il negozio, sfornando generosi sorrisi a tutti i clienti dopo il loro invito, Tomoe la prese da una parte e le parlò …

-Ascoltami … cerca di darti un contegno! … non vorrei che quei due si facessero strane idee … -

Miku la guardò interrogativa,  con espressione ingenua ... – Strane idee? … che vuoi dire? –

“Ma è possibile che non ci arrivi proprio, cugina?!”

-Miku … ascolta bene le mie parole … non ti fare ingannare dagli abiti … potrebbero essere due lupi travestiti da principi … quindi … stiamo attente e soprattutto non diamo loro troppe confidenze! Mi hai capito? –

-Non esagerare, Tomoe! Non essere così pessimista! E non vedere male ovunque! Si vede da un miglio, che quei due, sono dei bravi ragazzi!E poi … che vuol dire non diamo loro troppe confidenze?! Ci dobbiamo andare solo in auto! -

“Appunto … è anche troppo!”

Tomoe la guardò … ormai avevano accettato di andare ad Okinawa insieme ed era un po’ tardi per ripensarci … anche se, per un attimo, le passò per la mente la folle idea di andarci in corriera e raggiungerli direttamente lì!… ma scosse rapidamente la testa, riflettendo sulla sciocchezza che le era passata per la mente … ormai doveva solo sperare che andasse tutto bene …
Si arrese sconsolatamente all’evidenza, ma le sfuggì una smorfia, quando vide la cugina riassumere quel sorriso ad ebete che aveva ormai, ininterrottamente, da quando li aveva visti!

 

Arrivò il primo pomeriggio e quindi l’ora di chiudere e Miku era diventata veramente ingestibile … camminava a tre metri da terra e non ascoltava niente o nessuno … ogni tanto le cadeva qualcosa sul pavimento oppure andava a sbattere contro le cose, sotto gli occhi perplessi di tutti, compresi Joe e Jet, a cui ogni tanto sfuggiva un sorriso, di fronte alla sua innocenza …
Tomoe la osservava con occhi increduli  e scuoteva la testa rassegnata … pensando già, disperata, alla serata che avrebbero trascorso assieme! … Sempre che, quei due non fossero due maniaci assassini e, in tal caso le avrebbero trovate morte da qualche parte in uno dei boschi del paese! E allora, non si sarebbe posto  alcun problema! …  ma se non fosse stato così, allora avrebbero dovuto sperare, soltanto, che non spezzassero i loro cuori, in modo molto sottile e misero …

Mentre chiudeva la porta del negozio e vedeva Jet e Joe andare alla loro auto ad aspettarle, la ragazza non poté non augurarsi che andasse tutto bene con quei due e … con sua cugina …

“Speriamo bene … “

 

Parte 5

-Ma quanto ci mettono? … - Jet  si stava spazientendo … non aveva molta tolleranza in certe cose, al contrario di Joe che sembrava impassibile … anzi, a dire il vero, Joe non pareva neanche essere presente, tanto la sua mente era distante …
Nel silenzio, di quel tranquillo pomeriggio di primavera, mentre l’orologio del negozio segnava le 16:47,  i due erano appoggiati alla loro auto in silenzio, aspettando che le due ragazze li raggiungessero, nascondendo tacitamente i loro dubbi e i loro timori l’un l’altro, ma …
-Perché questa scelta? … perché uscire con loro? – gli chiese senza guardarlo e con una certa irritazione …
-Che cosa ti continua a sfuggire dal mio piano? … eppure, sei il nostro comandante … alle cose base ci dovresti arrivare! … o forse, sei troppo coinvolto e non riesci a ragionare lucidamente? … - insinuò sarcasticamente, senza grandi riguardi … si era stufato del suo atteggiamento … era l’ora che si desse una scrollata e che ammettesse la realtà …
-Non sono coinvolto più di quanto non lo sia tu … è inutile che continui a fare allusioni inesistenti … e se proprio ci tieni a saperlo … non condivido il tuo piano … non ha senso!- per quanto cercasse di mantenere i nervi saldi, il tono della sua voce tradiva nervosismo e disapprovazione …
-Ah, beh … se solo tu avessi un’idea migliore, a quest’ora seguiremo la tua! … e non la mia! Ma visto che non ne hai … a parte rapire una povera ragazza innocente … mi sembra che siamo obbligati a seguire il mio piano! … e comunque … è l’unico modo di capire se è lei o no … vederla con la cugina … - gli si incrinò la voce in modo doloroso … - … al di là di un bancone, mentre serve e sorride a tutti, indistintamente dalla persona che le si para davanti … non è certo d’aiuto e non ci illumina in alcun modo, ma … passandoci del tempo assieme e vedendo come reagisce a certe impulsi, ci può aiutare … entrambi conosciamo Françoise … abbastanza bene … sappiamo come può reagire … come si comporterebbe in determinate situazioni … ci aspettiamo già le sue reazioni … non andiamo senza cognizione di causa … basterà studiarla … -
-Ne parli come se fosse una cavia … o un esperimento … -
-Ascolta … i tuoi continui buonismi e moralismi non ci hanno portato a niente … e poi, credevo che interessasse anche a te sapere … se è lei o no … -
-Ma è lei? … o ci stiamo solo illudendo e aggrappandoci ad un sogno ?… - gli sfuggì quella osservazione, senza volere … le sue paure assunsero la forma concreta di parole …
-Non lo so … se ci dovessimo basare su quello che sappiamo fino ad ora … direi di no … a parte l’aspetto, non hanno niente in comune … - gli rispose, forzandosi di non farsi assalire dalla disperazione … non lo voleva far vedere a Joe, ma probabilmente, stavano nello stesso disperato stato mentale …
In quel preciso momento, Joe abbassò lo sguardo e alcune lacrime si affacciarono ai suoi occhi … aveva voglia di gridare … non riusciva più a sostenere quella situazione … non capiva perché, ma stava crollando rovinosamente … era cosciente solo di una cosa … la rivoleva indietro … più di ogni altra cosa al mondo! … poteva superare il fatto di starle lontano, poteva superare il fatto che lei stesse dall’altra parte del mondo, senza di lui, ma … non sapere dove fosse e soprattutto non sapere come stesse, non riusciva ad affrontarlo … ormai, non riusciva più ad immaginarsi un mondo senza di lei …

I wonder if you’re thinking the same thing as me
Something about your eyes that look at me is different14




Stavano finendo di cambiarsi per uscire e Miku sembrava esaltata, agli occhi della cugina …
-Miku … calmati … stiamo andando solo in città! – cercava di smorzare la sua felicità e di farla scendere con i piedi per terra, ma … era totalmente fiato sprecato!
-Tomoe … non stiamo solo andando in città! Stiamo uscendo con quei due! Non lo capisci?! – disse l’altra con occhi sognanti e immaginandosi già all’altare con tutti gli invitati e i parenti a seguito!
-Non stiamo uscendo con quei due e non è un appuntamento! Non ti montare la testa e rimetti i piedi per terra! – la brontolò irritata la cugina, che sentiva i nervi cedere per l’agitazione …
Miku la guardò contraddetta, molto ingenuamente … - Se non è un appuntamento … allora cosa è? –
L’altra rimase perplessa e ci pensò su un attimo … - Beh … non saprei … comunque non è un appuntamento!- disse arrossendo, mentre finiva di truccarsi …
“Eccoci … ci risiamo … non cambierai mai cugina … Non volare con la fantasia!Perché  non è il caso!“
-Tomoe … questo, chiamasi appuntamento! … ed è inutile che tu sostenga la cosa opposta!- si impuntò, guardandola con rimprovero …
-Miku … te l’ho già detto … quei due hanno altri standard … frequenteranno modelle … attrici … ma non certo, due come noi! Quindi non ti illudere! Non pensare che siano i principi delle favole! Perché non lo sono!E noi non siamo Cenerelle!- si voltò verso la cugina, per vedere se aveva suscitato in lei qualche dubbio e vide che la stava guardando seria e un po’ interdetta … la cosa la stupì piacevolmente, forse era riuscita a fare breccia nel suo mondo delle favole! … ma l’illusione durò poco !… Quando si accorse che le sorrideva con aria sbarazzina e le si era avvicinata per guardarla in volto ,  capì subito che aveva parlato all’aria ...        – Tomoe … ti si è sbavato l’eyeliner! … - le disse con semplicità disarmante …
“Ahhhhhhhhhhhhhhhh!!! Miku, non mi ascolti mai, quando parlo ! … e comunque .. dove mi si è sbavato l’eyeliner?!” si girò di scatto verso lo specchio, presa dal panico e vide il pastrocchio ! …  sbuffò …
“Ora anche l’eyeliner si è alleato contro di me!Non bastava testa-per-aria-Miku!”
-Tomoe … sbrigati! Dai che ci stanno aspettando!-
-Sì, un attimo … fammi pulire la sbavatura … - prese un cotton fioc imbevuto di struccante e, augurandosi di non peggiorare la cosa, lo tolse delicatamente …
“Non saremo mai il tipo di ragazze che frequentano quei due … eppure ci siamo cascate come pere cotte … siamo senza speranza … entrambe! “
Era combattuta : era inutile negarlo … voleva, ma non voleva … desiderava, ma non osava … aveva paura delle conseguenze di quelle scelte … si sentiva come un’equilibrista che camminava sul filo del rasoio … e tutto a causa di quegli occhi scuri! … Non riusciva a liberarsene, erano sempre nei suoi pensieri, nonostante lui le avesse lasciato ad intendere che non gli interessava  e che, anzi, gli procuravano fastidio le sue attenzioni …
Non sapeva cosa pensare … avrebbe potuto mettere una mano sul fuoco che, anche lui, quel giorno, quando i loro sguardi si erano incrociati, avesse condiviso la sua stessa sensazione, ma poi .. quando lo aveva rivisto in negozio, Joe aveva fatto di tutto per evitare il suo sguardo … e lei, come una stupida, aveva tentato invece, più volte, di cercarlo con il suo … senza però avere riscontro … o almeno non positivo! … perché di negativo, ne aveva fatto incetta! … eppure, nonostante tutto, non riusciva a non pensarci! … E come se non bastasse, a complicare tutto nel suo cuore, c’era Jet … che la mandava in tilt … ma in un altro modo …
Aveva disperatamente cercato di scacciare tutti quei pensieri, inventandosi di tutto … dallo smontare i sogni della cugina, per smontare i suoi, all’illudersi che quei due fossero dei maniaci … ma la cosa non reggeva … o erano degli attori professionisti?! oppure, era palese che fossero dei bravi ragazzi! … non dei santi! Assolutamente … quello no! Considerando alcune occhiate che Jet le aveva lanciato, sicuramente non poteva pensare che non avessero certe idee per la testa … ma quello era normale … rientra comunque nella natura umana e poi … sarebbe stata ipocrita a non ammettere che si sentiva attratta da entrambi … E a quell’ultima idea impallidì …
“Svergognata! Senza pudore! Ma come ti saltano in mente certe idee?!? Non possono piacerti tutti e due! E poi … non è giusto nei confronti di Miku … “
Si fermò un attimo a pensare proprio a questo … ma a sua cugina, chi piaceva dei due? … fino a quel momento si era concentrata su sé stessa, senza pensare che c’era di mezzo anche lei … e ora? … i sensi di colpa cominciarono a farsi strada in lei … e con voce esitante chiese a Miku … - Miku? … ascolta … ma a te chi piace dei due?-
-Uhmm … intendi i principi?- le chiese mentre era tutta intenta a finire di sistemare la borsa e non le dava troppa attenzione …
-Sì, loro … - disse con un filo di voce, quasi si vergognasse …
-Beh … considerando che nessuno dei due si avvicina all’idea originale che mi ero fatta … entrambi e nessuno! – concluse alzando la testa e guardandola con un sorriso… -E tu cugina? … chi ti piace tra i due? –
Tomoe sgranò gli occhi , impreparata alla sua domanda … e poi li abbassò rapidamente, imbarazzata, mentre si stringeva le mani nervosamente … -Non saprei … forse nessuno dei due … - si morse un labbro, non riusciva  a capire perché avesse risposto così, ma …
Miku si mise a ridere, suscitando in lei un certo disappunto …
-Cugina … tu ti fai troppi problemi … devi lasciare che le cose vadano per il loro verso … senza preoccuparti … capito? – piegò leggermente di lato la testa e le sorrise … ogni tanto, sembrava che quella con i piedi per terra, fosse proprio lei e non Tomoe! …
Erano pronte per uscire, ma si diedero un ultimo sguardo allo specchio … per assicurarsi che fossero a posto … e si presentassero, per lo meno, decentemente, al “cospetto dei due principi”!
Si erano messe i loro vestiti migliori … le loro scarpe più carine ed eleganti … e lo stesso per gli accessori …
Miku aveva indossato un tubino corto, color malva a maniche lunghe e scollo a barca e inserti di pizzo … un paio di decolté a tacco alto marrone scuro come la borsa … si era legata i capelli in un chignon laterale e si era messa un paio di orecchini a cerchio satinati … Era deliziosa … sapeva essere molto femminile e sapeva anche truccarsi molto bene … era riuscita a valorizzare i suoi lineamenti e a mettere in risalto i suoi bellissimi occhi scuri a mandorla …
Tomoe la osservò e per un momento, si sentì invidiosa della cugina … lei non riusciva ad avere la sua stessa spensieratezza … la sua stessa incoscienza … la sua capacità a sognare ad occhi aperti !… ma invece avrebbe voluto riuscirci … anche solo per poche ore … giusto per curiosità … giusto per capire cosa volesse dire buttarsi giù da una rupe e farsi crescere le ali in volo …  ma poi pensò, ritornando in sé …


“Ci vuole sempre quella con i piedi per terra … e in questo caso sono io … devo esserlo io … anche se … forse … poi … saremo in due a stare male … quando se ne andranno … ” e mentre chiudeva la porta di casa alla sue spalle, si sentì molto triste a quel pensiero …

 

Miku era felice come una bambina  e tutti se ne accorsero,  mentre in auto guardava tutto con curiosità e divertimento! Joe provò un forte senso di tenerezza verso la ragazza … si vedeva che era molto ingenua … dolce … e questo accentuò la sua disapprovazione verso il piano di Jet … Si sentiva in colpa verso di lei, perché era palese che le piacessero molto entrambi e che , dal suo punto di vista, loro vivevano in un mondo favoloso … tipo quello delle favole … e probabilmente, li vedeva un po’ come principi azzurri … e forse, lei si sentiva un po’ la Cenerella della situazione .. Non era giusto illuderla così,  ma questo prevedeva il piano di Jet e anche se la ragione per cui lo facevano era valida, non lo consolava,  anzi … Senza contare poi, che più il tempo passava, più stavano in compagnia di Tomoe e la sentivano parlare … più si convincevano che forse … non era veramente lei …
Involontariamente, il suo sguardo si posò sullo specchietto retrovisore, in direzione della ragazza … e vide la sua figura riflessa in esso … lei era andata dietro con Jet,  mentre davanti con lui c’era Miku … Gli risultò impossibile non guardarla … le somigliava tanto … somigliava perché:  Françoise non si truccava … mentre lei, lo faceva … e anche il modo di vestire era diverso … La loro amica si vestiva sempre con semplicità ed eleganza … lei invece  metteva sempre quel qualcosa che attirava l’attenzione e di sbarazzino … e anche di sexy … cosa che l’altra non faceva … 
Tomoe era intenta a guardare fuori dal finestrino e lui notò gli occhi … erano sottolineati dalla matita nera e dal mascara … che facevano risaltare il loro colore in modo vistoso … e poi le labbra … rosse come ciliegie …
Indossava un vestitino rosa antico, accollato a maniche lunghe, con delle rifiniture in pizzo … molto corto … che scendeva morbido lungo i fianchi ed era stretto sul seno e una catenina al collo, con un punto luce … Non capiva perché , ma non riusciva a distogliere gli occhi da lei … Quando gli erano venute in contro, da casa all’auto, dove le aspettavano, non era riuscito a trattenersi dal guardarla … era affascinato dal suo modo di camminare sui tacchi e non solo, ma anche dai suoi movimenti … A quel pensiero non poté evitare di riguardarla con più attenzione, soffermandosi  con lo sguardo sulle sue gambe e poi ancora su … lungo i fianchi … i seni … e infine il viso … per un attimo sentì il fiato morirgli in gola … e qualcosa di molto pericoloso si fece strada in lui … un brivido che gli attraversò il corpo da testa a piedi e andò a colpire il suo lato maschile, ma attimi dopo  fu riscosso dai suoi pensieri, in modo molto poco garbato dal suo amico ..


-Io terrei gli occhi fissi sulla strada … invece di distrarmi … rischiando di andare contro il guardrail … - proprio in quel momento Tomoe si girò, cercando di capire cosa fosse successo e incrociò il suo sguardo, intento a guardarla dallo specchietto retrovisore, ma Joe lo distolse subito, imbarazzato per il commento poco opportuno di Jet e piegò gli angoli della bocca in segno di disapprovazione … Lanciò velocemente uno sguardo poco amichevole all’amico, facendogli capire che non era il caso di fare quel genere di battute e che se lo poteva anche evitare, ma Jet gli rise quasi in faccia anche se, in modo molto velato …

 

She, with long straight hair, I think of her even more when it rains
She was prettier without make-up
After she left, half of my thoughts are complaints
If I pour alcohol all night while reminiscing, come to me with your hair down
Give me your fragrance again
Who is that guy next to you, you look too good, I’m jealous
What about me now? I don’t know, I don’t know, I don’t know
I didn’t even get to properly confess my love once
That guy doesn’t love you

She, with long straight hair, I keep thinking about her even with my eyes closed
She, with long straight hair, I feel like I’m going out of my mind
She, with long straight hair, why do I miss her so much
What do I do? What do I do now?15

 

Quando arrivarono ad Okinawa i due si guardarono leggermente male e la cosa non passò inosservata a Tomoe ...
-Bene … ora che ci siamo … che cosa vi va di fare?- chiese Jet con un sorrisino sornione …
-Andare in qualche bel locale? Magari a ballare? Che ne dite? – propose senza troppi preamboli Miku, lasciando tutti sorpresi …
-Miku … datti una controllata … - la richiamò a bassa voce la cugina …
Jet scoppiò a ridere e annuì … -Ok!Andiamo in qualche locale … a ballare … -
Joe si girò verso di lui e lo guardò con disapprovazione … ma l’amico, notandolo, pensò di rincarare la dose … - E non mi guardare male! … se le ragazze vogliono andare a ballare … dobbiamo assecondarle !… su, si sa che non sai ballare, ma per una volta sacrificati! – e scoppiò a ridere di nuovo …
Miku lo guardò sorpresa … - Tu non sai ballare? … -
Joe si sentì , slealmente, preso alla sprovvista dall’amico e fu preso dall’imbarazzo …
-Beh .. io … non mi piace molto … - rispose balbettando a disagio ...
-No,no !… non è che non gli piace molto … è proprio negato ! Potete chiederlo alla principessa con cui è andato a ballare … - quest’ultima frecciatina di Jet  lo innervosì parecchio …
-Principessa? … una vera? Di quelle con la tiara?  - chiese la ragazza ancora più stupita … rimanendo a bocca aperta ...
-Ah, sì … proprio una vera! Con tanto di tiara sulla testa! Joe la  frequentò per un certo periodo …  a dire il vero, all’inizio lei si era spacciata per una ragazza qualunque …  poi però, è emersa la verità e ha scoperto che è l’attuale regina del Regno di Monami! … Vi dico solo che, lui non aveva mai messo piede in una discoteca, prima di allora, ma lei è riuscita a convincerlo! … beh, diciamo che … riusciva a convincerlo a fare tutto … - Joe si girò verso di lui e lo guardò negli occhi  e il suo sguardo lo fulminò … lo incenerì sul posto, peccato che Jet non fu toccato minimamente dalla cosa, ma anzi … se la rideva tantissimo … mentre vedeva gli occhi stupiti di Miku e lo sguardo basso e triste di Tomoe …
-Jet … falla finita … - gli ringhiò con rabbia … senza badare alla presenza delle due ragazze perplesse e a cosa avrebbero potuto pensare …
Di tutta risposta, l’amico gli passò vicino, tirandogli una spallata … per caso? … o intenzionalmente ? … questo Joe non se lo seppe dire, ma lo urtò profondamente quello che fece dopo … ovvero, andò da Tomoe e la prese sottobraccio e si avviò con lei verso il centro … lasciando lui e Miku, lì, nel mezzo … a guardarli come due ebeti...
Si riprese, facendosi violenza e imponendosi di stare calmo, e invitò Miku ad andare anche loro e a seguirli … 
“Stasera … facciamo i conti Jet Link … questa me la paghi … “
E mentre camminavano, più volte, ebbe l’istinto di spaccargli la faccia … soprattutto quando lo vedeva allungare le mani per sfiorarla … la spalla … il braccio … il fianco .. i capelli … il suo autocontrollo stava accusando notevolmente … tanto da sentire le mani prudere … Difficile dire come fece a resistere, ma … lo fece … e resistette in maniera sorprendente … anche dopo …
“A che gioco stai giocando? …  pensi che io non capisca le tue intenzioni ? Quello che stai facendo? … Non penserai che te la faccia passare liscia, vero ?… “
Quando arrivarono al locale, cercarono un tavolo e si misero a sedere … e furono molto fortunati! … perché ne trovarono uno abbastanza appartato, lontano dal caos della gente, con due divanetti molto comodi … e Jet pensò bene di accomodarsi a coppie! … lui e Tomoe da un lato e Joe e Miku dall’altro … i divanetti erano comodi, sì … ma non grandissimi per starci in due … o meglio … per Jet erano perfetti !… eh, sì … per starci, doveva per forza di cose, metterle un braccio intorno alle spalle  e la cosa non lo disturbava assolutamente !…
Joe lo osservava con occhi cupi e rabbiosi , ma l’altro non si scompose … anzi, se poteva, faceva di tutto per farlo arrabbiare ancora di più …
Più volte, nell’arco della serata, Jet le si avvicinò per parlarle e, siccome la musica era alta, parlavano molto vicini … troppo per i gusti dell’altro! …  e quando poi, iniziò ad accarezzarle la spalla, Joe pensò veramente di ammazzarlo! … Tuttavia, quello che lo rodeva dentro, era nascosto dal suo sguardo scuro e dal buio del locale … l’inferno che  aveva all’interno, lo sapeva solo lui … e Jet ! … che probabilmente lo poteva intuire, visto che lo conosceva così bene  e a quanto pareva, si divertiva ad accrescerlo …
Quando le due ragazze si alzarono per andare in bagno, Jet gli rivolse parola ..
-Allora? Ti stai divertendo? – lo guardò con sguardo di sfida … forse sbeffeggiandolo pure …
-No … per niente … e tu lo sai bene … - disse duramente.
-Perché? E’ per via del locale? … su, via !… se ti sei sacrificato per Caterina … puoi farlo anche per loro due ..- rispose sarcasticamente …
-Jet … non so che idea tu abbia in mente, ma … stasera … noi due dobbiamo parlare … seriamente … -
-Ah, sì? … io avevo altri progetti, veramente … - disse mandando giù un generoso sorso del suo cocktail …
Joe sgranò gli occhi e impallidì … l’amico lo notò e rise …
-Sei ridicolo !… dovresti vederti … non riesci a toglierle gli occhi di dosso … la guardi con desiderio, ma … come sempre … non riesci ad avvicinarti … - disse secco e guardandolo dritto negli occhi …
-Se Tomoe è Françoise … stai attento a quello che fai … potresti non uscirne integro… - lo minacciò …
-Ma ti senti come parli? … sei patetico … sei arrivato a minacciarmi, ma ancora non lo vuoi ammettere !… - i due si lanciarono un ‘occhiata spietata …
-E’ una nostra amica ... e siamo qui per riportarla a casa … ma a quanto pare … tu lo stai dimenticando … -
-No … per niente … ma se devo essere sincero … più ci parlo e sto con lei … più mi convinco che non è Françoise … quindi, calmati … stasera non mi porterò a letto la tua amica … come la definisci tu! ..- quell’ultima provocazione diede i suoi frutti, ma ancora Jet non lo sapeva … perché in realtà, neanche lui poteva immaginare cosa sarebbe accaduto in seguito e quanto la situazione sarebbe sfuggita di mano ad entrambi …


Joe sentì il sangue gelarsi nelle vene … ma non sapeva se era perché la probabilità che non fosse chi cercavano si stava facendo sempre più pressante o se era … per l’altra cosa, ma la sensazione … lo schiaffo morale che lo colpì … fu devastante su di lui e quando le ragazze tornarono al tavolo, fece fatica a deglutire e a non crollare giù come un bel castello di carte …

 

-Muoviti! Devo andare in bagno! Mi scappa la pipì!- Miku la trascinava appresso come fosse una bambola senza anima …
Tomoe la seguiva stordita tra la folla, sentiva la testa girare e il cuore battere in un modo strano … di nuovo quelle sensazioni contrastanti … anche se, era palese che in lei, il sentimento predominante, fosse la tristezza … quello che aveva detto Jet su Joe e sulla principessa che aveva frequentato, l’aveva turbata nel profondo … aveva provato a far finta di niente, ma … non riusciva a non sentire malinconia …
Quando arrivarono in bagno c’era la coda, così si misero appoggiate al muro ad aspettare il loro turno …
Tomoe era assente e non notò subito cosa stava facendo Miku …
-Tomoe … non sei curiosa? –
Quelle parole la riscossero dai suoi pensieri e alzò gli occhi spaesati verso di lei …
-Di cosa stai parlando? … -
-Della principessa! – e mentre le rispondeva, iniziò a digitare qualcosa sul cellulare ... – Non sei curiosa di vedere che faccia abbia?Magari è bruttina!- e scoppiò a ridere, ma presto smise … per loro sfortuna …
-Che c’è Miku? … perché quella faccia? … - Tomoe la guardò preoccupata, per l’improvviso cambiamento di espressione …
-Tieni … guarda tu con i tuoi occhi … -  Miku le porse il suo cellulare, con aria un po’ titubante e sconfortata …  sullo schermo c’era una foto di lui e della principessa insieme, ad una festa su uno yacht … la ragazza sentì il pavimento sgretolarsi sotto i suoi piedi , probabilmente in contemporanea con il suo cuore …
Si liberò un bagno e Miku vi entrò rapidamente, lasciando a malincuore la cugina, ad osservare con sguardo sconvolto quella foto …
La ragazza si lasciò andare giù lentamente, contro il muro, piegata sulle ginocchia .. aveva lo sguardo smarrito …
“Che stupida … come ho potuto illudermi, anche solo per un attimo, che un tipo come lui potesse essere interessato a me … “
Le salirono alcune lacrime agli occhi, ma si morse un labbro per trattenerle  e all’improvviso riebbe di nuovo uno di quei flash … alcuni volti scuri, di cui non riusciva a vedere i lineamenti e delle voci che chiamavano un nome che non era il suo … Si portò una mano alla testa e chiuse gli occhi , sperando che non l’ assalisse subito l’emicrania, ma tempo alcuni istanti, in cui le immagini le passarono rapidamente davanti, e la sentì arrivare, prepotente come un tuono prima della tempesta … Prese con  mani tremanti le sue medicine dalla borsa e le deglutì senza acqua … reclinò la testa all’indietro e si augurò che facessero presto effetto, prima che si scatenasse l’inferno nella sua testa … almeno quello avrebbero dovuto sedarlo … visto che non potevano fare niente, per far fronte a quello che si era aperto nel suo cuore, quando aveva visto la foto …
Quando Miku uscì dal bagno, la vide rannicchiata per terra contro la parete e si spaventò …
-Tomoe! Tutto bene? Che ti succede? –
-Niente … solo un po’ di male di testa … - disse con voce fioca e nascondendo gli occhi con le mani, per non far vedere alla cugina le lacrime incombenti …
-Tomoe … -
-Stai tranquilla … vedrai che mi passa … ho solo bisogno di stare un attimo qui..-
Così si mise vicino alla cugina ed aspettò accanto a lei, in silenzio, che stesse un po’ meglio, prima di tornare di là …

 

OK, you got me going crazy
I don't know what to do I need you
I need you Babe Babe Babe - don't tell me goodbye
I want you Babe Babe Babe - why is love so hard?
Please Stop Stop Breaking my heart I love you girl
Stop Stop Breaking my heart I need you girl
Stop Stop Breaking my heart I love you girl
You're so ambiguous, I can't figure you out16

Quando tornarono, lo sguardo di Tomoe era particolarmente assente, mentre quello di Miku era molto preoccupato … La cugina le aveva chiesto di non dire nulla ai due ragazzi : non voleva rovinare la serata a nessuno, quindi si rimise a sedere, sorseggiando di tanto in tanto il suo cocktail analcolico e tentando di restare sveglia…
Le luci stroboscopiche la stavano intontendo dell’altro e il suono della musica, così alto, aumentava la sua confusione generale … tanto che, trasalì, quando Jet le si avvicinò all’orecchio, per chiederle di andare a ballare …  lasciandolo un attimo sorpreso di fronte alla sua reazione …
Forse, proprio per nascondere quel suo stato di disagio, si sentì doppiamente in obbligo ad accettare il suo invito o forse, lo avrebbe fatto lo stesso … Ad essere sinceri, della ragione per cui non si fosse fatta problemi ad accettare la proposta, non ne era molto certa …  non si sentiva molto lucida, riguardo alle sue azioni  … quelle medicine erano veramente devastanti sulla sua mente … era come se non fosse lei e facesse tutto senza freno … senza contare che la foto che la cugina le aveva fatto vedere, aveva contribuito ad aumentare il suo stordimento …
Sotto gli occhi furiosi di Joe e quelli preoccupati di Miku, Jet la prese per un polso e la portò in pista … Proprio in quel momento, il deejay cambiò sound, mettendo della musica dal ritmo più dolce e melodico, da ballare molto più vicini … il ragazzo le passò un braccio intorno alla vita e l’attirò a sé …
-Hey … tutto bene? … - le sussurrò con le labbra vicine al suo orecchio e il suo corpo stretto al suo …
-Sì … - rispose laconica mentre si lasciava andare al suo abbraccio e appoggiava la testa sulla sua spalla … non aveva voglia di opporsi, ma solo di sentirsi protetta … e stranamente, nel suo abbraccio, era così … Inspirò il suo profumo e chiuse gli occhi … le sembrava famigliare … qualcosa che aveva fatto parte della sua vita … una volta … in uno spazio temporale non ben definito …
Ballarono abbracciati così, fino alla fine della canzone e poi, Jet la riaccompagnò al tavolo … anche se non lo aveva detto, aveva capito che non stava bene … così aveva preferito non portare avanti la sua idea iniziale, di metterla alla prova e vedere le sue reazioni, ma di rimandare il suo  piano ad un altro momento …
Joe purtroppo fraintese il gesto dell’amico di portarla a ballare: non ne capiva né il motivo né la necessità di farlo e anzi … la cosa lo irritò al punto tale che  non  si accorse neppure che la ragazza non stava bene … Riusciva solo a percepire il male che gli aveva procurato vederli ballare assieme, così vicini … e poco importava se avessero ballato solo pochi minuti, la cosa lo aveva disturbato, creando in lui un certo scompiglio, che lo portò a rimanere in silenzio e a chiudersi ulteriormente …
Per il resto della serata, tenne lo sguardo basso, ascoltando a malapena i discorsi degli altri … era assente … dolorosamente assente … tanto che non si accorse neppure che Tomoe, ogni tanto, posava gli occhi su di lui, guardandolo con aria interrogativa e anche un po’ triste … forse, desiderosa solo di un  suo sguardo … di un po’ della sua attenzione … e questo perché ormai era sopraffatto da sé stesso e dalle sue paure …
Jet intuì subito cosa stava provando  Joe e pensò che, certe volte, sarebbe stato meglio se avesse smesso di perdersi in sé stesso …  in questo modo, sarebbe stato in grado di guardarsi intorno e le cose, probabilmente, avrebbero preso un’altra sfumatura ai suoi occhi … e se solo avesse alzato la testa e l’avesse vista come lo guardava, con quale dolcezza e interesse, avrebbe capito che la sua preoccupazione era infondata … sia che fosse veramente Françoise o che fosse Tomoe e basta …
Joe aveva un brutto vizio che Jet conosceva bene … ovvero tendeva a nascondere i propri sentimenti … alcuni sentimenti … per una certa persona … sì, solo per lei … perché, per le altre … non ne faceva un mistero !… ma con lei, era sempre stato così … fin da quando si erano conosciuti … e anche ora, con questa ragazza, si stava comportando allo stesso modo !… Certe volte gli saliva la rabbia … come diavolo faceva a negarlo? Come faceva a starle lontano, quando era palese, che cercava sempre la sua compagnia? … o il suo sguardo? … o il suo sorriso ? … era ridicolo! … e questa volta, era intenzionato a farglielo capire … con le buone o con le cattive … sia che fosse Françoise o Tomoe! …  era l’ora di metterlo davanti alla realtà … per dura che fosse! ... ma non era solo quello a spingerlo a comportarsi in una certa maniera  … e alla fine, quella sera,  non si risparmiò poi molto, rispetto a quello che si era proposto all’inizio …
Quello che feriva Joe e lo poteva far riscuotere, da quella sua reticenza verso di lei, contemporaneamente, faceva emergere i veri sentimenti di Jet  … era un’arma a doppio taglio, di cui lui non si era accorto … e di cui , forse, era anche incosciente ..
Così, se ebbe modo di mettere il dito nella piaga e ferirlo, lo fece senza esitazione … prima o poi, pensò, sarebbe crollato! Conosceva la sua resistenza, ma quello a cui lo stava sottoponendo, era una vera e propria tortura … qualcosa di massacrante … soprattutto per una testa calda come lui,  che tentava disperatamente di mantenersi a freno e soprattutto, che era dilaniato dal dubbio, se chi aveva davanti era lei o no … ma non tenne conto di una cosa : che probabilmente sarebbe crollato anche lui …

Hey so I’m asking you, do you love me?
Cause I love you

I’m saying girl cause I really need to know
Is it for real and how deep does it go
Do you love me, cause I love you
Just know that I will always be the one that you can run to
Hear it girl17

Mentre ritornavano all’auto, Tomoe iniziò a stringersi nelle spalle … era un po’ stanca e le medicine l’avevano spossata, facendole sentire maggiormente lo sbalzo di temperatura tra il locale e l’esterno .. Jet se ne accorse … si tolse la giacca e gliela mise sulle spalle … e poi, le passò un braccio intorno alla vita e l’attirò a sé … lei rimase un attimo stupita, irrigidendosi inconsciamente al suo gesto,  ma poi non si oppose e si lasciò andare a quell’abbraccio caldo … la cosa ferì profondamente Joe che si sentì sgretolare in mille pezzi … mentre li guardava, incredulo, abbracciati così teneramente, davanti ai suoi occhi …

Tempo dopo, erano giunti a casa … Joe non sapeva dire come fosse riuscito a guidare … era stato totalmente assente, ma a quanto pareva, la sua natura di cyborg,  aveva sopperito a quella di uomo … per fortuna loro! …
Miku e Tomoe erano molto stanche e quando scesero dall’auto avevano gli occhi mezzi assonnati …
-Grazie ragazzi … per la splendida serata! – disse Miku, tutta sorridente, tra uno sbadiglio e l’altro …
-Sì … grazie … - aggiunse Tomoe sottovoce … tra lo stanco e il triste .. Si tolse la giacca di Jet e gliela porse, ma lui la rifiutò …
-Tienila pure … me la ridarai domani … fa freddo … - le disse sorridendole … e poi le si avvicinò e gliela rimise sulle spalle con dolcezza … ma non si allontanò subito e  prima di farlo, chinò il viso sul suo  e di fronte agli altri, le diede un piccolo bacio nell’angolo destro della bocca … Solo a quel punto , si allontanò e la salutò, risalendo in auto e lasciando Joe, completamente ammutolito e stravolto … il ragazzo non riusciva a capacitarsi e non riusciva a schiodarsi dal punto in cui era! … Sentiva le gambe pesanti, tanto che sembrava non riuscirle a muovere e all’improvviso ebbe come la sensazione di precipitare nel vuoto … ci mise alcuni attimi … forse minuti … per andarsene di lì … Non riuscì a guardare né lei ne Miku e se ne andò senza salutare …
Montò in auto in modo meccanico … mise in moto e partì … sentiva la mente vuota … totalmente vuota … e guidò … fino all’albergo … parcheggiò … spense l’auto … e scese senza dire una parola … lo sguardo assente … vuoto … come la sua mente in quel momento … Probabilmente non era cosciente … anzi … non lo era … perché ritornò in sé, solo quando diede un destro a Jet, scaraventandolo a terra con grande violenza..
Gli occhi erano divenuti due fessure scure e con il buio della notte erano quasi inesistenti … la rabbia che lo colpì fu violenta  e non riuscì a trattenerla … si avvicinò a Jet … lo prese per il colletto della camicia e lo tirò su … attaccandolo al muro senza riguardo ..
Jet lo guardò dritto in volto : era fuori di sé … Lo conosceva bene quello sguardo … era pericoloso quando era così … ma non ne aveva paura e sapeva che quando era in quello stato,  in  realtà, era molto fragile … perché la rabbia gli faceva abbassare la guardia .. e senza tanti scrupoli, gli mollò un pugno in pieno stomaco … allontanandolo da sé …
Joe accusò il colpo : quando Jet picchiava, lo faceva sul serio e senza premura …
Si rialzò a fatica e si ritrovarono a fronteggiarsi, come era capitato spesso negli ultimi giorni … ma a quel punto, l’inevitabile si era fatto reale … era stato soltanto una questione di tempo, qualcosa che era stato rimandato … perché era ovvio che le cose avrebbero preso quella piega … la situazione era stata spesso, sul punto di crollare miseramente da un momento all’altro … e ora, semplicemente, quel momento era giunto!
Si presero a pugni, in malo modo e, continuarono per un tempo a loro indefinito, fino a cadere a terra ... entrambi esausti, con il fiatone e gli abiti sporchi di sangue … ___________________________________________________________________

Tomoe risalì le scale di casa tremando … sentiva il cuore in gola e la testa confusa come non mai … la sensazione che l’aveva pervasa, era qualcosa di strano … che non aveva mai provato  e faceva fatica a identificare …
Entrò in camera sua, sotto gli occhi perplessi di Miku e, senza badare a lei, richiuse la porta dietro di sé … si appoggiò ad essa e, senza accendere la luce, rimase lì … abbassò la testa ed iniziò a piangere in silenzio … non sapeva perché … ma qualcosa, in lei, stava soffrendo immensamente … qualcosa che non capiva … qualcosa di molto profondo e che non conosceva … sapeva solo che aveva voglia di piangere … fino a rimanere senza lacrime …

 

Parte 6

La mattina dopo, al suo risveglio, sentiva la testa pesante e gli occhi gonfi … aveva anche un po’ di nausea … Certamente non aveva una bella cera e non sembrava una reginetta di bellezza in quello stato,  ma c’era chi mostrava peggio di lei … anche se lei ancora non lo sapeva! … ma presto lo avrebbe scoperto ..
Era riuscita a darsi una parvenza … minima … e anche poco credibile … ma meglio di niente … Incrociò Miku sul pianerottolo e la salutò debolmente, senza parlarle come faceva suo solito … la cugina accettò di buon grado la sua richiesta muta di restare in silenzio e scesero in negozio …
-Tomoe … apro io oggi … - disse Miku dirigendosi verso la porta … l’altra non batté ciglio e si diresse verso il banco , dove i genitori di Miku avevano già appoggiato le prime sfornate … Guardò un attimo le teglie con aria assente, ma poi si mise a riflettere su cosa doveva fare e si riscosse leggermente da quella apatia in  cui si trovava ed iniziò, come un automa, a mettere a posto …
Mentre la ragazza apriva il negozio, si affacciò fuori, ma non vide la loro auto e la sua bocca si piegò in una smorfia triste … ma presto la sua espressione mutò, perché vide la Maserati fare l’angolo e parcheggiare … sorrise tra sé e sé … e minuti dopo se li videro entrare nel locale … ma né lei né Tomoe erano preparate a vederli in quello stato …
Dire che sembravano che si fossero scontrati, ad alta velocità, contro un muro di cemento armato, era dire poco! … e a Miku sfuggì da ridere, sotto gli occhi allibiti e sconvolti della cugina, che non capiva invece la sua strana reazione …
-Scusate … voi due … ma che vi è successo? … - disse trattenendosi a fatica dal ridergli in faccia … era inutile che tenessero gli occhiali da sole e facessero finta di nulla! … con quella espressione da sbruffoni e sicuri di loro, aggravavano solo la comicità della situazione!…
Jet le abbozzò un sorriso infastidito, un po’ forzato … onestamente faceva fatica a farlo … gli faceva molto male la mandibola !…
Miku continuava a ridere di nascosto … erano troppo buffi conciati così: con le teste rivolte l’uno opposto all’altro, per non guardarsi neanche di sfuggita, e l’aria incurante di tutto e tutti, come se niente fosse ! … 
-Beh … visto che stamani siete di poche parole … - rise … - … vi preparo io la colazione … a mia scelta! -  e senza considerare niente e nessuno, si diresse al banco dolci e prese due fette di torta … i più soffici che avevano ! e glieli portò … li guardò : avevano un espressione contraddetta nei suoi confronti …
-E’ inutile che mi guardiate così!Siete voi due, i clown, a questo giro!E comunque … per continuare nel menù … io direi un bel tè … magari di malva! … giusto per sfiammare un po’! … che ne dite? Vi va bene, vero? Credo proprio che ne abbiate bisogno! Soprattutto … per sfiammare i “bollenti spiriti”!- e senza che le rispondessero, si girò e andò a prepararlo …
Pure dalla ragazzina sognatrice e con la testa tra le nuvole, erano sbeffeggiati !… Bell’affare! Come si erano ridotti male! … E per cosa? anzi … per chi? Per qualcuno che, ora, non avevano neanche il coraggio di guardare in faccia!  … ma che, da parte sua, li  continuava a guardare sconvolta ed ammutolita … e anche un po’ incredula!
Miku porse loro le due tazze di tè, si appoggiò con le mani sul bancone e li guardò entrambi in volto ... - Se non ce la fate … ho le cannucce !… e la torta ve la posso frullare … !- non riusciva a smettere di ridere, mentre scuoteva la testa divertita ..
-Spiritosa … ragazzina … - mugolò dolorante Jet … la ragazza si allontanò da loro e andò dalla cugina … le sorrise e poi, le fece l’occhiolino … Tomoe non capì … ma Miku continuò a sorriderle …
Cominciarono ad entrare i clienti del mattino  e loro si concentrarono sul lavoro … passarono ore  e quei due non si muovevano di lì … stavano in silenzio … senza rivolgersi parola … bevevano tè … con fatica! … E considerando che per berne una tazza, ci avevano messo una mattinata intera … doveva essere un grande sforzo anche  mangiare! Miku non smetteva di ridere e ad un certo punto, Tomoe le si avvicinò e, a bassa voce, le chiese perché ridesse guardando quei due …
-E me lo chiedi?! Non lo vedi come si sono ridotti?!-
-Sì … lo vedo benissimo … ma … dovresti essere preoccupata! Invece tu ridi!- era sbalordita di fronte al comportamento anomalo della cugina … non capiva! Sembrava che fosse impazzita oppure … c’era altro che lei non sapeva …
-Certo che rido! Perché non dovrei? E anzi … dovresti farlo anche tu!- la ammonì bonariamente, cercando di farle capire cosa intendesse …
-Io?! Ma … non sappiamo cosa sia successo! Potrebbero essere stati aggrediti! Dovremo contattare la polizia! –
Miku guardò la cugina incredula … non aveva capito e continuava a non capire … decisamente, no!
-Tomoe … ma tu … veramente non hai capito? –
-Cosa?! – disse l’altra, ingenuamente e un po’ esasperata dalla situazione …
Scosse la testa e poi l’attirò in disparte … -Quei due … hanno fatto a botte … tra di loro!- e sottolineò l’ultima parola con il tono della voce ..
L’altra spalancò gli occhi e rimase a bocca aperta … avrebbe voluto dire qualcosa, ma la voce non le usciva dalla gola e la sensazione si accentuò, quando la cugina continuò il suo discorso …
-Tomoe … quei due … hanno fatto a botte … per te … -


L’espressione di Tomoe mutò in pochi istanti … passando da più stati d’animo … e rimanendo totalmente paralizzata sul posto …

 

Durante l’arco del giorno, ripensò più e più volte alle parole della cugina … Tomoe … quei due … hanno fatto a botte … per te … le erano entrate in testa più di un ritornello … erano diventate il suo motivo maledetto … che non le davano tregua … e la cosa non l’aiutò … aveva già un inizio di mal di testa e quelle parole non fecero che aumentarlo …
“Ma non è possibile! … evita sempre di incrociare il mio sguardo e poi, non ha mai fatto nulla per avvicinarsi a me … anzi, è sempre stato in disparte, taciturno e scostante … non può essere vero … Miku deve essersi immaginata tutto! … ma se, invece avesse ragione? … forse … ”
Le era impossibile evitare di guardare in direzione di Joe … dopo quello che le aveva detto Miku, la sua testa era andata completamente in confusione … le erano passati più e più pensieri … di ogni tipo … valutando quali potessero essere i motivi per cui si comportasse così con lei, se … veramente gli interessava …
“Forse è per via di Jet … o forse non gli interesso abbastanza … o è solo semplicemente timido … è sempre così taciturno e introverso … Uffa, non so più cosa pensare !… l’altra sera mi stava guardando dallo specchietto retrovisore, ma .. poi non mi ha più considerato … “  sospirò … qualunque fosse il motivo, era indifferente dopo quello che era successo … prima Jet e quel bacio … poi loro due che si erano presi a botte … la situazione aveva decisamente preso una brutta piega … senza considerare che, probabilmente, quei due erano grandi amici … e lei non voleva essere motivo di contrasto o di discussione per nessuno … tantomeno per loro. E poi, c’era Miku … a lei non sembrava interessare molto la cosa, anzi: sembrava divertirsi da matti! … ma questo, a Tomoe non andava giù …  E’ vero che sua cugina non si era mai sbilanciata su nessuno dei due, dando più l’impressione che a lei piacesse l’idea dei due principi piuttosto che loro due realmente, ma … non poteva far finta di niente … e così, mentre la sua mente non smetteva di fare quei pensieri, il suo mal di testa peggiorò di minuto in minuto …
Ad un certo punto del pomeriggio, fu costretta ad assentarsi … disse qualche parola all’orecchio della cugina e diede loro un ultimo sguardo di sfuggita, prima di andarsene e salire in camera … ma nei suoi occhi, in realtà, c’era molto più di un saluto silenzioso … c’era una decisione che ormai aveva preso a loro insaputa …
Cogliendo l’occasione, dell’assenza della cugina, Miku si avvicinò a loro … era un momento tranquillo e poteva fermarsi tranquillamente a parlare un po’ …
-Allora? Come state? … -
Jet la guardò di sbieco, mentre Joe sospirò dolorosamente …
-Male, eh? … - disse intuendo i loro pensieri e rimanendo un attimo in silenzio … -E  per fortuna, siete amici! …    altrimenti  ho   paura   di  sapere  come  vi sareste  ridotti !… - li stava sbeffeggiando e Jet non era proprio dell’umore di stare zitto e subire …
-Senti un po’ … ragazzina … non credi di stare esagerando con le battute?! … -
-No! Siete veramente buffi!- rispose dolcemente, con un filo di ironia …
Jet ringhiò impercettibilmente e, facendo finta di non aver sentito, le chiese di Tomoe…
- … dove è andata tua cugina ? … -
Lo guardò interdetta, ma poi gli rispose … forse anche troppo da sbruffona … - Beh … io mi augurerei a ridere di voi due, ma … purtroppo è andata a riposare a causa della sua emicrania … -
Joe la guardò con aria interrogativa e Miku se ne accorse e continuò ... – Mia cugina … purtroppo soffre di forti attacchi di emicrania e quando le capita … deve prendere dei farmaci molto forti … che la fanno dormire e la intontiscono … e quindi , ora è su, a riposare … ma credo che oggi non la rivedrete per il resto del giorno … in genere … dorme per parecchie ore … e considerando che anche ieri sera, mentre eravamo in discoteca, ne ha avuto uno … penso che a maggior ragione, non la rivedremo fino a domani … - e dicendo così, si allontanò da loro e andò a servire un cliente che era appena entrato …
I due, finalmente, dalla sera prima, si guardarono … erano pensierosi, come se un dubbio si fosse fatto strada in loro …  era possibile che quello fosse un segno? Che fosse quel piccolo pezzo del puzzle che non quadrava? … o era solo un illusione?...  ci rimuginarono sopra un bel po’e, ad un certo punto, Jet fece segno a Joe di alzarsi e di uscire …
Mentre stavano imboccando la porta che dava sulla strada, Miku gridò loro, ridendo e  in modo che sentissero tutti … - Hey … voi due! Cercate di non riprendervi a botte!Mi raccomando! sarebbe un peccato, se diventaste bruttini! L’intero mondo femminile piangerebbe!- tutti si girarono a guardarli, divertiti per la battuta della ragazza, mentre loro arrossirono come due bimbi ! … Imbarazzati come non mai, uscirono dal locale con la coda tra le gambe …
Una volta fuori, Jet ringhiò tra i denti … -Ragazzina! … sembra tanto ingenua … quasi tonta … invece … ne sa una più del diavolo! … -
Joe lo guardò e aggiunse … -D’altronde … si dice che il diavolo fa le pentole e le donne i coperchi … -
-Vero! C’è sempre un fondo di verità nei proverbi ! … e lei ne è la prova … - sbuffò.
-Perché sei voluto uscire? … che cosa volevi dirmi? … - gli chiese serio e diretto, mentre per la testa aveva un pensiero … che probabilmente era passato anche per la mente di Jet … ma che aveva paura ad esternare, visto come erano andate le cose fin dall’inizio di tutta quella storia! …  Ogni volta che aveva aperto bocca, era successo di tutto ed era passato dalla parte del torto a quella del giusto e, ancora viceversa, tante di quelle volte da averne perso il conto!
-Dobbiamo fare delle ricerche … - rispose con calma l’altro … anche perché stava troppo male, per essere più concitato! … - … devi chiamare Maeda … e fargli una domanda … -
-Una domanda? … - lo ripeté inconsciamente, mentre prendeva coscienza che probabilmente, avevano pensato alla stessa cosa .. o meglio, che si erano aggrappati alla stessa speranza! … ed era , parzialmente felice, che l’amico desse voce ai suoi stessi pensieri …
-Sì … devi chiedergli quali sintomi possa provocare una perdita della memoria … -
Joe si tolse gli occhiali e lo guardò dritto negli occhi … - Perché? … a cosa hai pensato? … -
-Tu fai quello che ti ho detto … senza farti troppi problemi … e poi devi chiedergli anche un’altra cosa … ovvero, come riuscire a far tornare la memoria a qualcuno che l’ha persa … - e senza aggiungere altro, si girò su sé stesso e se ne andò …
Sentendo quelle parole, Joe si sentì stranamente più leggero … quasi sollevato … e una piccola, piccolissima speranza … si fece largo in quel fitto buio che lo stava circondando … per il momento, gli bastava quella minuscola  possibilità per farlo stare in piedi e reagire … poi, avrebbe pensato al dopo, se per caso … non fosse stato così …
-Dove stai andando? … - si riscosse improvvisamente e gli chiese  a voce abbastanza alta … non aveva intenzione di approfondire oltre il discorso, ma era curiosa di sapere dove fosse diretto e a fare cosa …
-A fare alcune ricerche … - rispose vago … - Ci si vede stasera … in albergo … tanto .. oggi non la vedremo nessuno dei due … - e dicendo così, montò in auto e se ne andò … senza dare una risposta a Joe …
“Già … probabilmente non la vedremo … e suppongo pure … che me la devo fare a piedi per tutto il resto del giorno … “
Si guardò attorno e inconsciamente alzò lo sguardo verso la finestra della sua camera…


“Tomoe … Françoise … siete la stessa persona? … Non so cosa sperare … e, soprattutto, se sperare … “
Si stava stupendo di se stesso e dei pensieri che stava facendo … era ovvio che sperasse che fosse lei, ma … dopo quello che era successo la sera prima … dopo quello che aveva fatto Jet … aveva paura di sapere quale fosse la verità … e per un attimo, si chiese cosa sarebbe restato di lui se, Tomoe fosse stata Françoise e se, si fosse innamorata di Jet …

 

Inspirò … l’aria dei ciliegi in fiore era quasi un antidolorifico sui suoi sensi … quasi … perché non sentiva neanche un punto, che non fosse dolorante … se lo doveva ricordare … mai più fare a botte con Joe !… mai più! … accidenti a lui e a quando gli era venuta quella folle idea di provocarlo … ma cosa gli era passato per la mente?!? Diamine … il suo amico andava giù pesante  e non aveva avuto un attimo di esitazione nei suoi confronti … nonostante fossero grandi amici … non ci aveva visto più dalla rabbia  e questo confermava ciò che aveva sempre pensato su di lui e sui suoi sentimenti nei confronti di Françoise …
Il compito che aveva Jet  era abbastanza sgradevole … e aveva evitato di dirlo a Joe … o solo di pensare, di mandare lui !… sarebbe stato controindicato per la salute!... aveva deciso infatti, di fare due chiacchere con alcune persone che , sicuramente, sarebbero state sincere con lui … anche perché se non lo fossero state … avrebbe usato i metodi duri … e con loro … non si sarebbe fatto problemi!
Minuti dopo, arrivò al cantiere … cercava quei quattro del giorno prima … i quattro cafoni … Scese dall’auto e diede un rapido sguardo intorno … ne vide uno e si diresse verso di lui …
-Hey … tu! … guardami un attimo … - stizzito che qualcuno lo avesse disturbato mentre era a lavoro, il tizio si girò e lo riconobbe … lasciò ciò che stava facendo e gli si avvicinò con sguardo arrabbiato …
-Che vuoi? … cerchi rogne damerino? … -
-No … cerco solo tu e quegli altri tre … ho bisogno di parlare con voi … - disse con l’aria più strafottente che avesse mai assunto … era stato un teppista … ma non era mai stato rozzo come quei tipi e vedere dei ceffi del genere, gli urtava il sistema nervoso …
-Se cerchi me e i miei amici … cerchi guai … e guai grossi … - gli rispose.
-Dici? … - rise … - … beh … io vi aspetto … nel bosco … dove volevate portare quelle due innocenti ragazze … sai, per lo stesso motivo … così, vi sento urlare solo io … - gli rispose piegando la bocca in un ghigno … ma il brutto ceffo, ovviamente, non la prese molto bene …
-Va bene … aspettaci lì … arrivo con i miei amici … a darti una bella lezione … e poi vediamo chi ride bene … o chi urla meglio … -
Jet rise alla sua affermazione e si diresse verso il bosco vicino al cantiere … si addentrò in esso e poi si appoggiò ad un albero … aspettandoli con calma …
“Ci sarà da divertirsi … “ pensò …
Alcuni minuti dopo, si trovò di fronte i quattro tipi  … erano venuti , naturalmente, armati … spranghe di metallo e catene … quella scena lo fece sorridere … gli fece tornare in mente i “bei vecchi tempi” di quando stava per la strada … sgranchì il collo e poi le mani … era pronto …
-Allora? .. come mai sei venuto a cercarci, damerino? – gli chiese quello che aveva intuito, dal giorno prima, essere il loro capo …
-Ho bisogno di parlare con voi … -
-Dicci … siamo tutti orecchi … non ci vedi come siamo ben predisposti ad ascoltarti?- e mentre lo diceva batteva la spranga nel palmo della mano …
-Beh … ecco … fa piacere … perché altrimenti … avrei dovuto farvi del male … e mi sarebbe dispiaciuto … dovermi sporcare le mani con della gentaglia come voi …-
-Spiritoso … dici che ci potresti fare del male e che ti dispiacerebbe … - rise, sghignazzando in un modo sguaiato, che diede fastidio a Jet … - … stai tranquillo … l’unico che si farà male … sarai tu … Anche solo per superiorità numerica, sei tu quello messo peggio … avresti potuto almeno portarti il tuo amico … l’altro damerino con cui fai coppia … -
-Dici? … io non credo … e voi non potete neanche immaginare … quanto vi sia andata di lusso  … che sia venuto solo … senza di lui … Vi assicuro … che lui vi avrebbe fatto molto più male di quanto ve ne farò io … -
-Ma quanto sei spiritoso!? … cosa credi di fare? … guarda che noi non ci faremo scrupoli … -
-Fate bene!Neanche io me ne farò, statene sicuri! … per vostra sfortuna … - e mentre finiva di parlare, i quattro lo aggredirono all’improvviso …
Alcuni attimi dopo, tutto era finito … Jet si stava riassestando la camicia, mentre i quattro sfortunati erano a terra, doloranti …
-Bene … è stata una cosa rapida … sapete … avevo poco tempo da dedicarvi … e voi … con i vostri inutili discorsi, me ne avevate fatto già perdere troppo … - disse, mentre si avvicinava al loro capo e lo alzava di peso per guardarlo in faccia …           - Ascoltami bene … non ti riavvicinare più al locale di quelle due ragazze … e non ci passare neanche davanti … neanche per caso … capito? … altrimenti ti farò ancora più male … -  quello annuì … - … ah … giusto … ero venuto a chiederti una cosa … tu che eri un grande ammiratore della biondina … e ora non lo sei più … dimmi una cosa … da quando la conosci? … -
Il tipo , a fatica gli rispose … - Da poco … saranno sì o no due settimane che è arrivata … prima c’era solo l’altra … uno giorno poi è comparsa dal nulla … e l’hanno presentata come la cugina … adottata … -
Jet lo ascoltò molto interessato … - Interessante … due settimane … Hai notato qualcosa di strano? … -
-No … a parte … che i primi tempi … sembrava intontita … e sembrava che non sapesse neanche dove si trovasse … -
-Bene … grazie per le informazioni che mi hai dato così gentilmente … - e dicendo così, si girò e se ne andò … lasciandoli distesi a terra a mugolare per il dolore …
“Bene … ora che ho saputo cosa mi interessava … e che … mi sono sfogato un po’, visto che  ieri sera mi sono dovuto trattenere con quel genio del male di Joe … sto molto meglio …” … risalì in auto e se ne andò …

 

Joe era riuscito, dopo diverso tempo, a mettersi in contatto con Maeda …
-Pronto Dottore? … Sono Joe Shimamura … -
-Joe … finalmente ti risento … avete scoperto qualcosa?-
Rimase un attimo senza saper cosa dire … a dire il vero … non lo sapeva ancora … e non capiva se erano  sulla buona strada oppure era solo un’illusione …
-Forse … ma avrei bisogno di sapere prima alcune cose … -
-Chiedimi pure … -
-Avrei bisogno di sapere quali sono i sintomi che può provocare una perdita della memoria … -
L’uomo non rispose subito … sembrava che stesse riflettendo … - Beh … ecco dipende … comunque … alcuni dei sintomi più frequenti … sono forti crisi emicraniche … in genere provocate da flash che la persona non riesce a capire … ma appunto … non è detto … alcune volte è solo il cervello che cerca di recuperare da solo la memoria persa … e poi … un sonno senza sogni e ... –
Joe lo interruppe … - Grazie Dottore … mi è più che sufficiente … - ed ebbe la certezza che lui e Jet avessero pensato alla stessa ipotesi … - Un’ultima cosa … in che modo … si può fare tornare la memoria a chi l’ha persa?… -
-Bella domanda … non c’è un modo … la memoria torna da sé quando è il momento … non è inducibile … tranne in alcuni casi … -
-Quali casi? … -
-Alcune volte .. un forte shock può innescare il meccanismo … e riportare alla mente i ricordi perduti … ma sono casi rari … -
-Capisco …  ma … c’è la speranza che la memoria torni, vero? … -
-E’ come hai detto tu … è una speranza … -
Sospirando lentamente, lo ringraziò per le sue delucidazioni …  -Grazie Dottore … è stato più che esauriente nelle risposte … -
-Joe? … -
-Sì, mi dica … -
-E’ un bene che siate venuti voi due … e se ho capito quello che state sospettando … siete gli unici in grado di farlo … -
-Dice? … forse .. lei ha troppa fiducia in noi … -
-No … perché … come vi dissi la prima volta che ci siamo visti … lei ha parlato di voi due in un modo diverso … in un modo che mi ha colpito … al punto che ho potuto quasi toccare con mano, i suoi sentimenti nei vostri confronti … Te lo assicuro … per lei … voi due siete molto importanti … forse … tutto … -
Joe rimase in silenzio, ad ascoltare  ciò che Maeda gli stava dicendo  e ne rimase colpito,  ma lo riempì ulteriormente di quei dubbi che già aveva … dopo averlo salutato, iniziò a riflettere su quelle ultime frasi e si chiese in che senso, fossero così importanti per lei … cosa volesse dire essere … tutto
“E’ possibile che il suo cuore sia diviso tra me e Jet? … “ e con quel pensiero si diresse verso l’albergo … lentamente … molto lentamente … Anche se aveva delle buone notizie da dare a Jet  e, probabilmente così anche lui, considerando che era andato a fare delle ricerche misteriose, non sapeva se aveva voglia di vederlo e di parlargli …  
Quando arrivò, notò subito la loro auto parcheggiata … era già rientrato e Joe esitò … si fermò accanto al suv  e vi si appoggiò … era già scesa la notte e lui sembrava un’ombra nell’oscurità … immobile … con lo sguardo perso …
All’improvviso però, qualcosa lo destò dalla sua apatia e attrasse la sua attenzione … era Tomoe, che stava entrando nel ryokan … sentì il cuore in gola … perché era lì? Che ci faceva? … senza farsi notare da lei, la seguì e la sentì chiedere all’entrata di vedere … Jet …
Sentì il mondo crollargli attorno … gli mancava l’aria e il cuore gli batteva furiosamente … la testa gli andò in tilt e non volle più restare lì … non si fermò a riflettere, neanche un attimo: fuggì, correndo disperato e con le lacrime agli occhi … senza porsi altre domande … senza voler sapere … senza assolutamente, voler sapere nulla … tanto la sua mente era già giunta ad una conclusione … che fosse reale o meno … Ormai si era fatto sopraffare, per l’ennesima volta,  dalla sua natura umana e dalla sua gelosia … perdendo nuovamente la lucidità …

My love is like a red rose
It may be beautiful now
But my sharp thorns will hurt you
My love is like a red rose
Yes, I may be fragrant
But the closer you get, the more I’ll hurt you

Don’t look at me with that light glance
Don’t speak of love easily
If you want my heart, you need to take my pain too
Because you will be pricked by my thorns someday18

 

Bussarono alla porta … era appena uscito dalla doccia e l’unica cosa che aveva addosso, era un asciugamano legato in vita …
“Hai sempre il tuo solito tempismo del cavolo … caro Joe …” pensò, mentre andava ad aprire la porta, senza neanche chiedere chi fosse … ma appena aprì, e se la vide davanti, pensò che non era mai una buona idea aprire senza chiedere …
-Tomoe … -
Lei alzò gli occhi verso di lui … molto imbarazzata nel vederlo seminudo di fronte a sé …
-Ciao … -
Dopo un attimo di smarrimento, Jet si riprese e le chiese se volesse entrare …
-Sì, grazie … - rispose timidamente e con le guance rosse …
Richiuse la porta e fece mente locale che era praticamente nudo e che era meglio se avesse indossato qualcosa al più presto …
-Aspettami un attimo qui … vado a mettermi qualcosa addosso e arrivo … -
Lei annui e si mise a sedere ad aspettare con pazienza il ragazzo …
Alcuni minuti dopo, rientrò in camera vestito con un paio di jeans e una maglietta … e  si accomodò sul letto, di fronte a lei …
-Allora … dimmi come mai … sei qui … -
-Ecco io … ho bisogno di parlare con te … - abbassò gli occhi … -Per quello che è successo ieri sera … - disse con un filo di voce …
-Ti riferisci a … -
-Anche … ma non solo … - rialzò lo sguardo e fissò i suoi occhi in quelli di lui …
Jet distolse il suo … gli occhi di Tomoe erano così profondi che, per la prima volta, ne ebbe timore … - Dimmi pure … ti ascolto … -
-Ecco … io … non voglio essere motivo … di disturbo … o come preferisci chiamarmi … tra te e .. Joe … - riprese fiato … - … io … voglio dire … non sono in grado di essere lucida in questo momento della mia vita … io … non so … non capisco cosa sento … o cosa voglio … e per questa mia incertezza, non voglio far soffrire nessuno … io … vorrei che voi due non veniste più al locale … e che … ve ne andaste da qui … - si zittì … era riuscita a dire in poche parole cosa provava  e soprattutto, c’era riuscita … aveva pensato che non ce l’avrebbe fatta , ma forse … era solo perché Jet teneva gli occhi bassi e non la guardava … e forse, perché non c’era Joe … Già, se avesse dovuto fare a lui quel discorso, forse non ci sarebbe veramente riuscita … con lui non parlava … con lui … fin dall’inizio era stato solo uno scambio di sguardi silenzioso, ma in quegli, lei aveva conosciuto l’incertezza totale e aveva sognato … solo con quei pochi sguardi … neanche con una parola scambiata … perché non ne avevano mai scambiate, a pensarci bene …
Jet rimase in silenzio … come se stesse ponderando le sue parole … come se le stesse immagazzinando nella sua testa … e poi, all’improvviso, si alzò e si mise in piedi di fronte a lei …
-Capisco  cosa vuoi dirmi, ma … posso dirti che arriverà un momento in cui tu non avrai più dubbi … che ti sarà tutto chiaro … quello che ora non è … - la guardò e le porse la mano … lei la prese e l’aiutò ad alzarsi … - … e ora vai … non è bene che giri da sola a quest’ora di notte … -
-Sì … grazie … hai ragione … - gli sorrise e lo guardò un ultima volta, ma il suo sguardo ebbe un effetto deleterio su di lui … fu un attimo, non di più … e senza pensarci, senza rendersi conto delle sue azioni, Jet l’attirò a sé … stringendola … la guardò negli occhi, perdendosi in essi e la baciò … la sua bocca si pose sulla sua … prima premendo dolcemente e poi con passione … Tomoe dischiuse inconsciamente le labbra e la lingua di lui scivolò nella sua bocca, cercando la sua e intrecciando poi, una sensuale danza con essa … era un bacio disperato il suo … c’era sofferenza … dolore … passione … molta passione … tanto che lui stesso non riuscì a trattenersi: la spinse contro il muro e approfondì ancora il loro bacio, mentre con le mani le incorniciava dolcemente il volto e lei si aggrappava con forza alla sua maglia …
Aveva perso la nozione del tempo … non sapeva quanto tempo fosse durato, sapeva solo che era stato intenso … molto intenso …  Si allontanò da lei e riprese fiato … avevano entrambi gli occhi lucidi e il respiro affannato e la sua mente smise … in quel punto … di pensare ad ogni cosa … la ribaciò con passione e fece aderire il suo corpo al suo ... sentiva le sue morbide forme adattarsi a lui, in modo perfetto e sensuale … mentre il suo profumo lo inebriava ed aumentava la confusione che lo stava attraversando … …  
Si staccò dalle sue labbra, per scendere  e percorrere la linea del suo collo con la bocca,  mentre le toglieva il trench e lo lasciava cadere per terra … insinuò la mano sotto la sua maglietta e la sentì gemere quando le sfiorò il seno … Jet non capiva più nulla … non stava più ragionando … aveva perso il contatto con la realtà … era cosciente solo  che la voleva da impazzire e che la sua pelle era così calda e morbida … e che tremava di desiderio ad ogni sua carezza … Nella sua confusione più completa, percepì le mani di lei che erano scese lungo il suo torace e che avevano afferrato i lembi della sua maglietta, tentando di toglierla … sorrise dolcemente a quel suo gesto impacciato … così si allontanò, giusto il tempo per togliersela da solo e poi, togliere anche la sua rapidamente … era così bella … ed era sua … forse … era sua … forse … sarebbe stata sua .. i suoi occhi bruciavano di desiderio per lei … la guardò un attimo e si perse ad osservarla … il viso stravolto dalla passione … gli occhi lucidi … la bocca rossa e morbida … e poi ancora più giù … soffermò il suo sguardo sul suo seno bianco e sodo, coperto dal quel leggero strato di stoffa ed ebbe il forte desiderio di strapparglielo di dosso, di toglierle anche quella fastidiosa barriera tra loro e di toccare con le sue dita quella pelle così morbida … a quel pensiero, si sentì pervadere da una forte scossa elettrica, l’afferrò per i fianchi e l’attirò con forza di nuovo a sé  … la guardò intensamente e la spinse a sdraiarsi per terra, adagiandola delicatamente sotto di lui … gli occhi di Tomoe si chiusero  e  lei si lasciò in balia di quelle sensazioni che l’avevano travolta completamente …
Il desiderio di Jet era ormai visibile e quando Tomoe lo sentì contro il suo ventre, ebbe un sussulto … tremò e senza sapere coscientemente cosa stesse facendo, iniziò a muovere i fianchi debolmente verso di lui … A quel gesto, al ragazzo sfuggì un gemito di piacere intenso … non aveva mai provato una tale intensità, con nessuna altra donna … non capiva come fosse possibile … come potesse esistere tanta perfezione …
Ed era così bello tutto quello che lei gli stava facendo provare, che si lasciò andare a quel vortice di emozioni e la sua bocca la cercò nuovamente … la  morse dolcemente, scendendo lungo il collo e poi le spalle e ancora più giù, verso i seni, impossessandosene avidamente …  Le mani di Jet si fecero audaci e si insinuarono sotto la sua gonna, risalendo con desiderio lungo le sue gambe, fino a giungere agli slip … giocò con il loro pizzo , esitando sul loro bordo per alcuni attimi, prima di insinuarsi sotto di esso … la toccò .. la sfiorò, con tutta la delicatezza di cui era in grado ... e la sentì  bagnarsi di piacere per lui, mentre le sue carezze si fecero sempre più intime e profonde …
Tomoe si aggrappò alle sue braccia con tutta la forza che aveva, nascondendo il volto nell’incavo del suo collo e soffocando un urlo, quando sentì le sue dita entrare in lei e invaderla così intimamente … un gemito sonoro sfuggì ad entrambi … stavano per intraprendere quella strada del non ritorno e quando lei inarcò la schiena, offrendogli senza remore il suo corpo , lui sentì una fitta al cuore e improvvisamente tornò lucido … cosa stava facendo? Era forse impazzito? Quella era la donna che amava il suo migliore amico!… sì, era lei : ne era sicuro … in fondo, ne era sempre stato cosciente, fin dal loro primo incontro nel locale … e anche in quei momenti in cui aveva dubitato … lo aveva fatto solo perché, una parte di sé, avrebbe desiderato  di averla con quella stupida scusante …  ma come poteva fargli una cosa simile? … come? … anche lei amava Joe … lo aveva sempre amato … solo ora, aveva avuto quel dubbio … quella debolezza … ma solo perché lei aveva dimenticato … perché lei si era scordata di sé e lui se ne era approfittato … perché? Cosa gli era successo per agire in modo così sconsiderato? … è vero … l’aveva sempre  amata … di nascosto … non lo aveva mai ammesso, ma solo perché non  voleva  … si era messo da parte quando aveva capito che lei e Joe erano destinati l’uno all’altro … e ora? Stava rovinando tutto  … il loro rapporto … la loro amicizia … tutto sarebbe andato perso per la sua follia! … Sconvolto si alzò bruscamente, discostandola da sé e guardandola con le lacrime agli occhi,  si fece forza e le rivelò la verità … -Io non posso … io … tu … noi non possiamo! … - scosse la testa e si portò le mani al volto … Tomoe si alzò a sedere stravolta e si portò la maglia al seno,  a coprirlo con pudore,  mentre lo guardava allibita e sconcertata …
Jet deglutì a fatica  e, con voce nervosa e instabile,  continuò … -Lui … ti ama … sei la persona più importante della sua vita … non ha mai avuto niente di bello dalla vita, a parte te … io non posso portarti via da lui … non posso … non posso …  - concluse con un filo di voce tra le lacrime …
Lei lo guardò incredula e si portò una mano alla bocca, per trattenere un urlo … il cuore iniziò a battere in modo sordo e forte, tanto che perse un colpo, provocandole un acuto dolore al petto …  e dentro di lei si scatenò l’inferno  … qualcosa nel suo sguardo … qualcosa di molto profondo, cambiò improvvisamente … i suoi occhi si incupirono … la sua espressione si irrigidì … una serie di volti e di scene le passarono di fronte ad una velocità inaudita, ripercorrendo tutta la sua vita … e le sfuggì un singulto di dolore,  quando capì cosa aveva fatto … cosa era successo … era come se la sua testa si fosse aperta, lasciando fluire il suo passato come un fiume in piena … chiuse gli occhi, presa da un urto di nausea fortissimo ed iniziò a piangere … con fatica e, vacillando sulle gambe, si alzò stravolta e si rimise la maglia e il trench … e fuggì di lì, senza guardarlo, lasciandolo solo nella sua disperazione e nella sua colpa …
Iniziò a correre, mentre piangeva inconsolabilmente e il dolore le spaccava l’anima, ma inciampò e cadde rovinosamente a terra , ferendosi ai ginocchi e alle mani … rimase così per dei lunghi attimi, con i capelli scarmigliati, la polvere addosso e gli abiti sporchi di sangue … a causa del male che sentiva, non aveva più fiato e anche il suo respiro era diventato debole, interrotto da forti singulti, tali che assunsero la forma di convulsioni …
Cominciò a deglutire , imponendosi di calmarsi e cercando di riprendere a respirare normalmente … e appena ci riuscì, gridò il suo nome con il poco fiato che aveva recuperato …  Joe … e poi si  accasciò a terra e pianse tutte le lacrime che aveva …

 

Parte 7

Molto tempo dopo … tutta impolverata e dolorante, con gli occhi gonfi, che le bruciavano dal pianto,  il cuore infranto e la testa pesante  …  giunse finalmente a casa …
Quando vi arrivò, notò subito un ombra, ferma e immobile, seduta sulle scale del locale … si avvicinò titubante e lo vide … spalancò gli occhi, sussurrando il suo nome … - Joe … - lui alzò il viso lentamente, fino ad incrociare il suo sguardo e la guardò in volto : i capelli erano scompigliati, le labbra rosse tremavano e le lacrime scendevano copiose lungo le sue guance …
Avevano entrambi la stessa espressione, segnata dal dolore e dalla disperazione … Joe si alzò e scese gli ultimi scalini,  fino a trovarsi di fronte a lei … la ragazza si morse un labbro : aveva voglia di gridare …
Il male che sentiva dentro di sé, scalpitava per uscire e la stava facendo impazzire … Si asciugò gli occhi con il dorso della mano e poi, senza pensarci, gli buttò le braccia al collo  e lo abbracciò forte, mentre tra le lacrime cominciò a chiedergli scusa …      - Perdonami ... ora ricordo … ricordo tutto … ti prego … perdonami … - piangeva disperata  e continuava ad abbracciarlo con forza … come se fosse la sua unica ancora di salvezza e forse, lo era veramente … Lui non badò alle sue parole … di nuovo, la sua natura umana aveva preso il sopravvento e si era fatto trasportare dalle emozioni, non ascoltando minimamente quelle scuse, così dolorose, che lei gli stava chiedendo di sentire  … Così, dopo un attimo di esitazione, la circondò con le sue braccia e la strinse a sé, rimanendo stretti in quel modo, allungo … senza dire nulla …  Joe aveva solo bisogno di sentirla accanto … in quel momento, era l’unica cosa che desiderava … più di tutto … solo lei …
-Françoise … - pronunciò il suo nome con timore … aveva paura che a dirlo più forte, lei potesse svanire … Françoise invece, sentendolo, lo strinse a sé, forse aveva intuito inconsapevolmente la sua paura , e così lo abbracciò senza esitare, con tutta la forza che aveva nelle braccia, facendo aderire il suo corpo a quello di lui, a rassicurarlo che non sarebbe svanita … Joe, senza accorgersene, iniziò ad accarezzarle i capelli e a sussurrarle di calmarsi … -E’ tutto a posto … stai tranquilla … ora siamo insieme e non ti lascerò più .. te lo prometto … - disse fra le lacrime e con voce rotta dall’emozione … - Non ti lascerò più … mai più … - e la strinse forte anche lui … ma quelle parole, erano più rivolte a sé stesso che a lei …
Tempo dopo, si misero a sedere sulle scale del locale, continuando a rimanere abbracciati …
-Che è successo? … come hai fatto a perdere la memoria ?- le chiese titubante … non sapeva se fosse bene chiederglielo ora, ma voleva capire … ne aveva bisogno …
Françoise fece un respiro profondo e raccolse le idee, aveva ancora i ricordi confusi e a momenti continuavano ad affacciarsi volti, espressioni, fatti, parole della sua vita che la confondevano … ancora i tempi e gli eventi erano sparsi senza una locazione spaziotemporale ben precisa … e a fatica provò a mettere insieme i pezzi mancanti del puzzle …
-Ero partita per tornare a casa , ma  non avevo avvisato il Dottore, perché volevo fargli una sorpresa … ero in anticipo con l’aereo e così decisi di visitare i posti nei dintorni di Okinawa, verso sud … ma il taxi su cui viaggiavo ebbe un brutto incidente e quando mi risvegliai,  mi ritrovai a casa di Miku  …  mi avevano soccorso lei e i suoi genitori … non ricordavo nulla e non avevano trovato la mia borsa e i miei documenti … quindi ero una perfetta sconosciuta … senza un passato … mi dissero che l’autista del taxi, era sparito, probabilmente spaventato da quello che era successo … o forse perché aveva pensato che fossi morta … non so … l’auto era distrutta e Miku e i suoi,  ipotizzarono che, probabilmente, eravamo stati sbalzati fuori prima dell’impatto , ma non so, sono solo ipotesi … io non ricordo ancora come è andata … forse, senza accorgermene,  mi ero addormentata e …  - sospirò … si era un po’ affaticata a tentare di riportare alla mente quei momenti  … - … non ricordo … so solo che dopo, i Nozomi mi accolsero , mi diedero un posto dove dormire e mi curarono … mi portarono dal loro medico, omettendo che cosa mi era successo veramente, perché altrimenti sarebbero stati costretti a lasciarmi nelle mani della polizia e … gli sarebbe dispiaciuto che finissi sballottata da un posto all’altro e nelle mani di chissà chi … così, dissero che ero la loro nipote … adottata … comunque parlavo un buon giapponese, quindi … era abbastanza credibile … così iniziai ad aiutare Miku in negozio, sperando che prima o poi iniziassi a ricordare … e poi, siete arrivati voi e sai come è andata …  - concluse a bassa voce …
-Sì … più o meno … - disse sovrappensiero … poi si girò verso di lei , guardandola in volto … -Sei stanca  e stravolta … è meglio che tu vada a dormire … - le disse mentre le rimetteva una ciocca di capelli dietro l’orecchio  e le sorrideva …
-No … non voglio … ti prego … rimaniamo insieme … non ce la faccio ad andare a dormire … dopo  tutto quello che è successo … - si strinse ancora di più a lui … sentiva il bisogno di essere protetta e in quel momento, le sue braccia erano l’unico posto in cui si sentiva bene …
-Va bene , ma … dormire qui sulle scale non è il massimo … se te la senti … torniamo a piedi all’albergo … -
Françoise ebbe un sussulto … ripensò a quello che era accaduto poco prima con Jet … forse avrebbe dovuto dirglielo … forse … ma come ? … in che maniera poteva farlo? … e poi … era veramente necessario? … o meglio: con quale motivazione glielo avrebbe dovuto confessare? … rimase in silenzio e poi pensò alla sua camera..


-C’è camera mia … se ti va bene … - chiese esitante … si sentiva estremamente a disagio, ma non aveva voglia di rimanere sola quella notte … Joe se ne accorse e sorridendole dolcemente, come a rassicurarla di aver capito, annuì …
-Dimmi solo un’ultima cosa … è tutto a posto? … voglio dire … stai bene? … -
Lei lo guardò perplessa e anche un po’ spaventata … aveva intuito qualcosa? … per un secondo, si chiese se sul suo volto si leggesse quello che era accaduto … ma non era possibile, quindi, rispose debolmente … –Sto bene … sento solo la testa ancora un po’ pesante … ma è normale … fino a quando non avrò recuperato totalmente tutti i miei ricordi … continuerò ad avere questa sensazione … -
Lui la guardò negli occhi, in un modo così profondo e indagatore, che Françoise distolse lo sguardo, intimidita …
Joe non sapeva se credere o meno alla sua risposta … non perché non fosse credibile, ma … guardandola, aveva la sensazione che ci fosse altro, dietro a quel suo stato fisico e psicologico … però non indagò ulteriormente e lasciò cadere il discorso …

I don’t want to forget that feeling, your eyes
I take out the memories of you
 from inside my heart when night comes19

 

La sua camera era praticamente la soffitta di casa : era stata sistemata e messa a posto anni prima, per creare un’altra stanza per gli ospiti … era molto graziosa e con un tocco molto femminile … un bel letto in ferro battuto ad una piazza e mezzo, una bella specchiera,  l’armadio,  un piccolo divano e anche il bagno personale …
-Beh … non ti puoi lamentare … ti hanno trattato come fossi veramente la loro nipote  e Miku … ti vuole molto bene … -
-Sì è vero: sono stata molto fortunata ad essere stata soccorsa da loro … e infatti, domani … non so come glielo spiegherò … - abbassò gli occhi e un velo di tristezza le appannò lo sguardo …
-Ora non ci pensare … è meglio riposare un po’ … anche perché … ormai sono giorni che quasi non dormo … credo che se contassi le ore in cui ho chiuso occhio, non credo che esaurirei due mani … -
-Mi spiace .. è tutta colpa mia … ho fatto preoccupare tutti … -
-A proposito di preoccupare … domani mattina … la prima cosa che dobbiamo fare è avvisare Gilmore e Maeda … o rischi di averli entrambi sulla coscienza … - le disse scherzando dolcemente, per distrarla dai suoi pensieri …
-Sì … hai ragione … -
Entrambi .. casualmente … non pronunciarono il nome di Jet … anche se ognuno per un motivo che l’altro non poteva immaginare …
-Ora andiamo a dormire … - andò verso il divano e vi si distese … ci andò meccanicamente, forse perché aveva bisogno di mettere spazio tra lui e Françoise … ora sentiva, precisamente, la cosa opposta a prima … ora, aveva bisogno di tenerla lontana … era sempre così: quando si avvicinava troppo a lei, poi aveva bisogno di allontanarsi … di rimettere distanza tra loro … come se la sua vicinanza riuscisse in qualche modo a scalfire quel muro che si era costruito tra lui e il mondo … e che non voleva invece abbattere … almeno per il momento …
-Vuoi dormire sul divano? … -
-Sì … non ti preoccupare … va benissimo … ora come ora, dormirei anche su una sedia … mi sento completamente svuotato, dopo gli ultimi giorni … - chiuse gli occhi, sentiva le palpebre pesanti … sentiva che stava veramente per crollare … anche se … aveva quel dubbio … riferito a ciò che aveva visto prima di scappare … cosa era successo tra Françoise e Jet? … e perché lei aveva riacquistato la memoria improvvisamente? … e proprio dopo che lei era andata da lui ?… Maeda gli aveva detto che uno shock poteva rimettere in moto il meccanismo che aveva condotto alla perdita di memoria, ma … allora … che cosa era successo? … e soprattutto, perché  quando si erano incontrati, prima davanti al locale, lei era in lacrime, con gli abiti impolverati e sporchi di sangue? … possibile che le fosse successo qualcosa nel tragitto di ritorno? E possibile, che si fosse ricordata tutto e Jet non l’avesse riaccompagnata indietro? … cercava di non pensarci , ma … riconosceva che gli pesavano quelle domande … avrebbe potuto chiederle cosa si erano detti … o cosa era successo …  ma  non ne aveva il coraggio … e questo era sinonimo che aveva paura di sapere e se aveva paura di sapere, era perché pensava al peggio …
“Forse è meglio non sapere … anche se … “
Iniziò a rigirarsi sul divano più e più volte e gli sfuggì un sospiro …
-Non riesci a dormire? … - la voce di lei lo riscosse definitivamente dai suoi pensieri..
-Deve essere un effetto paradosso … sono così stanco che non ce la faccio ad addormentarmi … -
-Sì … può essere … -
Joe si mise a guardare il soffitto … era buia la camera … forse troppo …
-Ti dispiace ... se apro leggermente una delle ante della finestra? … mi da noia tutto questo buio … -
-No .. non c’è problema … -
Si alzò avvicinandosi alla finestra e lasciò entrare la luce della luna …
-E’ tornata … - disse sussurrando … Françoise non capì subito a cosa si stesse riferendo , ma poi intuì … era luna crescente … a lui non piacevano le notti buie e senza luna … spesso, in passato, glielo aveva detto …
-Già … è tornata … -
Lui si voltò a guardarla … era a sedere sul letto, con i capelli scompigliati e un dolce sorriso dipinto sulle labbra …
“Già … la mia dolce luna è tornata … “


-Ora dormi … hai bisogno di riposare … domani, sarà una giornata abbastanza impegnativa … - e dicendo così, le si avvicinò e posò un piccolissimo bacio sulla sua fronte, prima di andare anche lui a dormire …

 

Quando la mattina Miku si svegliò, si sentiva di buon umore : non sapeva perché, ma aveva come la sensazione che sarebbe stata una bella giornata …
Si stupì di non essersi incrociata, come di consueto, con Tomoe sul pianerottolo … Così, prima di scendere in negozio, andò a bussare alla camera della cugina, ma non ebbe risposta … aprì lentamente la porta, affacciandosi con la testa per guardare se ci fosse qualcuno, ma trovò la stanza vuota … Pensò allora, che probabilmente era già scesa ad aprire, così, senza pensarci oltre, scese anche lei …
Quando entrò in negozio, la trovò infatti, ad aspettarla al bancone, appoggiata ad esso con aria tranquilla …  le sorrise contenta, ma poi si accorse … e rimase un attimo sorpresa …
-Joe? … tu, sei già qui? – chiese un po’ titubante … era così stupita di vederlo  lì, a quell’ora, che non si pose neanche il problema di salutarlo o meno …
-Ciao Miku … - gli rispose dolcemente, sorridendole con aria serena …
La ragazza mosse il suo sguardo rapidamente, dall’uno all’altra  … soffermandosi sulla cugina … -Tomoe … -
-Miku … ecco … è tutto a posto … - prese fiato, come se la cosa le pesasse un po’, ma probabilmente era solo triste di dover addio alla ragazza … -  … finalmente, so chi sono …  mi hanno trovata … -
Spalancò gli occhi e si portò una mano alla bocca … -Oh, Tomoe … che bello … sono così felice! … - sorrise e lo sguardo le cominciò a brillare … - … scusami … come ti devo chiamare, ora? – disse abbozzando una risatina imbarazzata.
- Françoise … Françoise Arnoul … -
-Che bellissimo nome !… - e poi, le corse incontro e l’abbracciò forte, scoppiando a piangere felice.
Rimasero alcuni minuti così, Françoise l’abbracciava e le accarezzava i capelli dolcemente, come una mamma che culla la propria figlia …
Quella mattina il negozio aprì in ritardo, ma per un motivo più che giustificato … e mentre si salutavano per un’ultima volta con Miku e i genitori della ragazza, Françoise sentì stringersi il cuore … avevano fatto così tanto per lei … e le avevano donato tanto amore, mentre lei non avrebbe lasciato niente … se non un certo dispiacere … perché, si erano affezionati a lei in quei pochi giorni e ora se ne stava andando via … ritornando sulla sua strada …
Abbracciò forte l’amica … - Perdonami … avrei voluto in qualche modo ringraziarvi per tutto quello che avete fatto per me … invece … me ne vado così … -
-Tom … volevo dire … Françoise … non farti problemi … noi siamo stati felici di aiutarti … e lo siamo ancora di più ora, che sappiamo che stai bene … che hai recuperato la memoria e … che tornerai alla tua vita … -
-Grazie di tutto … ti porterò sempre nel cuore … -
-Anche io … cuginetta … - disse sorridendo … si staccò dal suo abbraccio a malincuore, ma cercò di non farlo notare … e poi si rivolse a Joe … -Mi raccomando … questa volta non perderla di vista!- e gli fece l’occhiolino di nascosto, prima di abbracciare anche lui e salutarlo …
Proprio in quel mentre, li raggiunse anche Jet … che li salutò debolmente da sotto gli occhiali da sole … quando Miku lo vide, gli corse incontro e abbracciò anche lui …
-A presto Jet … - il ragazzo rimase colpito dal suo gesto, e in un primo momento non reagì, ma poi l’abbracciò anche lui .
-A presto Miku … -
Finiti i saluti, i tre se ne andarono … ma c’era un alone strano tra loro … non si parlavano ed evitavano anche di incrociare gli sguardi … era come se l’arrivo di Jet avesse offuscato tutto … o forse, semplicemente , avevano bisogno di chiarirsi tra loro …

 

Prima di tornare a Tokyo, Françoise volle andare all’Università di Okinawa, a trovare Maeda per salutarlo …
Quando mise piede nel cortile dell’edificio, sentì una fitta al cuore … era partito tutto da lì … da un semplice viaggio … da un favore al Dottor Gilmore … dal suo desiderio di essere utile e … forse di staccare un po’ dalla solita routine …
Ripercorse il tragitto che era solita fare quando lavorava al progetto di biomeccanica e giunse fino allo studio di Maeda … appena vi si trovò di fronte, si sentì stranamente nervosa … probabilmente era ancora tutto troppo fresco e vivo … Bussò e aspettò …
-Avanti … -
-Dottor Maeda … -
-Françoise … - quando la vide, l’uomo si illuminò di gioia … - … che bello … stai bene … -
-Sì … ora … sì … - gli rispose abbozzando un sorriso …
-Ce l’hanno fatta … non avevo dubbi che Jet e Joe riuscissero a riportarti a casa … -
Lei annuì silenziosamente, sorridendogli …


Mentre Maeda e la ragazza finivano di parlare, Jet e Joe erano rimasti in auto … tra i due regnava un silenzio tombale … se avessero avuto un coltello, lo avrebbero potuto tagliare … gli sguardi rivolti altrove, persi nel vuoto … e la mente assente … sarebbero tornati alla base, riportando Françoise a casa, ma … tra loro c’erano alcune cose da chiarire … solo che, era difficile spiegarsi e trovare il modo giusto per cominciare … ma forse non c’era neanche un modo giusto … forse, mancava solo il coraggio di dire e di avere alcune risposte alle loro domande …

 

Anche il viaggio in aereo fu silenzioso e pesante : Joe e Françoise sedettero accanto, mentre Jet preferì mettersi da solo, lontano da loro … quella situazione andava risolta…
Una volta giunti alla base e, fatto calmare il Dottor Gilmore, avrebbero dovuto parlarne … o perlomeno, era la cosa più ovvia da fare … ma se ne guardarono bene tutti e tre dal farlo … e così i giorni passarono … e anche se il Dottore si era calmato e tutto, apparentemente, sembrava  risolto ... Jet , Joe e Françoise si parlavano appena … erano distanti l’uno con l’altro … e l’amicizia che da sempre li aveva uniti, sembrava essersi raffreddata improvvisamente …

 

It’s over It’s over tonight – you, like this
Over It’s over tonight (night)
Now for us two, the words “the end”
Are pushing me away20

 

Ma un giorno, Françoise e Jet si ritrovarono soli , per caso, in salotto … forse il destino aveva deciso che era giunto per loro il momento di confrontarsi … forse, quello era il punto da cui iniziare a districare la matassa …
La ragazza stava mettendo a posto alcuni libri che aveva preso per leggere, quando entrò Jet … si guardarono , rimanendo in silenzio per un attimo, e poi lei lo salutò …
-Ciao Jet … - disse esitando leggermente … mise apposto anche l’ultimo libro e si voltò nuovamente verso di lui …
-Ciao .. – rispose lui laconico  e distogliendo subito dopo lo sguardo dal suo … fece finta di nulla, si mise a sedere su una delle poltrone con il giornale in  mano ed iniziò a leggerlo, senza dire altro …
-Jet? … ti va un po’ di tè? … pensavo di prepararlo e … se ne vuoi, te ne porto una tazza … - il suo tono era chiaramente esitante … si sentiva a disagio, ma da qualche parte dovevano cominciare a parlarsi … erano passati così tanti giorni, troppi, da quando stava andando avanti quella storia  …
Il ragazzo non rispose  e lei rimase lì, ad aspettare invece che lo facesse … attimi dopo, Jet abbassò il giornale e lo ripose nervosamente da una parte … Si alzò … sembrava agitato, un animale in gabbia … Si passò una mano nei capelli e poi sugli occhi … sembrava che stesse riflettendo, ragionando, prima di parlare … e infine si voltò verso di lei …
-Glielo hai detto? – fu secco e diretto e la cosa la spiazzò … non si aspettava una domanda così  e con un filo di voce gli rispose …
-No … - abbassò mestamente gli occhi …
-Non gli hai detto nulla? … né quello che è successo tra noi? … né quello che ti ho detto su di lui? … -
Scosse la testa , tenendo sempre gli occhi bassi … si morse un labbro, non sapeva perché , ma aveva voglia di piangere … le parole che lui aveva pronunciato, bruciavano come sale su una ferita … quello che è successo tra noi … le battevano in testa dolorosamente …
Jet sospirò … -Perché? … perché non l’hai fatto? … -
-Non lo so … forse … è solo paura o … -
-O ? … cosa? –
-Jet … io non lo so … sono confusa … e se ripenso ancora a quella sera … io … - chiuse gli occhi e alcune lacrime le scesero lungo le guancie … si strinse fra le braccia, come a farsi coraggio e a proteggersi, da quella che sembrava una lama affilata che si stava scagliando contro di lei e il suo cuore …  le si avvicinò, le prese il mento con la mano e glielo alzò verso di lui … Françoise aprì gli occhi di scatto … i suoi grandi occhi cerulei, pieni di lacrime,  si fissarono in quegli azzurri di lui …
-Hai dei dubbi? .. – chiese esitante e con il cuore in gola … lei rimase in silenzio , non sapeva cosa dire … non sapeva cosa pensare … da quella sera tutto intorno a lei aveva assunto un’aria strana … non riusciva più a capire cosa volesse veramente … faceva fatica a guardare Jet e Joe con gli stessi occhi di prima … e anche il suo cuore era confuso … ripensava spesso a quello che era successo tra loro due e … non sapeva perché, ma la cosa la frastornava … la rendeva insicura e impaurita … era persa in quei pensieri … erano giorni che era in quello stato … ma la voce di lui, la riscosse … - Si dice che .. – si fermò subito per riprendere fiato … - … che un bacio possa farti capire molto dei sentimenti che provi per qualcuno … - Jet la guardò nuovamente negli occhi … e poi avvicinò le sue labbra alle sue … la sentì tremare, ma non esitò … la sfiorò delicatamente sulle labbra, percependone la morbidezza … e poi giocò con esse, fino a baciarla profondamente … fu un bacio dolce, ma carico di passione … in cui lui assaporò la sua bocca, esplorandola con desiderio con la propria lingua … fu intenso … sensuale … tanto da provocare in entrambi un sussulto di piacere quasi doloroso … lui era inebriato dalla dolcezza delle sue labbra, dal calore e dalla morbidezza della sua lingua … era meravigliosa … era … era … tutto quello che aveva sempre cercato … desiderato … la strinse a sé … tenendola in un abbraccio pieno d’amore per alcuni attimi in cui il tempo, attorno a loro, sembrò fermarsi …
Quando si staccarono, avevano gli occhi lucidi e il respiro rotto … il cuore batteva forte … troppo forte perché l’uno non sentisse quello dell’altro …
Jet distolse lo sguardo, era turbato … perché aveva fatto una cosa simile? Come gli era saltato in mente? … si allontanò da lei … ma la cosa gli provocò dolore … molto dolore …  deglutì a fatica … e si girò, dandole le spalle …
-Se quello che si dice è vero … allora … io non ho provato niente … è stato un bacio qualsiasi … niente di emotivamente sconvolgente … - esordì nervosamente e dicendo così, se ne andò, lasciandola sola e sconvolta …
Quando Jet la lasciò, a fatica riprese a respirare … sentiva la testa svuotata e il cuore che batteva furiosamente … non capiva cosa le stesse succedendo, ma poi … ripensò alle parole che le aveva detto prima di andarsene … io non ho provato niente … è stato un bacio qualsiasi … niente di emotivamente sconvolgente … sentì una fitta al cuore, cadde a terra in ginocchio e scoppiò a piangere … ormai aveva coscienza … di tutto … anche di quello che avrebbe preferito non sapere … doveva accettare la verità e anche la scelta che Jet aveva preso … Ora stava solo a lei, allontanare le nubi dal suo cuore … quelle nubi, che per un momento l’avevano confusa e fatta vacillare … Non sarebbe stato semplice far finta di niente  … in fondo,  era stato lui a decidere per entrambi … e anche se era stato meglio così, non era poi così facile da accettare…

Please leave now, goodbye ooh
You’re not the one for me now

When the sun sets, I look for you again and go to you in the end
Although I know you’ll leave when morning comes even if I hold onto you

I Don’t know why I love you so
Although I’m thinking of you right now as well (hello hello hello)
Although I’ll probably suffer for a while

Now leave me, goodbye, don’t look for me anymore
Goodbye, goodbye, ooh ooh, goodbye, goodbye, ooh ooh
Because we’re over21

 

Richiuse la porta alle sue spalle e chiuse le palpebre … abbassò la testa mestamente … rimase così, alcuni istanti, prima di andarsene lontano da quella stanza e da lei ..
“E’ meglio che sia così … è meglio per tutti, anche se … questo vuol dire soffrire in silenzio … “   
Un triste sorriso si dipinse sulla sua bocca e mentre si incamminava verso la camera di Joe, si toccò le labbra … sentiva ancora il suo calore … il suo sapore .. e si chiese dolorosamente perché nella vita le cose dovevano prendere sempre una strada così dolorosa … perché non ci si può semplicemente innamorare solo di chi ci ama? … invece di soffrire, così miseramente, per qualcuno che sai che non potrà mai ricambiarti .. qualcuno che continuerai a vedere con occhi diversi, nonostante tutto …
Senza contare poi, che si cade nei soliti pensieri inconcludenti … e finisci, inevitabilmente, a chiederti, perché solo tu? … Eppure, se qualcosa ti ha spinto verso quella persona … forse … è perché veramente c’è qualcosa che è sfuggito all’altro … che non ha visto …  e così, finisci per illuderti e per convincerti, che sia così e che l’altro, prima o poi, aprirà gli occhi … senza sfiorarti l’idea che forse, hai solo interpretato male e hai immaginato ciò che non era …


E mentre Jet rifletteva su questo, arrivò di fronte alla porta di Joe … si fermò a fissarla e per un attimo desiderò di essere al suo posto …

 

You make me high! You make me real!
You make me cry! Now you know the way I feel
Love is all around you, your universe is full
But in my world, there is only you 22

Dopo quegli ultimi avvenimenti, Joe non riusciva più a essere quello di sempre … si sentiva strano … confuso e svogliato … non aveva voglia di stare in compagnia degli altri e se poteva li evitava … soprattutto Françoise e Jet … loro due … la loro immagine era fissa nella sua mente … appena chiudeva gli occhi, li vedeva assieme … abbracciati e incuranti del dolore che lui provava … cercava di togliersi quell’immagine dalla mente, ma più ci provava e più, questa tornava a tormentarlo … non faceva che ripetersi che non gli doveva riguardare … che anche se fosse stato così, lui avrebbe dovuto essere felice per loro, ma … non ce la faceva … il dolore che gli dilaniava l’anima non lo lasciava respirare .. e soprattutto, non riusciva ad ammettere cosa sentiva veramente …
Si era ripetuto più volte che forse, sarebbe stato meglio parlare con Jet e chiedergli cosa era successo, se loro due … se … Almeno così, se ne sarebbe fatto una ragione e … forse … forse, sarebbe stato felice per il suo amico  …
“Ridicolo … a chi voglio raccontare favole? … certo … sarei felice per Jet, ma … “
Mentre stava riflettendo su quella evenienza, fissava il soffitto, disteso sul letto, immobile, con la finestra aperta … e tentava di concentrarsi sul suono delle onde del mare che si infrangevano contro la nave, con la speranza che lo aiutassero a distendere i nervi ... ma proprio in quel momento fu distratto da un rumore … ci mise un attimo a capire che stavano bussando alla porta … era così assorto nei suoi pensieri, che perfino gli impulsi ordinari e quotidiani, facevano fatica a filtrare nella sua testa ..
-Avanti … - si mise a sedere sul letto e rimase stupito di vedere , pochi attimi dopo, entrare Jet …
-Dobbiamo parlare … - gli disse senza troppi preamboli … mentre richiudeva la porta dietro di sé.
-Dimmi … di cosa? … -
-Di quello che è successo ad Okinawa … e in particolare dell’ultima sera … -
Joe si irrigidì involontariamente … ma cercò di tranquillizzarsi e si alzò dal letto, mettendosi davanti a lui …
-Lo so … che sai … che quella sera venne da me … anche se non me lo hai mai detto … l’ho intuito … comunque … per tua informazione … non è successo niente … - disse guardandolo negli occhi e cercando di capire se avesse risposto ai suoi dubbi …
-Perché me lo vieni a dire? … -
-Perché … da allora sei cambiato … sei distante … da me … e da lei  più che mai … e ho pensato che dopo la nostra discussione, forse … avessi il dubbio che fosse successo qualcosa … -
-Anche se lo avessi avuto … non è una cosa che mi avrebbe dovuto riguardare … -
-Invece sì … tu la ami … e avere il dubbio che il tuo migliore amico potesse avertela rubata … non è il massimo … - rimase un attimo in silenzio e poi, proseguì - … noi due … siamo sempre stati grandi amici … tra alti e bassi … tra discussioni e litigi, ma ci siamo sempre comportati correttamente … l’uno con l’altro … io so .. cosa provi per lei … lo so da prima di te … da prima che cominciassi ad aprire gli occhi sul vostro rapporto … non potrei mai portartela via … anche perché … lei ti ama … anche se non te l’ha mai detto … è così … fin dall’inizio … fin dal primo giorno che  ci siamo incontrati … -
-Jet … -
-Ascolta … tu puoi immaginare … ma io non lo ammetterò mai … soprattutto con te … cosa provo per lei … è qualcosa che non ha importanza … quindi … non ne parliamo più e torniamo ad essere tutti e tre quelli di prima … -
Joe rimase in silenzio, non sapeva cosa rispondere alle parole dell’amico … doveva riconoscere che dopo che aveva dato chiarezza ai suoi dubbi, sentiva il cuore più leggero … e anche la testa meno pesante … ma faceva fatica a raccogliere le idee … tutte quelle parole  lo confondevano … probabilmente non era pronto ad affrontare, cosa lui gli stava dicendo … tanto che non prestò attenzione ad alcune parole in particolare … lei ti ama … anche se non te l’ha mai detto … è così … fin dall’inizio … che invece lo avrebbero dovuto aiutare a superare i suoi dubbi … ma, nuovamente, il suo lato umano aveva preso il sopravvento, soffermandosi solo su sé stesso, e tutto era passato attraverso lui, volando via come sabbia portata via dal vento dalle proprie mani …
Jet lo guardò un’ultima volta e gli sorrise … - Lo so che è presto … che è appena arrivata la primavera, ma … il prossimo inverno ci saranno le Olimpiadi invernali … e so che Françoise le vorrebbe vedere … perché non le chiedi di andarci assieme? … da qui ad allora … magari, avrai cominciato a fartene una ragione sui sentimenti che provi per lei … - e dicendo così se ne andò, senza dire altro …
Joe rimase in silenzio, forse anche un po’ imbambolato, a fissare la porta che si chiudeva davanti ai suoi occhi … Rimase così per dei lunghi attimi e quando si riscosse, pensò che non gli aveva detto neanche grazie … ma probabilmente glielo aveva letto in volto … e come sempre, da quando erano amici, si erano capiti tacitamente …
Guardò fuori dalla finestra … era una bella giornata limpida … il sole splendeva alto nel cielo e anche se non era fuori, all’aria aperta,  poteva percepire il blando calore della primavera …
-Questo inverno ci saranno le Olimpiadi invernali … - sospirò e soppesò le sue parole..-   … forse potrei andarci, veramente … e chiederle di venire con me … forse.. - si avvicinò alla finestra e inspirò profondamente l’aria salmastra, in cui gli sembrò, per un momento, di poter sentire anche il profumo dei ciliegi in fiore …
“Forse … se Jet avesse ragione e riuscissi ad affrontare me stesso e le mie paure … allora, le cose potrebbero cambiare …  “ e con quei pensieri, rimase lì … e senza che lui se ne rendesse conto, nell’oscurità del suo cuore, iniziò ad accrescersi una piccola frattura, attraverso cui filtrava un debole, ma caldo spiraglio di luce, aperta ormai anni prima, e che, lentamente, stava  incominciando  ad illuminare anche le parti più nascoste della sua anima e a far emergere tutto il suo splendore …

 

“Avidità … efferatezza, rabbia, pigrizia,
isteria, malinconia, passione …
tradimento.
Voi avete un corpo eccezionale,
ma un animo ordinario.”
Tratto da Cyborg 009, edizione J-Pop, volume 12 pag. 131

Per tutte le persone
che amano sognare e credono nel lieto fine,
sempre e comunque …

 

 

1 Mikuni Shimokawa, 06/12/2000, Alone. Japan, Pony Canyon.
2 Big Bang, 16/08/2007, Lies. Korea, YG Entertainment.
3 Olivia, 11/10/2006, Starless Night. Japan, Cutting Edge.
4 Pitbull ft Christina Aguilera, 04/02/2013, Feel this Moment. USA, RCA.
5 Pink ft Nate Ruess, 12/04/2013, Just Give Me a Reason. USA, RCA.
6 Olivia, 11/10/2006, Starless Night. Japan, Cutting Edge.
7 Mikuni Shimokawa, 06/12/2000, Alone. Japan, Pony Canyon.
9 Electroboyz ft Nana, 02/04/2013, Ma Boy 3. Korea, Brave Entertainment.
10 After School, 20/06/2012, Flashback. Korea, Pledis Entertainment.
11 Teen Top, 25/02/2013, Miss Right. Korea,T.O.P. Media.
12 4Minute, 26/04/2013, What’s Your Name?. Korea, Cube Entertainment.
13 The Color of K- Pop, Dazzling Red, 26/12/2012, This Person. Korea, 2012 SBS Gayo Daejun.
14 NS Yoon  G ft Jay Park , 01/11/2012, If You Love Me. Korea, JTM Entertainment.
15 Teen Top, 25/02/2013, Miss Right. Korea,T.O.P. Media.
16 Teen Top, 09/01/2012, Crazy. Korea, T.O.P. Media.
17 NS Yoon G ft Jay Park , 01/11/2012, If You Love Me. Korea, JTM Entertainment.
18 Lee Hi, 28/03/2013, Rose. Korea, YG Entertainment.
19 Girl’s Day, 26/10/2012, Don’t Forget Me. Korea, DreamTea Entertainment.
20 Speed, 15/01/2013, It’s Over. Korea, Core Contest Media.
21 Dasoni, 15/02/2013, GoodBye. Korea, AB Entertaiment.
22 SR-71, 22/10/2002, My World. USA, RCA.

 

© 21/04/ 2013

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